Coltan

di Corrado Fois - Liberacittadinanza.it - 12/07/2022
Gli affari internazionali possono condurre le loro operazioni con pezzi di carta, ma l'inchiostro usato è il sangue umano- Eric Ambler

Tutto quello che Musk tocca diventa imbroglio. Un ometto ostile e nervoso che abita nella ristretta cerchia dei padroni della finanza internazionale, ricco com’è. Da solo, con il suo personal wallet cuba qualcosa come 230 mld di dollari. Li ha accumulati – in questa dismisura - in modo singolare, non proprio limpido. Prima si è arricchito cavalcando con cinismo le istanze ambientaliste, grazie all’aver venduto macchine elettriche d’alto bordo in numero preordinato per mantenerne l’alto prezzo . Fatti i primi miliardi ha investito in speculazioni sulle cripto valute e da li in poi ha giocato in combutta con i suoi cuginetti del capitalismo parassitario ( Zuckemberg ..Bezos ) a ribassi/rialzi dei titoli in borsa . Titoli suoi ed altrui, sfruttando i social ora per alimentare paure ora per millantare credito. Ha fatto così palate di quattrini a danno dei piccoli risparmiatori. Maneggione, autoreferenziale quanto tronfio Musk è uno dei principali artefici – ovviamente non il solo – dell’esplosione di domanda del coltan. E delle conseguenze che questa crescita scomposta, in termini di valore basico del minerale, ha sulla vita di 80 milioni di congolesi.

Il coltan cos’è? Come si estrae? Come influenza la vita di un paese grande come 1/3 dell’ Europa? Ne ragiono utilizzando i pochi, ma intensi , articoli apparsi nella stampa internazionale.. ( Nigrizia, Internazionale, le inchieste di Liberation..etc ) quella che riesce almeno ogni tanto ad affiancare alla pletora di commenti sull’Ucraina, una visione un po’ più completa di cosa scorre nella quotidiana afflizione di 3/4 del genere umano generata da imperialismo, cinismo e ipocrisia.

Il coltan

Coltan è la contrazione di columbite-tantalite e il suo valore dipende proprio dall’alto o meno tenore di tantalite. Quello che viene estratto nella Repubblica democratica del Congo è ad alto tasso di tantalite, da qui il suo valore e la necessità di avere, da parte delle industrie dell’informatica, proprio il coltan congolese. La terra rara viene utilizzata per la fabbricazione di telecamere, cellulari e molti altri apparecchi elettronici. Il coltan serve ad ottimizzare il consumo di energia nei chip di nuova generazione, portando un notevole risparmio energetico e ad ottimizzare, quindi, la durata della batteria.( Agenzia Italia )

Cliente privilegiato del prezioso materiale è ovviamente l’Apple che sull’espansione dell’energivoro phone ha costruito le sue fortune. All’inizio del corrente anno ( 2022 ) l’azienda informatica cubava 3000 mld di capitalizzazione.. mentre l’intera ricchezza della repubblica democratica del Congo vale meno di 50 miliardi di dollari.. un sessantesimo!. La Tesla di Musk ..veleggia sui 1000 mld .. mentre l’intero pil del Rwanda ( altro paese in cui coltan e litio sono presenti ) è di 10 miliardi .. un centesimo!.. Le sue energivore auto elettriche, pensate per correre oltre le velocità consentite ( La Tesla Model S può toccare i 300 KM all’ora ) piene di techno confort, consumano batterie al coltan in quantità imbarazzanti mentre offrono ai ricchi bianchi l’emozione di essere politicamente corretti. Vabbè..

Queste imprese.. e cito solo le due per brevità ma la lista è ben più lunga … per garantire profitto e conseguenti dividendi azionari hanno bisogno di mantenere il costo delle materie prime sotto controllo così che al riscaldarsi della domanda non faccia seguito un aumento del prezzo del minerale … perché e come? Lo vediamo.

Perché … Come sappiamo la formazione di un costo complessivo è , in estrema sintesi, formata da tre blocchi complessi : a) il costo della materia prima; b) il costo netto di produzione ( energia, macchinari, controllo etc ); c) il costo della mano d’opera. .. molto qualificata in questi casi, trattandosi di prodotti ad alta tecnologia. Il secondo ed il terzo blocco di costo non sono comprimibili. Qualsiasi riduzione tecnica nella produzione, o la bassa qualificazione della mano d’opera, comporterebbero una perdita di affidabilità danneggiando immagine e reputazione d’impresa. Dunque la generazione del profitto deve essere garantita dalla riduzione, od al massimo alla stabilizzazione, del costo della materia prima , assunto che il costo finale deve comunque garantire competitività anche in prodotti d’alta gamma.

Come.. Anche in questo caso per comprenderne la dinamica dobbiamo sezionare , pure in estrema sintesi.. la formazione del costo. L’estrazione del materiale si fonda su due approcci contrapposti che esprimono differenti impatti sulla generazione del profitto.. (1) estrazione tecnologicamente avanzata, per la quale grande parte del lavoro è svolta da macchine. In questo caso si dovrebbero sostenere tre sotto sistemi di costo ..1a) il macchinario, che nel caso di un materiale così friabile e prezioso dovrebbe essere sofisticato e complesso; 1b) energia per muovere le macchine ; 1c) professionalità evolute per gestire il processo di lavoro. (2) lavoro manuale, in questo caso si abbattono i tre sottosistemi e si genera un forte profitto nella sola fase estrattiva. Tuttavia questa modalità apre il problema della gestione dei lavoratori. Improponibile per qualsiasi società evoluta estrarre minerale in condizioni di lavoro medievali e primitive, con modalità che non si potevano riscontrare neppure nelle miniere inglesi o italiane di due secoli orsono.

