Le false elezioni delle Province e la Post- Democrazia

di Umberto Franchi - 21/12/2021
Oggi, a mio parere , viviamo in una società che non è più democratica... ma una società post-democratica
A Lucca come in altre Provincie domenica scorsa si è provveduto ad eleggere 12 Consiglieri Provinciali con il sistema elettorale di secondo livello .
 
Nel 2012 le Province furono  sciolte per finta... in realtà mantenevano Autonomia Statutaria, Normativa, Organizzativa , impositiva, e finanziaria... nonché i seguenti poteri di intervento:
  1. La difesa del territorio, tutela, valorizzazione dell’ambiente nonché la prevenzione delle calamità;
  2. Valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
  3. Valorizzazione dei beni culturali;
  4. La viabilità ed i trasporti;
  5. La protezione della flora e della fauna;
  6. Caccia, pesca nelle acque interne;
  7. Smaltimento dei rifiuti;
  8. Controllo delle scariche acque ed emissioni inquinanti; tutti i ruoli e poteri precedenti ad eccezione del voto;
  9. Istruzione secondaria, artistica, formazione professionale scolastica;
  10. assistenza tecnico amministrativa ai Comuni;
  11. compiti di polizia amministrativa e polizia stradale nell’ambito provinciale .
  • I consiglieri ed il presidente della provincia oggi non vengano più eletti dal popolo con suffragio universale, ma gli aventi diritto sono i vari consiglieri comunali che nella provincia di Lucca sono n. 475 ed hanno votato n. 424, su una popolazione di 388.000 persone.
  • Non si può quindi parlare ne di democrazia rappresentativa e tento meno di democrazia partecipativa !
Non c’è dubbio quindi, che le funzioni della Provincia sono importanti e le stesse di sempre ... e  che non è vero che le province sono state sciolte ... quello che è stato fatto significa solo avere  tolto il diritto di voto alla popolazione,  significa essere in presenza di un atto antidemocratico, che assegna il diritto di voto solo ad una piccola oligarchia fatta  dai consiglieri dei Comuni presenti nella provincia , che spesso si riuniscono in “cordate” con il proprio referente “feudatario” al fine di far passare il candidato più consono agli interessi personali , non certo del popolo...  togliendo invece ai cittadini il dritto di voto  !
 
 Ma gli atti antidemocratici che tolgano gli strumenti di rappresentanza e  partecipazione nonché i diritti alla popolazione ed ai lavoratori,  viene da lontano .
 Eccone alcuni :
 

IL VOTO DI PREFERENZA ALE ELEZIONI POLITICHE

 

  • Era previsto fino al 1991 nel sistema elettorale proporzionale , dove nell’ambito di ciascuna lista elettore l’elettore aveva la possibilità di esprimere le preferenze nel numero pari ai seggi spettanti a quella lista;
  • Successivamente inventarono la lista bloccata con i candidati eletti secondo l’ordine precostituito su indicazione degli apparati di partito ;
  • Anche nel sistema maggioritario la lista vincente elegge l suo unico candidato scelto dai partiti;
2)I CONSIGLI DI CIRCOSCRIZIONE O DI QUARTIERE O DI ZONA
  • Erano strumenti decentrati dei comuni al fine di far partecipare, consultare e gestire i servizi di base nei territori come il traffico, il Piano regolatore, i giardini, il patrimonio .. orientava le attività dei centri territoriali come i consorzi socio sanitari , incontrava i cittadini e riceveva le petizioni dei cittadini ;
  • Aveva anche i propri rappresentanti all’interno degli Istituti scolasti e della commissione edilizia comunale ;
  • DAL 2010 sono stati aboliti nei comuni inferiori ai 250.000 abitanti (quasi tutti);
 
