Uomini (ma non solo) che odiano le donne

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 14/03/2019
Fa scuola la sentenza di Bologna: altro femminicidio depenalizzato

Nell’articolo dell’8 marzo ci chiedevamo se l’autore della sentenza di Bologna, il giudice Orazio Pescatore, si rendesse conto di quanto fosse pericoloso dimezzare la pena di un femminicida, giustificando il suo gesto perché fatto sotto una tempesta emotiva. Son passati pochi giorni ed ecco che ce n’è un’altra di sentenza dimezzata e questa volte a Genova. Il giudice è una donna e si chiama Silvia Carpanini e ha motivato il dimezzamento della pena con una spiegazione altamente tecnica: l’assassino “ mi faceva pena.”.Naturalmente la cattiva era lei, la vittima, che non si può difendere. Lei era la strega che aveva “illuso e deluso” il povero assassino. Nella sentenza di Genova si legge che Gamboa (l’assassino) era mosso «da un misto di rabbia e disperazione, profonda delusione e risentimento; ha agito sotto la spinta di uno stato d’animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile».

La moglie, Jenny, gli aveva detto di aver lasciato l’amante Luis ma, come ha scritto il giudice,  lei in realtà«non era in grado di lasciarlo»; di conseguenza si comportava con il marito in modo contradditorio «prima dichiarando grande amore poi con disprezzo». Gli diceva «sei vecchio, mi fai schifo». Quindi «l’uomo non ha agito sotto la spinta della gelosia ma come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contradditorio, che l’ha illuso e disilluso allo stesso tempo». Così il giudice ha accolto la tesi dell’avvocato difensore: «Il contesto in cui il gesto si colloca — è scritto nella sentenza — vale a connotare l’azione, in un’ipotetica scala di gravità, su un gradino più basso rispetto ad altre». E nel giudizio si dà pieno valore alla ricostruzione dell’omicidio fatta dall’assassino che ha raccontato come la moglie l’avesse «provocato» e «istigato» a colpirla dicendogli che non ne avrebbe avuto il coraggio perché «non era un uomo». È a questo punto che Gamboa l’ha uccisa con un coltello da cucina.

Ma guarda un po’! E’ l’assassino che racconta come sono andate le cose e naturalmente a proprio favore, ma la cosa davvero più incredibile è che gli credono! E fino al punto di dimezzargli la pena! E’ davvero inconcepibile, come la intervista rilasciata dalla giudice Carpanini a “La Stampa”:«Ci sono omicidi e omicidi. Le regole del diritto sono una cosa, le emozioni dell’opinione pubblica un’altra».

Ma di che stiamo parlando? C’è da restare esterrefatti, sbalorditi, frastornati. E’ evidente che sia inutile scagliarsi a parole contro un sempre crescente numero di femminicidi, se poi gli assassini vengono trattati così bene, con così grande umanità e magnanimità, ascoltando i loro bisogni e le loro ragioni. Peccato che non ci sia altrettanto interesse nei confronti delle povere vittime. “Chi muore giace e chi vive si dà pace” dice un vecchio proverbio…

Qualche giorno fa , per chiudere il cechio, abbiamo letto e segnalato un'altra sentenza, questa volta emessa nei confronti di uno stupratore e di chi gli faceva da palo, che è stata addirittura annullata dalla corte d’Appello di Ancona. Le motivazioni dell'annullamento lasciano stupefatti: infatti i due delinquenti sono stati considerati innocenti perchè la ragazza è stata giudicata troppo brutta e mascolina per essere stata “degna” di essere stuprata, dunque l’unica possibile ipotesi avanzata  è che sia stata lei ad essersi inventata tutto.. La cosa più sconfortante è che a scrivere questa sentenza d'Appello vergognosa sono state tre giudici donne, che arrivano a definire la povera vittima "la scaltra peruviana". Il razzismo, il disprezzo, l’ insensibilità verso la vittima, con cui è stata condotta questa vicenda giudiziaria, la rende degna più dei pettegolezzi maligni di tre "tricoteuses" (le donnette che scalzettavano ai piedi della ghigliottina, mentre i condannati venivano decapitati) che di tre magistrati e per giunta di genere femminile. Per fortuna a sua volta questa sentenza assurda, per le sue motivazioni futili e inconsistenti è stata annullata. Adesso possiamo sperare solo nella Cassazione.

Ma caspita, che paese sta diventando mai questo? Fra poco aboliranno il divorzio e l’aborto e ripristineranno il delitto d’onore?

 

Barbara Fois

 

Approfondimenti:

https://www.letteradonna.it/it/articoli/fatti/2018/07/18/cassazione-sentenza-stupro-senza-aggravante/26224/

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