Ieri 22 dicembre, allβANPI di Napoli, Sezione Napoli Orientale βA. Ferraraβ, si Γ¨ svolta la mia prevista conferenza su βRussofilia Russofobia VeritΓ β, quella che era stata boicottata per due volte, in parte ricuperata a Roma allβIstituto di Cultura e Lingua Russa sabato 20, che aveva comunque un titolo diverso.
Β Oltre a me, era invitato Alessandro Di Battista, che ha parlato per primo, con un intervento breve e appassionato. A me toccava disegnare il quadro storico dei due opposti concetti (filia e fobia, in relazione al mondo russo).
Β Alla fine chi coordinava (il presidente della Sezione ANPI, Franco Specchio) ha dato la parola al pubblico. Si alza in piedi urlando a squarciagola un giovane, mentre si toglie la camicia ostentando una maglietta inneggiante allβUcraina.
Β Contemporaneamente il medesimo gesto compiono un manipolo di suoi sodali che occupavano due file di sedie (mentre molte decine di persone erano in piedi, o sdraiate sul pavimento), e si sparpagliano per lβaula cercando di infilare nei vestiti dei presenti una spilletta con coccarda ucraina. Ovviamente il pubblico (quello venuto per ascoltare ed eventualmente interloquire) non lβha presa bene.
Β Segue parapiglia, il giovane energumeno che aveva dato inizio alle ostilitΓ si precipita verso la cattedra e vi sale sopra cercando di strapparmi il microfono dalle mani, fino a romperlo, mentre suoi amici si avventano verso di me e il presidente Specchio, cercando ripetutamente di infilare le loro spillette nelle nostre camicie, un gesto violento e arrogante che noi respingiamo.
Β Il clima si surriscalda e un paio di amici cercano di farmi uscire, ma veniamo inseguiti da colui che appare manifestamente il capo della banda, che correndomi dietro, cerca di provocarmi con domande alla Calenda o alla Picierno (cosa ci faceva in Russia?! Et similiaβ¦).
Β Non aspetta risposte, manifestamente, perchΓ© se le dΓ da solo accusandomi di essere βcompliceβ di non so quali nefandezze.
Lβinseguimento dura un paio di minuti, finchΓ© i simpatici ragazzi vengono fermati da un improvvisato servizio dβordine, il che mi consente, guidato da un paio di amici, di guadagnare attraverso un percorso alternativo unβuscita secondaria, perchΓ© gli ammiratori di Zelensky (mi si riferisce) mi aspettano allβingresso principale della Federico II.
Β Aggiungo che lβimpianto microfonico, che era stato opportunamente testato qualche ora prima, stranamente non funzionava e dopo infruttuosi tentativi, si Γ¨ dovuto provvedere a un nuovo microfono e a un altoparlante alternativo.
Β Grazie a tutto lo scompiglio, il sottoscritto non Γ¨ riuscito a raggiungere in tempo utile la stazione di Piazza Garibaldi dove avrebbe dovuto salire su un treno per Roma, ed Γ¨ stato costretto a fare un altro biglietto per un diverso treno.
Β Γ il caso di ricordare che negli scorsi giorni Carlo Calenda aveva lanciato una ridicola petizione contro la conferenza, di concerto con una aspirante assegnista dellβateneo napoletano, con il medesimo obiettivo. E il giorno prima a Napoli lβonorevole Pina Picierno si Γ¨ esibita mentre accendeva il candelabro ebraico, e alla piccola festicciola sembra fossero presenti alcuni degli stessi giovani energumeni che hanno interrotto con violenza il dibattito.
Β A distanza di pochi minuti essi hanno inviato un comunicato ripreso dallβANSA nel quale ribaltano i ruoli, spacciandosi per vittime. I firmatari sono i soliti, ben noti provocatori della politica nazionale: Azione, Europa, Radicali, e altra cianfrusaglia.
Β Mentre uscivo inseguito e accusato di βrifiutare il confrontoβ, la mia risposta Γ¨ stata semplicemente: βNon parlo con i fascistiβ. GiΓ , perchΓ© a Napoli abbiamo subito un agguato organizzato, che nulla ha a che fare con il βdialogoβ, con il rispetto di un luogo βsacroβ come lβUniversitΓ , e con quello che si deve, o si dovrebbe, a chi ha passato la vita a studiare, insegnare, pubblicare, e che si cerca di intimidire con azioni squadriste.
Β Conclusione: il clima politico-mediatico in Italia sta diventando irrespirabile. E io mi sento costretto ad annunciare che ANNULLO TUTTE LE CONFERENZE PROGRAMMATE e NON NE ACCETTO ALTRE, se gli organizzatori non sono in grado di:
a) assicurare spazi capienti a sufficienza con posti a sedere sulla base di una ragionevole previsione delle presenze;
b) adeguati impianti di amplificazione, verificati prima di ogni conferenza;
c) servizio dβordine interno;
d) informativa alla Digos e alle forze dellβordine, per evitare di esporre i relatori, nella fattispecie il sottoscritto, alla mercΓ¨ di ucronazi locali e dei loro supporters.
Β Prego perciΓ² tutti coloro che mi abbiano rivolto inviti, o intendano farlo, di inviare (alla mail ormai nota) una comunicazione precisa in relazione ai quattro punti sopraelencati. Altrimenti considero appunto annullati tutti gli impegni.
GRAZIE.



