Se è vero che un’immagine vale più di un lungo discorso, queste due sono tutta una storia. Una lunga, orribile storia che parte dai campi di sterminio nazisti, e arriva nei campi profughi palestinesi. In entrambi venivano e vengono massacrati innocenti esseri umani, colpevoli solo di essere ebrei, o di essere palestinesi.
Oggi è il giorno della memoria e come ogni anno insieme alla shoà e al massacro di milioni di ebrei, voglio ricordare anche tutti gli altri morti nei lager di ogni luogo e tempo. Intendo ribadire lo stesso concetto ogni anno, alla stessa data: ho preso questo impegno e intendo mantenerlo.Dunque se qualcuno può avere la sensazione di aver già letto qualche passo di questo articolo: ebbene ha ragione. Lo scempio disumano e crudele di 6 milioni di Ebrei – che è giusto ricordare non erano israeliani, ma tedeschi, italiani, francesi, polacchi, etc. – da parte dei nazisti, non può far dimenticare né deve giustificare i morti Palestinesi per mano israeliana.
Il giorno della memoria non può far dimenticare tutto il resto, non può diventare un paravento dietro cui si nasconde un altro sterminio: quello del popolo palestinese.
Di più: non ho paura di ribadire ancora una volta che se un popolo come quello ebraico, con tutto quello che ha sofferto, è capace di infliggere le stesse torture e crudeltà ad un altro popolo, più povero e disarmato, vuol dire che non ha imparato nulla dal suo vissuto e questo è non solo inquietante e ingiustificabile, ma anche a dir poco ignobile.
Ancora di più dovrebbero capire, se si pensa al risveglio in tutto il mondo di una destra neonazista, razzista, xenofoba e violenta, che ha ripreso a esibire il suo odio antisemita, imbrattando cimiteri e sinagoghe di svastiche minacciose.
Oltre a tutto adesso questi neonazisti e neofascisti hanno un mezzo che in mano loro è pericolosissimo: internet. Infatti il web è diventato il mezzo di maggiore diffusione dei messaggi di odio, antisemitismo, razzismo e discriminazione religiosa. Sui social trovano il loro habitat naturale, in cui si esaltano a vicenda, fino ad organizzare perfino dei gruppi armati. Costoro diffondono sui social veri e propri proclami, attorno a cui si aggregano gruppi e individui appartenenti alla destra identitaria-suprematista, che propugnano l’uso della violenza per difendere la purezza della razza. Non mancano messaggi inneggianti al fascismo e al nazismo, spesso raccolti anche da giovanissimi e adolescenti.
Un percorso che ha trovato concreta realizzazione in occasione della ”Conferenza Nazionalista” svoltasi il 10 agosto 2019 a Lisbona, con l’obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione “nazionalsocialista” di Portogallo, Italia, Francia e Spagna. Della scuola di suprematismo voluta da Steve Bannon qui in Italia, abbiamo già parlato altrove. Ancora non capiamo cosa sta avvenendo?
La destra si sta riorganizzando ovunque, mentre la sinistra annega nei dispettucci reciproci. Dobbiamo sperare che non ci siano elezioni anticipate, qui da noi, per colpa dei capricci di un imbecille invidioso, o saremo in un pericolo enorme, con una destra come la nostra al governo del paese. Sappiamo bene cosa possiamo aspettarci dalla destra: le stragi di Stato che hanno insanguinato il nostro paese negli anni 70-80, tutte di matrice fascista e rimaste impunite, debbono mantenerci sempre attenti e vigili, perché loro non cambiano nel tempo, ma anche dopo anni di silenzio, quando la sinistra si distrae, riemergono dal loro fango, sempre più violenti e sfrontati.
Ma soprattutto dovrebbero metterci in allarme le avvisaglie, i segnali e le spie così visibili e chiari. Allora, apriamo gli occhi: la giornata della Memoria dovrebbe essere un severo avvertimento e servire a ricordare tutto e tutti, non solo selettivamente quello che ci fa comodo.
Barbara Fois