Ma chi l’ha detto che fugge? Magari! Invece si addormenta con noi sul divano e quando ti svegli e guardi l’orologio, lui non si è quasi mosso: lo scuoti: ma sarà fermo? Mah… che palle… Ma dopo questo moto di sconforto, se poi ci pensi meglio, devi ammettere che non è che uscivi poi tanto nemmeno prima, ma certo era una tua scelta! Ora però che lo decidono altri che non puoi uscire, ti vengono in mente mille cose che ti servirebbero, che vorresti comprare, che vorresti vedere, di persone che vorresti incontrare, di spettacoli, o mostre, o avvvenimenti che ti stai perdendo… ma poi ti rendi conto che sei fortunata: sei sana e hai una casa in cui stare: e chi una casa non ce l’ha? Già… c’è una campagna portata avanti da una associazione no profit a favore dei senza tetto, che dice “Io starei a casa, se ne avessi una…”. Non vi sentite male a pensarci? E noi infastiditi a lamentarci nelle nostre belle e comode case, incapaci di un piccolo sacrificio… Eppure nella nostra Italia abbiamo tanti esempi di sofferenze reiterate: ma ci ricordiamo qualche volta dei terremotati nelle baracche da tempi immemorabili? E dei migranti? E in giro per il mondo, dalle favelas brasiliane, ai campi di guerra nell’Iran o in Siria, quanti sono i poveri esseri umani che soffrono e piangono e si disperano per non poter salvare i propri figli dalle bombe, dalla fame e ora anche dal virus? Ma che cavolo! Dopo tutto noi abbiamo solo un compito: cercare di star bene, di non romperci una gamba o un dente, per non affollare gli ospedali in un momento critico come questo, e stare chiusi a casa! E che sarà mai?
Mi vengono in mente tutti gli amici cari, i parenti, le persone a cui voglio bene e che do per scontate, ma che non sento da tanto, perché la vita mi mette fretta e rimando anche solo una telefonata. Beh, questo tempo sospeso può servire anche a questo: chiamo una mia carissima amica, una sorella, che tuttavia sono almeno un paio di mesi che non sento:
“Come stai, cara? Cosa fai di bello?” Le chiedo premurosa
“ Dopo aver pulito casa fino alla nausea, adesso cerco di occuparmi anche di me stessa: mi sto facendo la pedicure…”
“La pedicure??”
“Beh, ho provato a tagliarmi i capelli: ed è davvero una fortuna che non si possa uscire! ”
Abbiamo riso come quando eravamo adolescenti spensierate e ascoltavamo Neil Sedaka che cantava “Oh, Carol!”. Ma sì, sorridiamo, ridiamo e parliamo di musica e affidiamoci al suo valore salvifico! A proposito: ma avete visto nei TG la gente che cantava e suonava dalle finestre? Emozionante! Gli italiani hanno questo di bello: la loro voglia di divertirsi e la loro creatività riescono a trovare il bello e lo spassoso anche nei momenti più neri: basta girare un po’ nel web e c’è davvero da sorridere.
E la creatività, nella necessità, si inventa la mascherina fatta con la cartaforno: è una bufala? A quanto pare no: “ Nel corso della trasmissione ‘Stasera Italia‘ in onda su Rete 4, il dottor Francesco Garbagnati, Oncologo dell’istituto nazionale dei tumori di Milano, in assenza di mascherine FFP2 e 3 (praticamente introvabili, o proposte a prezzi spropositati, non accessibili a tutte le famiglie), ha suggerito di realizzare in autonomia una mascherina carta forno, piegando lo stesso a fisarmonica e fissando alle due estremità degli elastici con una spillatrice per poterla agganciare alle orecchie, e farla così aderire al volto per coprire naso e bocca. Lo specialista ha precisato che l’importanza di questo materiale sta nella sua idrorepellenza, ottenuta praticamente a costo zero.” E la Palombelli crea subito sul web un tutorial in merito….
