QUARANTASEI ANNI FA LA MORTE DI CLAUDIO MICCOLI A NAPOLI...

di Lino D’Antonio - liberacittadinanza.it - 22/02/2024
Scopriamo che Ernesto Nonno, l'assassino di Claudio, è fratello di quel Marco Nonno, pregiudicato in via definitiva, nominato da qualche giorno coordinatore cittadino a Napoli, di “Fratelli d’Italia”, con soddisfazione generale della Meloni e del partito tutto

Quarantasei anni fa, Claudio Miccoli, un giovane ecologista e poeta veniva assassinato a Napoli dal fascista Ernesto Nonno, con il concorso di altri mazzieri.

Scopriamo che Ernesto Nonno, l'assassino di Claudio, è fratello di quel Marco Nonno, pregiudicato in via definitiva, nominato da qualche giorno coordinatore cittadino a Napoli, di “Fratelli d’Italia”, con soddisfazione generale della Meloni e del partito tutto. Non ci sono parole di fronte all'improntitudine e alla sfacciataggine di una classe politica semplicemente vergognosa e pericolosa. Con un programma molto combattivo, teso in un prossimo futuro alla conquista della città delle “Quattro giornate” e medaglia d’oro della Resistenza.

Esistono pubblicazioni, anche a cura della Regione Campania, che attestano le violenze perpetrate dai fascisti del “Movimento Sociale” a Napoli e dintorni tra gli anni ’60 e anni ’70, destinatarie di una indulgenza senza precedenti da parte di polizia e Magistratura. Da tutto ciò, innegabilmente, con un bagaglio ingombrante e imprescindibile, rappresentato dal "Movimento Sociale Italiano" (e quindi dal fascismo di Salò), discende l’attuale “Fratelli d’Italia”.

Lino D’Antonio    Napoli

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Napoli 6 ottobre 1978 : Muore Claudio Miccoli, bastonato dai fascisti

Il 6 ottobre 1978, a Napoli, nell’ospedale Loreto Crispi, moriva l’attivista campano del Wwf Claudio Miccoli.

La sera del 30 settembre 1978 in piazza Sannazaro, Claudio Miccoli, fu aggredito dall’estremista di destra Ernesto Nonno, colpito da alcune bastonate, prima alla spalla, poi una alla testa che lo fece cadere a terra dove il suo assassino infierì fracassandogli la testa a bastonate.

Miccoli, ambientalista e simpatizzante di sinistra, di ritorno da una riunione del Wwf nella sede cittadina di villa Pignatelli e diretto in una vicina birreria era intervenuto in soccorso di Giuseppe Aversa, studente di medicina di 24 anni, calabrese, che era stato aggredito a colpi di bastone da alcuni neofascisti.

Prima di morire Miccoli aveva chiesto di poter donare gli organi: le sue cornee ridaranno la vista ad un altro ragazzo. Gli aggressori al processo affermeranno di essere andati in quella zona solo per prendere una birra, ma poi “c’era scappato il morto”.

Ernesto Nonno verrà condannato a 14 anni di carcere per l’omicidio nel 1981. Con lui, anche Pietro Romano e Guido Matacena, che avevano collaborato all’omicidio, che saranno condannati a loro volta a 6 anni e 7 mesi e 6 anni e 9 mesi di reclusione.

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