3)I CONSIGLI DI FABBRICA    NATI NELLE LOTTE DELL’AUTUNNO CALDO DEL 1969 .
  • I CDF, (Consigli Di Fabbrica) venivano eletti dai lavoratori a scrutinio segreto,  tra una rosa di nomi in ogni reparto o gruppo omogeneo lavorativo . Essi potevano essere iscritti al sindacato o non iscritti. Esercitavano il potere di contrattazione nei confronti della Direzione aziendale   e rappresentavano sia il sindacato che i lavoratori. Il fine non era quello di migliorare salari, normative, professionalità  e  diritti dei lavoratori... ma anche quello di modificare l’organizzazione del lavoro, stabilire il come si lavora, con quanti organici, con quale prevenzione della salute,  con quali investimenti e quindi per cosa si lavora... cambiando la fabbrica.
  • I C.D.F. sono stati aboliti negli anni 80 e trasformati in RSU , con la presenza obbligatoria al suo interno una quota di delegati nominati dalle diverse OO.SS. presenti nell’azienda.
4) I DECRETI DELEGATI NELLA SCUOLA NATI NEL 1973/74
  • riguardavano prevalentemente gli organi di partecipazione democratica nella scuola. Con questo decreto vengono infatti costituiti gli organi collegiali della scuola, "al fine di realizzare "la partecipazione nella gestione della scuola dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale nel territorio . Furono istituiti i quattro livelli di partecipazione democratica: il circolo o istituto, il distretto scolastico, la provincia, infine la nazione intera. In seguito nel 1999 hanno di fatto abolito i livelli distrettuale e provinciale;
  • Gli organi collegiali che vengono costituiti a livello di circolo e di istituto , sono il Consiglio di classe o di interclasse, il Collegio dei docenti, il Consiglio d'istituto, la Giunta esecutiva, il Consiglio di disciplina degli alunni  ed il Comitato di valutazione del servizio degli insegnanti;
  • A livello distrettuale, venne istituito il Consiglio scolastico distrettuale .  Il distretto doveva essere "il perno degli organi collegiali" ed il collante partecipativo  tra il mondo della scuola e la realtà sociale e produttiva del territorio ma con la fine delle lotte studentesche , la sua spinta si esaurì ben presto...
  • Il Consiglio scolastico distrettuale fu abolito dalla riforma degli organi collegiali del 1999.
  • Anche Consiglio scolastico provinciale, fu abolito dalla “riforma” del 1999.
 
5) LA CADUTA DEI PILASTRI DELLA DEMOCRAZIA
- Inoltre abbiamo assistito (negli ultimi 30 anni)  anche al crollo di quasi tutti i pilastri della democrazia con :
-  il mercato globale che è sfuggito ad ogni controllo politico ed ha imposto lo smantellamento dello stato sociale;
- lo Stato Nazione che ha perso la sua sovranità delegandola ad organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali la banca mondiale, la BCE, il FMI, la NATO ;
- la crisi del modello produttivo Fordista, con la finanziarizzazione speculativa  globale dell'economia , ha comportato anche il crollo del potere di contrattazione dei sindacati e dei lavoratori, con la fine  della centralità del lavoro e delle lotte operaie e studentesche;
-  i processi mediatici sviluppati soprattutto nel ventennio Berlusconiano, l'uso del web, di spettacolarizzazione , personalizzazione , della politica , hanno svuotato il senso tradizionale dei meccanismi di rappresentanza collettiva tramite i Sindacati ed anche i partiti.
Oggi possiamo verificare come siano venute  meno,  tutte quelle conquiste   di democrazia rappresentativa e partecipativa,  fatte  dal popolo a partire dalla resistenza partigiana fino a quel grande periodo chiamato “il 68” durato fino agli inizi degli anni 80 ... e previsti dalla nostra Costituzione.
Quindi oggi ,  a mio parere , viviamo in una società che non è più democratica... ma una società post-democratica
Per molti della mia generazione, gli strumenti di partecipazione ed i diritti dei cittadini, furono una conquista soprattutto negli anni 70,  che attraverso la partecipazione popolare,  i soggetti subordinati,  dovevano compiere la missione  di cambiare la società,  superando il capitalismo  ed  eliminando lo sfruttamento  dell’uomo sull’uomo.
Io penso che quelle battaglie , abbiano comunque lasciato il segno, non è tutto finito, ci sono movimenti, comitati, associazioni , centri sociali,  che dal basso cercano di cambiare la realtà che viviamo... e ritengono  ancora importante battersi per  cercare di  decidere collettivamente  il come ed il per  cosa si studia e si lavora, il come e per cosa  si amministrano le Istituzioni locali e Nazionali... al fine di    costruire una comunità senza più sfruttati,  in grado di realizzare sia la riconciliazione tra l’uomo e la natura, che far  crescere  una nuova cultura civile, sociale e  la pace  tra tutti gli esseri umani.
Umberto Franchi ex Sindacalista CGIL

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17 dicembre 2024
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