Donne nel mirino

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 08/09/2023
Dai femminicidi agli stupri di gruppo, ormai dilaga la violenza contro le donne

Dall’inizio dell’anno 2023 i femminicidi sono saliti ad un numero spaventoso: 80 donne massacrate da uomini che dicevano di amarle. A questi numeri si aggiungano gli stupri di gruppo, perpetrati da bande di ragazzi molto giovani, spesso minorenni. Un quadro di degrado sociale, morale ed etico agghiacciante e che non lascia alcuna speranza che vi siano margini di recupero degli stupratori e degli assassini. L’esempio è quello del ragazzo più giovane nella banda degli stupratori di Palermo ( non userò il termine presunti, perché sono rei confessi), che al momento dello stupro non aveva ancora compiuto i 18 anni e che per questo era stato solo fermato e poi scarcerato. Bene, questo ragazzotto, a cui non è il caso di fare ulteriore pubblicità svelando il suo nome, era stato scarcerato su richiesta del gip Alessandra Puglisi, dopo essere stato interrogato in tribunale. All’epoca dei fatti ( si parla dello scorso 7 luglio) era ancora minorenne ed era stato rilasciato per “resipiscenza” e “rivisitazione critica dei fatti”. Poi, sul suo profilo TikTok, nei giorni successivi al 19 agosto, dopo essere stato rinchiuso in comunità, erano comparse frasi come “galera di passaggio, più forti di prima”, “le cose belle si fanno con gli amici”, “qualche ragazza vuole uscire con noi stasera?”, “sto ricevendo tanti messaggi in privato da ragazze, ma come faccio a uscire con voi, siete troppe”, “ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome, mi state facendo solo pubblicità e hype”… “arriviamo a 1.000 follower così potrò fare la live e spiegarvi com’è andata realmente”, “mi piace trasgredire (con in sottofondo la canzone ‘nun se toccano e femmine’).

E costui secondo voi è recuperabile? Domanda retorica, perché è evidente che ha frainteso l’attenzione per la sua giovane età per debolezza dello Stato e questo gli ha trasmesso un errato senso di impunità, gonfiando il suo ego. E non ce n’era davvero bisogno. Ci sono esseri, come gli stupratori, i pedofili, i femminicidi, che non sono recuperabili alla vita sociale e sono pericolosi per gli altri, perché portati a ripetere le loro azioni criminali. Sono dei sociopatici e devono essere trattati come tali. Nessuna comprensione, nessuna pietà, nessuna riduzione della pena – che deve essere esemplare! – da infliggere senza ipocriti tentennamenti e da scontarsi per intero. In modo che sia d’esempio per tutti gli altri.

Quei 7 decerebrati di Palermo sono stati spostati dal carcere in cui erano stati rinchiusi, perché minacciati dagli altri detenuti. Provate forse pena per loro? Io no e se fosse dipeso da me, avrei avuto certamente la tentazione di lasciarli lì: forse così avrebbero imparato cosa vuol dire avere paura per la propria vita, essere minacciati e aggrediti da un branco inferocito. Perché questa gentaglia schifosa capisce solo il linguaggio della violenza e della sopraffazione: il loro vuoto valoriale è incolmabile. La loro vita sociale è finita. Ma lasciarli lì avrebbe avuto il sapore della vendetta e noi invece vogliamo giustizia, perché noi abbiamo ancora rispetto della vita altrui.

E dunque anche le proposte di Salvini ci fanno ugualmente orrore: la castrazione chimica per pedofili e stupratori è una mostruosità veramente intollerabile. Punirli duramente con pene detentive non negoziabili è un conto, usare lo Stato per menomarli fisicamente è un altro. Mi fanno venire i brividi anche quelli che cercano di fare di questo Paese una sorta di Far West, dove vige la legge del più forte, la gente pensa di potersi fare giustizia da sola e spara addosso ai ladri, così come spara addosso a dei poveri animali indifesi. Soluzioni di questo tipo dichiarano il fallimento di uno stato civile e democratico. Ma non dobbiamo temere che questa oscena punizione finisca per arricchire il Codice Penale: non credo infatti che La Russa e Grillo sarebbero d’accordo per questo tipo di pena, pensando ai rispettivi rampolli, sospettati entrambi di stupro di gruppo….

