Il 2022 è finito, ma il nuovo 2023 non sembra molto diverso…

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 05/01/2023
Guerra, fame, carestie, povertà diffusa, disastri ecologici e adesso di nuovo la pandemia…la cosa non promette bene…

La regina Elisabetta II d’Inghilterra avrebbe definito anche l’appena chiuso 2022 un “Annus horribilis”… beh, dal momento che a settembre di quello stesso anno ci ha lasciato, non può sembrare strano… ma al di là di questo è horribilis perché è stato un anno pieno di tragici avvenimenti, che hanno ipotecato anche il futuro. Già a gennaio aveva debuttato alla grande con l’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga, che ha provocato un maremoto su una vastissima area del Pacifico, distruggendo una delle due maggiori isole Tonga e coinvolgendo le Figi, le isole Samoa, la Nuova Zelanda, l’Australia, il Giappone, la Russia, il Canada, gli Stati Uniti, il Messico, l’Ecuador, il Perù e il Cile, causando la morte di 5 persone e danni incalcolabili.

Ma sempre a gennaio, il 29, c’è una buona notizia, almeno per noi italiani: il Presidente della Repubblica è di nuovo Mattarella, dopo alcuni terribili, spaventosi figuri proposti dai partiti. Ma mentre ne siamo confortati, perché siamo ancora sotto l’ombrello protettivo di un galantuomo, siamo nel contempo anche demoralizzati dal fatto che non ci sia nessun valido ricambio, nel campo dei partiti e della politica in generale. Dopo la rielezione di Mattarella, però, il resto dell’anno è veramente un disastro! Infatti il 24 febbraio la Russia invade l’Ucraina e non ammette nemmeno che si tratti di una invasione e tanto meno di una guerra! Una posizione assolutamente assurda, surreale, ai limiti della follia. E comunque da questo momento in poi tutto il mondo è in guerra e a tutt’oggi siamo ancora in questo guado, senza che la diplomazia internazionale riesca a cavarne piede. E la cosa più sconfortante è che quello che sta accadendo dimostra solo quanto sia sempre vincente il bullo prepotente e quanto la democrazia si faccia sempre più debole, divisa, rissosa, inerme, perdente. Dal 24 febbraio i nostri telegiornali sono pieni delle immagini del disastro di una terra bellissima e del massacro di una popolazione gentile e ospitale: posso testimoniarlo personalmente, l’ho visitata tanti anni fa e ne ho un ricordo struggente.

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Undici mesi di reportage angoscianti, di immagini spaventose, di scontri verbali fra parti politiche in Italia e in Europa circa l’opportunità degli invii di armi in Ucraina, di accuse reciproche di ogni natura, di insulti, manifestazioni, dibattiti inutili, di verbosi e noiosi ragionamenti sul nulla e siamo ancora allo stesso punto di partenza: i russi dicono di voler trattare, ma aggiungono che vogliono tenersi tutto quello per cui sono andati in Ucraina, intanto continuano a bombardare e distruggere il paese che hanno invaso. A questo punto e stando le cose in questi termini e le trattative vincolate a questi patti, è ovvio che gli ucraini non siano disposti a trattare. Anche perché si presuppone che in una trattativa ciascuna delle parti sia disposta a rinunciare a qualcosa. Ma così? A che rinunciano i russi? A questo punto dovrebbe essere l’ONU a portare avanti le trattative, con un minimo di spina dorsale. Ma non è così. Non è mai secondo ragione e buonsenso che vanno le cose, se no le potenze che ne fanno parte non potrebbero sopportare l’orrore di quanto avviene nel mondo e non solo in Ucraina, senza far niente.

E comunque della guerra in Ucraina, hic et nunc non vogliamo continuare a parlare, perché purtroppo è un argomento che riempirà in futuro la nostra informazione stampata e video per chissà quanto tempo ancora.

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E’ stato il 2022 un anno di elezioni, un po’ dappertutto nel mondo. In USA ci sono state le elezioni di mediotermine, in cui hanno vinto i repubblicani, sia pure di poco; in Francia è stato rieletto Macron, anche lui per un pelo; in Cina ha di nuovo vinto Xi Jinping e questo era ovvio, ma nessuno si sarebbe mai immaginato che avrebbe umiliato il vecchio presidente Hu Jintao, facendolo allontanare dall’aula, accompagnato da due uomini del servizio di sicurezza, prima delle votazioni. Un oltraggio che equivale allo strappare le mostrine a un militare, davanti a tutti. In Brasile ha vinto Lula, ma Bolsonaro è come Trump: non è disposto ad ammettere di aver perso. Inoltre Lula è stato oggetto già diverse volte di attentati, a cui è scampato per il rotto della cuffia, e tutto questo ovviamente non ci lascia tranquilli.