Devo dire che non tutti gli esperti sono d’accordo sulla valenza della carta forno, ma se non si trovano in commercio le mascherine, uno che deve fare? Si deve arrangiare! Io ho dei pacchi di garze sterili: potrei cucirne un paio…chissà che ne vien fuori… Ma come mai non si fa che sentire che sono state spedite tonnellate di mascherine e noi nelle farmacie e nei market non ne troviamo neanche una? Chi le gestisce dall’erogazione fino al dettaglio? Stiamo parlando di aggiotaggio, per caso? E se la polizia o chi per lei facesse una breve inchiesta? E non sarebbe il caso di regolamentare anche le vendite al minuto? Voglio dire che non dovrebbe essere permesso che uno si compri pacchi di mascherine e non ne lasci per nessun altro! Va regolamentata anche la vendita e non solo di mascherine!
Ehhh, non c’è niente da fare: l’italiotità, la parte peggiore di noi, egoista e irresponsabile, vien fuori quando meno te l’aspetti. Ma poi spunta anche l’itanianità operosa, creativa, etica e in provincia di Cuneo, una fabbrica tessile si ricicla, inventa una stoffa impermeabile e morbida, che poi diventa tante mascherine lavabili e riutilizzabili almeno 10 volte e lo fa senza pesare sui soldi pubblici, ma su donazioni private, di società e associazioni e per scelta dei propretari dell’azienda. E gli operai? Dopo un momento di stupore, si mettono con orgoglio all’opera. Grandi nel male e grandi nel bene, questi italiani che cantano e applaudono dalle finestre e ritrovano il piacere della socialità, anche a distanza.
E poi però ci sono i “fancazzisti” quelli che sono sempre in vacanza, che vanno in crociera e ovunque e poi, cacciati via da tutti, vogliono tornare in patria, trscinandosi dietro chissà che contagi: 12mila ne son tornati a casa adesso, chissà da dove, e sono stati messi in quarantena. Ma la rispetteranno davvero? E così qualsiasi nostro sacrificio sarà vanificato. E questo mi fa davvero imbestialire e capisco la rabbiosa esasperazione del ministro Speranza.
Così come mi fanno imbestialire tutti quei governi europei e non, che non prendono che poche precauzioni, mettendo in pericolo non solo i loro concittadini, ma tutto il resto del mondo. E poi ci sono i governanti fuori di testa come l’inglese Boris Johnson - con la sua teoria demenziale dell’immunità di gregge - e l’americano Trump. I loro atteggiamenti sono talmente gravi per la salute pubblica, che dovrebbero essere accusati di crimini contro l’umanità.
Trump, poi, in una conferenza stampa, incalzato dall’opinione pubblica ha detto che aveva fatto il tampone, ma che ancora non sapeva il risultato. Poche ore dopo un comunicato rassicura che il tampone è negativo: ma perché, poteva essere diversamente? E a ridosso delle elezioni? Ma lui non ha voluto dire in prima persona questa evidente menzogna, lui che appariva provato e stanco, con un cappello a visiera che gli copriva occhi e fronte. Ha lasciato che a dare la notizia fosse una anonima fonte del suo entourage. Intanto a rotta di collo gli americani si stanno ammalando, per colpa della sua tronfia arroganza.