Ma non ci piacciono nemmeno quelli come Andrea Giambruno, il compagno della Meloni, che ha commentato lo stupro di Palermo con queste indegne parole “Se ti ubriachi poi il lupo lo trovi”. Cioè: la colpa è comunque sempre della donna, che se l’è cercata. Quella sua asserzione è finita sulla stampa internazionale, con commenti al vetriolo. Scrive Vanessa Ricciardi sul giornale Domani : “Intanto il compagno di Meloni contrattacca come Santanchè: «Strumentalizzano gli stessi politici che mi fanno chiamare per pietire un invito». Per Reuters la «carriera televisiva di Giambruno è decollata da quando Meloni è diventata capa del governo». …. La stessa notizia nel giro di poche ore è rimbalzata in quattro lingue diverse, francese, spagnolo, inglese e tedesco, attraversando l’Europa, fino ad arrivare alle 14 del 30 agosto sulla home del Guardian: «”Evita di ubriacarti”: scoppia un putiferio per i commenti sullo stupro del compagno del primo ministro italiano».

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L’argomento è stato trattato dall’autorevole agenzia britannica Reuters, dall’austriaco Puls 24 e sullo spagnolo El Confidencial. El Pais gli dedica un articolo online e un post sulla sua pagina Instagram da 1,6 milioni di follower, mentre Le Figaro spiega tutto in un pezzo con Afp. Nonostante abbia messo la sua compagna in una situazione molto scomoda, Giambruno non si scusa: «Se avessi detto qualcosa di sbagliato, avrei chiesto scusa, ma non è così e non esisterà mai un giorno in cui sarà un politico o un collega a dirmi che devo dire. Anche Meloni non si è mai permessa di dirmi cosa dire». Epperò: un tipetto arrogantello da niente…

La Meloni, dal canto suo, con una faccia tosta incredibile, è andata a Caivano, altro posto desolato, in cui sono state stuprate due bambine di 12 e 13 anni. Loro non erano ubriache, signor Giambruno, eppure il lupo l’hanno trovato lo stesso. Anche loro se la sono cercata? E quelle altre due bimbe, a Monreale, vicino Palermo, violentate per dieci anni dal nonno e dallo zio, nel silenzio dei genitori? Loro il lupo l’hanno trovato in casa, signor Giambruno, in una bella famiglia con genitori etero, con “un papà e una mamma” come vuole Salvini, la Rocella e altra gente del genere. Belle famiglie tipo, in cui covano spesso terribili segreti e abominevoli crimini. Ma l’Italia di Salvini e Meloni si occupa solo della maternità surrogata e la stigmatizza come “crimine universale” – il che, ça va sans dire, non trova l’Europa d’accordo – e in questo modo lascia che diventi una apolide la bimba figlia di un italiano e di una madre surrogata. Che cervelli marci, ipocriti e miserabili possono creare situazioni del genere? E naturalmente l’Europa ci sanziona, un’altre volta.

E la Meloni? Tace e scappa. Corre a cucirsi addosso qualche filmatino del cavolo da spedire online e che manco di striscio tocca i problemi che davvero angosciano le famiglie italiane.

Bisogna dire che la Meloni non ne ha imbroccata una fino ad ora e dire che per sicurezza si è circondata di parenti e amici fedelissimi: ha infilato perfino la sorella come responsabile del suo partito, così è sicura che se dovesse cadere il governo ( e questa mossa intrisa del più bieco familismo amorale ben testimonia questa proccupazione) e lei dovesse dimettersi, il suo posto al vertice del suo partito non potrebbe essere occupato da nessun altro. Ma i suoi fedelissimi sono anche quelli che le regalano in continuazione delle figuracce tremende. C’è da chiedersi: non sono alla sua altezza? O peggio: lo sono eccome?

 

Barbara Fois

 

Approfondimenti

 

https://www.editorialedomani.it/politica/italia/le-parole-di-giambruno-sugli-stupri-diventano-un-caso-sulla-stampa-internazionale-w47nmhqq

https://blogs.mediapart.fr/salvatore-palidda/blog/260823/democrature-familisme-amoral-e-conflit-d-interet-les-traits-du-regime-meloni

https://www.professionereporter.eu/2023/08/giornale-ditalia-al-consiglio-di-disciplina-ha-pubblicato-il-nome-della-ragazza-stuprata/

https://www.editorialedomani.it/politica/italia/le-parole-di-giambruno-sugli-stupri-diventano-un-caso-sulla-stampa-internazionale-w47nmhqq

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/due-sorelline-violentate-per-anni-in-famiglia-il-nuovo-orrore-a-palermo

 

 

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