E poi qui in Italia ha stravinto l’estrema destra. Dopo che i soliti idioti hanno defenestrato Draghi, le elezioni sono state l’unica cosa che si poteva fare, con in più la peggiore delle leggi elettorali possibili e con una sinistra che ha litigato fino all’ultimo giorno di una campagna elettorale rissosa e insulsa, basata solo e unicamente sulla demonizzazione della destra e del fascismo. Il risultato è stato quello che sappiamo. Ma un minimo di programmi sul lavoro, sui giovani, sulla sanità e la ricerca scientifica, sulle risorse energetiche alternative, sulla messa in sicurezza del territorio, tanto per citarne solo alcuni, non potevano stenderli? No? Caspita! Non ce ne fossero a sufficienza di argomenti! E invece tutti a tremare davanti al fascismo! Accidenti, lo abbiamo sconfitto una volta, possiamo farlo ancora, o no? Naturalmente sapevamo benissimo anche quello che sarebbe successo dopo, ma non fino a tanto: reintegro dei no-vax perfino negli ospedali, agevolazioni di ogni tipo per gli evasori fiscali, tasse per tutti, meno che per i ricchi, annullamento del reddito di cittadinanza, ma miliardi a disposizione delle squadre di calcio di serie A (come fosse una priorità!), sanzioni contro i rave, ma in realtà contro gli assembramenti, armi e creazione di team di cacciatori per uccidere i cinghiali nelle strade e non solo di Roma (ma vi immaginate i pericoli??!!) e ogni altro genere di leggi assurde e liberticide, anche contro le OGN, che raccolgono in mare i naufraghi e questo per far felici i tronfi tacchini razzisti. Insomma stanno facendo provvedimenti tutti a favore dei ricchi, di quelli che infrangono regole e leggi, quelli che non pagano le tasse, evadono il fisco e intascano in nero. Uno schifo senza fine. E adesso hanno usato anche l’escamotage della ghigliottina, cioè della sospensione d’imperio del dibattito parlamentare, per votare il Dl sui rave, inzeppato di mille altre sconcezze. Esautorando il Parlamento, quell’aula triste e grigia di cui parlava il loro duce. Forse ci faranno pascolare anche i loro manipoli.

Ma guardiamoli bene, guardiamo questo governo arronzato pieno di disperati, di impreparati, di improvvisati, di incapaci pieni di ingiustificata spocchia e prepariamoci ai guasti che faranno. E guardiamola bene questa prima donna Premier, che si veste come un uomo e si fa chiamare al maschile il Presidente del Consiglio, ma quanti complessi di inferiorità avrà? E quelle donne che si aspettano da lei qualcosa in più: se lo scordino, sarà più realista del re, per dimostrare che lei non è un essere di serie B, cioè una donna… beh, del resto la mentalità che c’è dietro è ben riconoscibile… Intanto il 26 dicembre sia LaRussa che la figlia di Pino Rauti hanno celebrato l’anniversario della nascita del MSI. Perché il fascismo è morto e dimenticato da un pezzo, no?

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Intanto l’italia è in gran parte sotto la soglia della povertà e lo si vede bene dalle file davanti alle mense della Caritas, lunghe centinaia di metri e in cui non ci sono solo senzatetto com’era una volta, ma intere famiglie, con bimbi piccoli, con vecchi e con tutto il loro bagaglio di paura del futuro e di angoscia del presente, di fame e di freddo. Ma di tutti questi cittadini sfortunati il governo e i politici in genere, compresa la sinistra, sembra non interessarsi affatto: sono poveri, non hanno denaro, non hanno potere, dunque: chi se ne frega? E poi ci sono molti egoisti – ma che di sicuro vanno in chiesa ogni domenica – che la pensano come quell’imbecille che ha scritto sul web “Perchè dovrei sentirmi in colpa se sono ricco? Non è mica un reato!” . Già… il mondo è pieno di cretini, vite inutili, aria sprecata.

