Paolo Maddalena - L’ordinamento giuridico (e la civiltà) rischia di grosso con l’azione di questo governo

di Paolo Maddalena - lantidiplomatico.it - 09/06/2023
Corriamo precipitosamente verso l’autodistruzione, favorita anche dal fatto che la Meloni compie azioni divisive degli italiani, distribuendo vantaggi a singole formazioni (si pensi agli evasori fiscali) e distruggendo dalle fondamenta servizi pubblici essenziali, che devono essere garantiti gratuitamente per l’intero Popolo, in primis: sanità, ambiente, istruzione e cultura.

Sembra sempre più chiaro che obiettivo ultimo del pensiero unico neoliberista, incarnato anche dall’attuale governo, sia la distruzione degli Stati nazionali a favore della speculazione selvaggia dei mercati.

Il passaggio dalla inciviltà dell’uomo branco allo stato dell’uomo civile è avvenuto con la costituzione di città Stato, al qual fine sono necessari tre elementi: un aggregato umano (Popolo), la proprietà pubblica di un appezzamento di terreno (territorio) e un ordinamento giuridico che regoli la vita civile (sovranità).

Infatti i governi che si sono succeduti dall’assassinio di Aldo Moro, e da ultimo i governi Draghi e Meloni stanno scardinando le strutture fondamentali degli Stati nazionali meno forti, tra cui l’Italia.

Abrogare le norme che tutelano il Popolo è l’azione più nefasta che si possa concepire contro la civiltà e finora siamo costretti a registrare, non solo in Italia, ma anche in ambito europeo, i cosiddetti scudi contro gli interessi del Popolo e a favore di chi commette azioni incivili, cioè contrarie al progresso della civiltà.

Si pensi allo scudo penale previsto per gli operatori del MES, allo scudo fiscale previsto in Italia a favore degli evasori e, di recente, persino lo scudo contro i danni erariali, il che vuol dire la legittimazione a impossessarsi di denaro o beni economici appartenenti alla proprietà pubblica del Popolo.

E al fondo di tutto abbiamo la sorpresa di trovare anche un quarto scudo, sempre a carico del Popolo e a favore di amministratori e dipendenti pubblici, lo scudo contro i controlli sul PNRR della Corte dei conti.

Corriamo precipitosamente verso l’autodistruzione, favorita anche dal fatto che la Meloni compie azioni divisive degli italiani, distribuendo vantaggi a singole formazioni (si pensi agli evasori fiscali) e distruggendo dalle fondamenta servizi pubblici essenziali, che devono essere garantiti gratuitamente per l’intero Popolo, in primis: sanità, ambiente, istruzione e cultura.

È ora che il Popolo si svegli, tenendo presente che le violazioni dei principi fondamentali della Costituzione da parte della Meloni sono continui e pesanti, come la violazione dell’articolo 32 Cost., a proposito della sanità, e dell’articolo 34 Cost., che riguarda l’istruzione. E a ciò è da aggiungere vergognosamente la palese violazione dell’articolo 100 della Costituzione, secondo il quale: “la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo (da tempo abrogato per l’azione insistente di illustri giuristi) e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato, partecipa al controllo (controllo concomitante) sulla gestione finanziaria degli Enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria, riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito. La legge assicura l’indipendenza della Corte dei conti e dei loro componenti di fronte al governo”.

La sottrazione delle funzioni di controllo relative al PNRR con un decreto legge è uno schiaffo intollerabile contro l’indipendenza della Corte dei conti nell’esercizio delle proprie funzioni, ed è un danno enorme a carico del Popolo.

A questo punto non resta che il ricorso alla Corte costituzionale.

 

 

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