C’è gente fuori di testa anche qui: quelli che gridano che rivogliono Bertolaso: ma sono pazzi??? E va bene, questo Borrelli, nonostante il cognome, non sembra proprio un decisionista, un trascinatore, un leader che galvanizza i suoi. Ma perché Bertolaso lo era? Ma se lo ricordano chi è questo signore e tutti i casini che ha combinato?? Basta vedere chi lo sta sponsorizzando e si capisce tutto: a pompare la sua candidatura sono infatti i giornali di destra come Libero, Il giornale, La verità, tutti amici suoi, che sparano sul governo e battono la sua grancassa. Lui che se ne dovette andare con la coda fra le gambe, a occhi bassi. E comunque se qualcuno lo avesse dimenticato, può leggersi l’articolo sul fatto quotidiano di Marco Travaglio, di cui citiamo qui qualche passaggio.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/03/10/disguido-bertolaso/5731198/
“ Il Corriere svela che il suo nome è stato fatto a Mattarella da Renzi, Salvini e Gianni Letta, per dire la serietà della proposta.” commenta Travaglio, che incalza “Chi era il commissario straordinario ai rifiuti in Campania quando la munnezza superava il Maschio Angioino, nominato da Prodi, poi fuggito per palese fallimento e richiamato da B. con una maleodorante scia di scandali e arresti? Bertolaso. Chi era il commissario straordinario al G8 del 2009 che buttò 400 milioni in inutili grandi opere alla Maddalena, per poi traslocare l’evento in extremis a L’Aquila appena terremotata, lasciando nell’isola cattedrali nel deserto in preda alle sterpaglie e buchi stratosferici nelle casse dello Stato? Bertolaso. Chi nominò “soggetti attuatori” di quegli appalti senza gara i famigerati Angelo Balducci e Fabio De Santis, che si rivolsero alla solita cricca di compari imprenditori e furono condannati in Cassazione a 3 anni e 8 mesi a testa per corruzione? Bertolaso. Chi era pappa e ciccia con l’imprenditore Diego Anemone, asso pigliatutto degli appalti, che gli riservava in esclusiva il Salaria Sport Village per indimenticabili “massaggi” da “vedere le stelle” a opera di un’apposita brasiliana? Bertolaso. Chi era il capo della Protezione civile che rassicurò gli aquilani (“non c’è nessun allarme in corso”) dopo quattro mesi di sciame sismico, portando pure la Commissione Grandi Rischi a fare passerella, come confessò lui stesso al telefono con una funzionaria (“Vengono i luminari, è più un’operazione mediatica, loro diranno: è una situazione normale, non ci sarà mai la scossa che fa male”) e inducendo molti a tornare a casa proprio alla vigilia della scossa letale del 6 aprile 2009 che fece 309 morti? Bertolaso. Chi promise l’immediata ricostruzione dell’Aquila, che 11 anni dopo è ancora quasi tutta a terra? Bertolaso. Chi dichiarò chiusa l’emergenza terremoto in Abruzzo il 24 luglio 2010, quando ancora 30 mila abruzzesi erano sfollati negli alberghi? Bertolaso. Chi, nello stesso anno, sulle ali di cotanti successi, si aviotrasportò ad Haiti per fare l’umarell nell’isola caraibica devastata dal sisma e insegnare agli americani come si gestiscono le emergenze, attaccando Barack Obama e Hillary Clinton per l’“organizzazione patetica dei soccorsi e i troppi show in tv” (lui, così schivo) e finendo sbertucciato in mondovisione dalla Clinton come “uno che il lunedì fa polemiche al bar sulle partite di football”, prima del rimpatrio col foglio di via? Bertolaso. Ora voi capite bene l’urgenza di affidare il coronavirus a uno così. Piuttosto che Disguido Bertolaso, meglio la massaggiatrice.”
Nonostante questo, il presidente della Regione Lombardia Fontana lo ha assunto stasera come consulente. E’ incredibile!! Incredibile come la più bassa e vergognosa propaganda politica abbia la meglio perfino in un momento grave come questo!
I lombardi lo vogliono? Se lo tengano stretto e buona fortuna. Basta che non impongano le loro scelte a tutta la penisola.
Tempus fugit, dicevamo all’inizio. Dopo tutte queste notizie su come passano il tempo gli altri italiani nel nostro paese, penso che impiegherò il mio cucendomi una mascherina: hai visto mai che mi venga meglio di quelle che hanno mandato in Lombardia…chissà!
Barbara Fois