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file davanti alla Caritas di Milano

Di questi tempi c’è davvero troppa gente inutile e spocchiosa, convinta di avere la verità in tasca., di bulli violenti e aggressivi, di fanatici convinti di fare la volontà del proprio Dio, che mai e poi mai si è sognato di investirli del potere di parlare in Suo nome. Come quei fanatici del governo teocratico iraniano che certamente non si pongono nessuna domanda in merito e continuano a massacrare i giovani che si oppongono alla loro tirannia. Ma nessuno si interessa a quello che avviene in quel Paese e l’ONU ignora il terribile stato di quelle popolazioni, senza far niente. Il coraggio e la dignità di quelle donne e di quegli uomini, che rischiano la morte solo per protestare contro l’ingiustizia, la violenza, l’ottusità di quel governo di fanatici decerebrati, sono davvero straordinari. Ma queste notizie sono scarse e marginali nei nostri telegiornali, perché lo sono gli interessi economici in ballo, che riguardano quella terra e quella gente. L’indignazione e la rabbia degli iraniani è esplosa in manifestazioni spontanee nelle piazze, dopo l’arresto, la tortura e la morte di Mahasa Amini, giovane donna di 22 anni, massacrata solo perché il suo hijab era messo male e scopriva una ciocca di capelli. Così in queste manifestazioni spontanee le donne iraniane di ogni età si sono tolte il velo e si sono tagliate i capelli. “Donna, vita, libertà”, uno slogan, un grido che è stato ripetuto in tutto il mondo, da tantissime donne. E la morte di Mahasa è diventata un simbolo della violenza sulle donne della Repubblica islamica dell’Iran.

Dicevamo che l’ONU non ha fatto nulla, ma c’è di più: il presidente iraniano Raisi ha partecipato all’Assemblea dell’ONU dopo questi fatti, ma nessuno è uscito dall’aula o lo ha contestato. Vergognoso davvero.

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Annus horribilis questo 2022, anche da un punto di vista delle calamità naturali: il sito Wired riporta i peggiori disastri naturali accaduti nel 2022: dalla Tempesta Eunice, che si è abbattuta sull’Europa tra il 14 e il 19 febbraio e che ha causato la morte di 16 persone e procurato danni per 4,3 miliardi di dollari in Belgio, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito; alle alluvioni in Australia: tra il 23 febbraio e i primi giorni di aprile 2022, una tremenda inondazione ha colpito molte zone dell'Australia orientale. L'evento atmosferico estremo ha provocato la morte di 27 persone, 60 mila sfollati e 7,5 miliardi di dollari di danni. Poi le alluvioni si sono localizzate in Sud Africa, tra l'8 e il 15 aprile 2022, il territorio è stato colpito da violente inondazioni, che hanno causato la morte di 459 persone, 40mila sfollati e 3 miliardi di dollari di danni. Da giugno a settembre è stato colpito il Pakistan, da quello che probabilmente è stato il peggior disastro climatico dell'anno. I morti sono stati più di 1.700, gli sfollati hanno superato i 7 milioni di persone e i danni calcolati superano i 30 miliardi di dollari, di cui solo 5,6 assicurati. Nello stesso periodo è stata colpita la Cina da violente inondazioni. Non sono disponibili dati certi sul numero esatto delle vittime, ma i danni economici sono stati stimati per circa 12,3 miliardi di dollari.

Tra giugno e settembre 2022, l'intera regione europea è stata colpita dalle ondate di calore più alte mai registrate, rendendo l'estate 2022 la più calda di sempre. Circa 20 mila persone sono morte prematuramente a causa del caldo estremo e i danni economici sono stati calcolati per circa 20 miliardi di dollari. A scatenare quella che è stata definita “la peggiore siccità da almeno 500 anni” è stato l'aumento delle temperature causato dalla crisi climatica, che hanno creato uno stress senza precedenti sui livelli idrici dei corsi d’acqua di tutta l'Europa. Interi fiumi si sono prosciugati e gli incendi hanno devastato più di 400 mila ettari di prati e foreste, all'incirca la superficie della Valle d’Aosta. Il 18 settembre 2022, l'uragano Fiona ha colpito l'arcipelago di Porto Rico, lasciando il 90% dell'isola senza elettricità. Fiona si è poi abbattuto sulla Repubblica Dominicana, costringendo 13mila persone ad abbandonare le proprie case, interrompendo la corrente ad altre 40 mila e lasciando quasi senz'acqua quasi 1,2 milioni persone. E, infine, si è spostato verso il Canada, con venti di oltre 187 chilometri. I danni complessivi causati da Fiona ammontano a circa 3 miliardi di dollari.

