Il gruppo CESSATE IL FUOCO, nato il 30 giugno ’23, su iniziativa di Ambasciatori a/r, generali, membri della Presidenza del Coordinamento per la democrazia costituzionale, aderisce alla marcia Perugia Assisi e all’Assemblea indette per il prossimo 21 settembre, nella giornata internazionale della Pace promossa dall’Onu.
Mai come in questo momento abbiamo bisogno che le voci della pace si facciano sentire nel nostro paese come nel mondo intero. Il conflitto russo-ucraino, il massacro in corso a Gaza, e tante altre guerre “dimenticate” ma sanguinosissime, come quella in Sudan, dimostrano che i pezzetti della guerra mondiale, secondo la definizione di Papa Francesco, si stanno allargando sempre più.
Il pericolo di una guerra globale, ove possono essere usate armi nucleari è purtroppo concreto e vicino.
Non possiamo permettere che il pericolo diventi tragica realtà nella indifferenza, nella sottovalutazione di governi e forze politiche e soprattutto grazie ai giochi delle grandi potenze e gli appetiti dell’industria bellica.
E’ possibile imporre il cessate il fuoco, in Palestina, come nel conflitto russo ucraino, come nelle altre guerre se il movimento per la pace internazionale, che tante lotte ha condotto particolarmente negli ultimi decenni, riprende una mobilitazione costante e massiccia.
Continuare ad armare l’Ucraina, perseguendo il mito della “vittoria” di una parte sull’altra, alimenta la guerra e allontana la pace, che si può realizzare soltanto attraverso un negoziato che realizzi un compromesso fra gli interessi in conflitto. Il progetto di schierare nuovamente in Europa dei nuovi missili ed ipermissili americani a medio raggio ci riporta ai tempi più bui della guerra fredda ed accresce il rischio dello scoppio di una guerra nucleare anche per errore.
Non possiamo permettere che il nostro paese venga trascinato in una guerra contro la Russia, ben al di là dei dichiarati intenti difensivi dell’Ucraina; non possiamo permettere che continui il massacro del popolo palestinese e che la guerra si allarghi a tutto il Medio Oriente. Non possiamo permettere lo sterminio della popolazione del Sudan-
Chiediamo che il fuoco e i massacri cessino, che si aprano trattative per la pace, che le Organizzazioni internazionali quali l’Onu facciano valere le loro risoluzioni, che la Unione europea si muova finalmente nella promozione della pace.
Per tutto questo, coscienti che le sorti dell’umanità sono in bilico, saremo presenti alla marcia.