Tra il 26 settembre e il 2 ottobre 2022, l'uragano Ian ha devastato la parte occidentale di Cuba, causando la morte di 3 persone e costringendone altre 30mila ad abbandonare le proprie case. Due giorni dopo, Ian ha raggiunto il sud ovest della Florida, diventando ancora più intenso, con venti superiori ai 241 chilometri orari e causando 130 vittime. L'uragano Ian è stato il più letale in Florida dal 1935 e uno dei più costosi al mondo in termini di danni materiali, con oltre 100 miliardi di dollari di perdite stimate. Gli Stati Uniti sono il maggiore produttore di gas serra, in termini assoluti, ed è quindi il paese che ha contribuito maggiormente al riscaldamento globale. Nonostante questa responsabilità, sotto l'amministrazione dell'ex presidente Donald Trump, gli Stati Uniti si sono ritirati dagli Accordi di Parigi sul clima, per poi rientrarvi con l'elezione di Joe Biden. Il paese si è impegnato a raggiungere emissioni nette pari a zero entro il 2050, ma gli attuali obiettivi di emissione del paese sono ritenuti "insufficienti" da Climate Action Tracker.

A ottobre 2022, gravi inondazioni hanno colpito gran parte dell'Africa occidentale, investendo Mali, Cameroon, Nigeria e Niger. Gli effetti di questo evento climatico estremo sono stati tra i più terribili dell'anno, con 600 vittime dichiarate e più di 1,3 milioni di persone sfollate.

Quasi 1.100 chilometri quadrati di terreni agricoli sono stati distrutti dalle inondazioni, che hanno anche interrotto i rifornimenti di cibo e carburante. Il 24 ottobre 2022, il ciclone tropicale Sitrang ha colpito il Bangladesh, provocando la morte di almeno 35 persone e più di 1 milione di sfollati.

Il 29 ottobre 2022, la tempesta tropicale Nalgae ha colpito le Filippine, con inondazioni e frane che hanno causato 162 vittime e circa 1 milione di sfollati. Secondo le autorità del paese, si è trattato della peggiore inondazione della storia della regione.

Davanti a queste catastrofi e a questi numeri l’alluvione che ha colpito Ischia la mattina del 26 novembre e in modo particolare il comune di Casamicciola, provocando 12 vittime, 5 feriti, 230 persone sfollate e 30 abitazioni colpite, può sembrare poca cosa, ma se pensiamo alla piccolissima estensione del territorio colpito, questi dati appaiono invece spaventosi.

E adesso, proprio a ridosso del Natale, è il nord america a venir colpito da una tragica tempesta polare, mentre - ironia della sorte - i ghiacciai polari si sciolgono.

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Voli cancellati, intere città paralizzate da metri e metri di neve, quartieri senza luce elettrica, morti di ipotermia nelle macchine e nelle strade, come in uno di quei filmetti catastrofici sempre uguali fra loro. Ma stavolta è la dura, spaventosa realtà. La governatrice di  New York, Kathy Hochul, ha annunciato lo stato di emergenza e ha detto che siamo in guerra con la Natura e che lei ci sta lanciando addosso tutto quello che può.

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Evidentemente però noi non vogliamo capire il suo grido di aiuto, visto che davanti alla crisi del gas provocata dalla Russia, invece finalmente di rivolgerci a fonti di energia alternativa, al sole, al vento, alle maree, stiamo pensando di tornare al petrolio, al carbone e perfino al nucleare. Questo perché c’è troppa gente avida e che si fa comprare e se ne frega di distruggere l’ecosistema del nostro mondo. E a proposito di gente avida: guardate quello che sta succedendo al Parlamento europeo, dove noi italiani ci siamo fatti riconoscere per quello che siamo: delle corrotte mele marce. Certo, il Qatar non ha comprato solo noi, ci sono in mezzo anche belgi, greci e chissà quanti altri, ma nessun mal comune può fare un mezzo gaudio e in questo genere di cose poi, proprio mai. Beccati con valige piene di soldi nelle loro case, come fossero dei poverazzi e non avessero posti di responsabilità e di prestigio e stipendi favolosi.

Che schifo, cari amici e compagni e ancora più schifo provo a sapere che questi corrotti sono del CS, sono del PD!!! E tanti saluti al loro congresso. Chissà che ne avrebbe detto il povero Enrico Berlinguer…

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Personaggi famosi che ci hanno lasciato

Come tutti gli anni vogliamo salutare i personaggi famosi che ci hanno lasciato e al cui talento dobbiamo attimi di puro godimento e di felicità: artisti, attori, musicisti, ma anche scrittori, sportivi, giornalisti, scienziati, divulgatori scientifici e persone che hanno avuto un ruolo importante nella comunità mondiale.

E cominciamo dal mondo dello spettacolo: da Sidney Poitier, che col suo film “Indovina chi viene a cena” del 1967, con la regia di Stanley Kramer e la partecipazione di Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Katharine Houghton e Isabel Sanford, affrontò un tabù molto importante: l’integrazione razziale anche sul versante delle coppie miste. Strano che del cast molti furono candidati all’Oscar o al Golden Globe ma non lui… una cosa che fa pensare… E a proposito dell’integrazione razziale: ci ha lasciato anche Nichelle Nichols, il tenente Uhura della serie fantascientifica Star Trek E a proposito dell’integrazione razziale: ci ha lasciato anche Nichelle Nichols, il tenente Uhura della serie fantascientifica Star Trek. L'attrice ottenne anche il plauso personale da parte di Martin Luther King, il quale si dichiarò suo fan e la convinse a non abbandonare la serie dopo la prima stagione. King la fece riflettere circa l'importanza, per la collettività americana, di “vedere una donna nera in un ruolo attoriale di primo piano a fianco di colleghi bianchi e maschi, e per giunta sulla plancia di comando”.

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Brutto anno anche per il cinema francese, che perde in un anno solo Jean-Louis Trintignant, che divenne famoso interpretando “Il sorpasso” con Vittorio Gassman, Jean Luc Godard, indimenticato regista de “La Chinoise”, di “ Masculin feminin”, di “Une femme mariée”, per citare i più noti fra quelli girati a ridosso della contestazione del ’68. Alfiere della cosiddetta “Nouvelle Vogue”, ha portato una rivoluzine nella regia dei film, i cui attori si rivolgono al pubblico, o guardano nella macchina da presa, cercando di coinvolgere gli spettatori. Un po’ come nel “terzo teatro”, in cui il pubblico era parte dello spettacolo. Anche Myléne Demongeot è scomparsa: negli anni 60 è stata molto famosa, interprete di molti film del genere “peplum”, ma comunque sempre di un cinema popolare.

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E’ morta anche Catherine Spaak, di origine belga, ma ormai divenuta italiana da sempre, cantante, attrice e conduttrice televisiva, esordì in Italia nel 1960 con “ Dolci inganni” di Alberto Lattuada, che condizionerà i suoi ruoli successivi, incentrati sullo stereotipo di un'adolescente spregiudicata. Ci ha lasciato anche Olivia Newton-John, la Sandra Dee degli anni ’90, attrice, cantante, ballerina che divenne famosa interpretando “Grease” con John Travolta. Abbiamo perso anche la straordinaria, premiatissima Angela Lansbury, inglese di nascita, dame dell’Impero britannico, ma naturalizzata americana, attrice ecclettica di cinema,TV e teatro, divenuta famosissima con il personaggio di Jessica Flecher, nella serie “La signora in Giallo”. Ma io fra tutte le sue interpretazioni prediligo la caratterizzazione del personaggio di Salomè Otterbourne, una alcolizzata, strepitosa scrittrice di romanzi rosa-piccante, nel film “Assassinio sul Nilo”, con un cast clamoroso e un Peter Ustinov divertentissimo nei panni di un bizzarro Poirot. E’ morta a 97 anni,

ancora attiva a teatro. Ci ha lasciato anche la nostra amata, bravissima Monica Vitti, attrice straordinaria, capace di essere la musa di Antonioni e interpretare film come “L’avventura”, “L’eclisse”, “Deserto rosso”, e poi dar corpo a personaggi divertenti come “La ragazza con la pistola”o drammatici come “Tosca” di Luigi Magni. Da tempo si era ritirata a vita privata, purtroppo colpita da una malattia che progressivamente le aveva tolto la cognizione di sé.

E’ mancato anche Lando Buzzanca, attore poco e malamente sfruttato in ruoli sempre uguali nel cinema sexy soft degli anni 60-70. Ormai anziano ha dato invece prova di sé e delle proprie capacità drammatiche.

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Nel cinema americano sono mancati Ray Liotta e Paul Sorvino caratteristi strepitosi e due dei quattro interpreti di “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese, del 1990, insieme a Robert De Niro e Joe Pesci.

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A livello mondiale si è spento un personaggio politico di prima grandezza come Michail Gorbačëv, colui che ha cercato di creare le basi di una Russia moderna e consentito la riunificazione della Germania. Nel mondo politico italiano è mancato David Sassoli, politico del PD, che ha ricoperto il ruolo di Presidente del Parlamento Europeo, “ con dignità e onore”, lasciando un indelebile ricordo nel Parlamento che presiedeva e nei colleghi di tutta Europa. Sassoli è stato anche un giornalista, prima della carta stampata poi della Rai. Abbiamo perso anche due altri giornalisti: Tito Stagno, mio concittadino cagliaritano, l’uomo che insieme a Ruggero Orlando ha commentato la più emozionante notte della nostra vita: l’arrivo dell’uomo sulla Luna. Fu lui a esclamare “Ha toccato!”, quando il modulo dell’Apollo 11 allunò. A lui è dedicato l’asteroide 110702 Titostagno.

L’altra giornalista è Donatella Raffai, che debutta da attrice a 16 anni nel film “Dolci inganni” di Lattuada, lo stesso in cui debuttò anche la Spaak: una curiosa coincidenza… comunque la Maffai è conosciuta come giornalista, autrice e conduttrice di numerosi programmi di successo e di varie trasmissioni di approfondimento giornalistico e di cronaca della Rai, dove cura la regia e conduce alcune trasmissioni radiofoniche (Voi e ioRadio anch'ioChiamate Roma 3131), e per la TV di Rai 3  trasmissioni come Telefono giallo e soprattutto Chi l’ha visto? Programma che, seppure con un’altra conduttrice, ancora continua ad aver successo. La Raffai si era ritirata a vita privata alla fine del 1999.

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Nel 2022 abbiamo perso anche Alfredo Chiappori, scrittore e vignettista, famoso per il suo personaggio Up il sovversivo, l’omino capovolto che noi tutti ragazzi del ’68 abbiamo conosciuto sulle pagine dell’inarrivabile rivista di fumetti “Linus”.

Nel mondo della moda si notano due importanti assenze: quella di Nino Cerruti, principe della moda maschile, impareggiabile pioniere, che ha portato al successo la tradizione sartoriale italiana. E’ stato l’uomo la cui prima griffe, Hitman, annoverava fra i suoi stilisti un giovane di nome  Giorgio Armani. E’ morto a 91 anni, per i postumi di una operazione all’anca.

E ci mancherà tanto anche la regina della moda punk: Vivienne Westwood. Stilista ecclettica e visionaria, passa disinvoltamente dalla spilla da balia e dalle catene, al corsetto e alla crinolina, rivisitati da lei, naturalmente.

E’ morta anche Ivana Trump, consumatrice di moda, regina del jet set, donna ironica e un po’ cinica, è stata sepolta dal suo ex marito, l’abominevole Donald, in uno dei suoi campi da golf in Florida. Subito i giornalisti americani, che lo conoscono bene e conoscono le leggi del loro paese, hanno commentato “L’ha fatto per non pagare le tasse”. Infatti negli USA i terreni in cui si seppellisce qualcuno diventano subito esenti da ogni tassa… che roba, ragazzi!

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E’ stato un anno, questo 2022, in cui abbiamo perso molte grandi personalità: a cominciare da una vera regina, Elisabetta II di Inghilterra, che ha regnato perfino più a lungo della sua ava, la regina Vittoria; per continuare con Pelè, il più grande calciatore di tutti i tempi, dicono gli esperti ( io non seguo il calcio e non ne so nulla), molto più grande, dicono, perfino di Maradona e per finire col papa benemerito Benedetto XVI, morto proprio il 31 dicembre, l’ultimo giorno dell’anno.

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E poi ci ha lasciato il nostro Maestro di scienza Piero Angela, che ci mancherà davvero tanto. Siamo tutti suoi discepoli, noi cresciuti coi suoi docmentari e le sue fantastiche spiegazioni affidate ad avveniristiche animazioni. Lui che rendeva semplici e comprensibili anche i concetti più complicati e astrusi, lui che sapendo che gli restava poco da vivere ha lasciato 16 nuove puntate di Quark, ha scritto un libro e inciso un disco, infatti era anche un bravissimo pianista. Resterà dunque a lungo con noi, come se fosse ancora vivo. Ed infatti, in un certo senso, lo è…

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Cari amici e compagni, mentre vi faccio i miei più cari auguri per un felice 2023, vi raccomando di non buttare via le mascherine, perché a guardare ciò che sta succedendo in Cina, e considerando l’insipienza e la leggerezza del nuovo governo, io ho un terribile dejà vu, voi no?

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