Questa è una delle molte ragioni per le quali non si cerca il coltan in Europa o negli States . Non perché non ci sia, non lo sappiamo con certezza , ma perché estrarlo in una società evoluta richiederebbe costi tali da compromettere la profittabilità d’impresa. Dunque il coltan si cerca nel terzo mondo per due ragioni .. uno, è facile da reperire .. due si può sfruttare sul posto la forza lavoro riducendo ogni investimento nella fase estrattiva. Il paese nel quale si è operata la maggiore ricerca è la Repubblica Democratica del Congo da dove si estrae l’80% del materiale. Ed è il Paese in cui – anche per questa ragione - si combatte la più sanguinosa e lunga delle guerre.

Infatti molte delle nuove guerre nascono dalla ricerca dei materiali preziosi per la riconversione energetica. Il controllo delle risorse minerarie è uno dei motivi da considerare per comprendere il recente conflitto Russia/Ucraina. È l’opinione di alcuni analisti, tra cui Rod Schoonover, ex direttore della sezione Ambiente e Risorse naturali presso lo statunitense National Intelligence Council. “Forse non è la ragione dell’invasione. Ma senza dubbio la ricchezza mineraria dell’Ucraina è una delle ragioni per cui questo Paese è tanto importante per la Russia,” ha affermato. ( da Circularity Economy Network )

Le condizioni di estrazione

Per comprendere, velocemente, le condizioni di vita dei minatori congolesi userò la sostanza e la grafica di un articolo apparso su Medici Senza Frontiere.

Per estrarlo ci vogliono profondi tunnel e numerosi schiavi che per la disperazione, si ritrovano a lavorare in condizioni di grande sfruttamento con una paga di pochi dollari al giorno, scavando con vanghe e, per le donne e i bambini, lavando a mano le pietre che trasporteranno per chilometri al mediatore più vicino. Molti schiavi muoiono di fatica e di diverse malattie che questo minerale radioattivo comporta: compromissione del cuore, vasi sanguigni, cervello e cute;- riduzione della produzione di cellule ematiche e danneggiamento dell'apparato digerente;- aumento dei rischi del cancro;- difetti genetici nella prole;- malattie dell'apparato linfatico. Per queste importanti malattie c'è bisogno di cure mediche e medicine che queste persone non possono permettersi oppure che non si trovano nel paese.

Sarebbe il caso , mentre scattiamo con l’apple phone le foto dei nostro paffuti bimbi al mare, che ricordassimo come l’eterne batterie che consentono i filmini da mostrare su face book o istagram ( di proprietà di Zuckemberg ) siano possibili grazie allo sfruttamento estremo di altri bambini , molto molto meno fortunati, nel cuore dell’Africa. Almeno per dirci quanto culo abbiamo ad essere nati – senza alcun merito specifico - in questa parte del Mondo. E se questa sembra retorica, francamente me ne infischio.

ituri.jpg

La catena di estrazione ha dunque tre anelli .. il primo è il reperimento fatto a mano ( meno attrezzi meno costo ) in enormi orribili crateri di fango e insetti e malaria e putridume, il materiale ritrovato vien consegnato al mediatore , una specie di mafia congolese, che lo cede a costo maggiorato ad un’impresa di commercializzazione ( quasi sempre occulta, ma si sospetta in mano ai clienti finali allo scopo di controllare e manipolare il prezzo ) che la cede infine al cliente finale .. le imprese costruttrici di batterie ( sono principalmente asiatiche ..ed a parte le cinesi, quelle coreane e giapponesi sono multinazionali ed hanno tra gli azionisti , tramite società finanziarie, l’ acquirente stesso ). Queste imprese che in teoria hanno le mani pulite venderanno il prodotto finale, carico del coltan congolese, alle imprese che abbiamo citato in esempio .. Apple e Tesla .. così come a tante altre ovviamente. La distanza tra il costo di estrazione ed il prezzo finale è incommensurabile.

Le condizioni sociali e politiche

L’estrazione criminale del coltan ricorda un altro scandalo capitalista : i blood diamonds, quei diamanti che venivano estratti in zone di guerra , come la Sierra Leone, e contrabbandati in Uganda e da li acquisiti dalle grandi major del commercio dei preziosi. Il paese che estrae più diamanti è la Russia seguita dal Congo ( povero paese troppo ricco e troppo debole ) . Ma mentre in Russia tutto avviene sotto controllo dello Stato, nel Congo .. come nei vari paesi africani in guerra … l’estrazione è libera, ed è gestita - in tutta la catena, dall’acquisizione alla trasformazione alla vendita - da imprese controllate dalle multinazionali. Tra queste la De Beers olandese, travolta nello scandalo ormai dimenticato dei blood diamonds, l’ Anglo American e la Signet Jewelers. Per capire meglio le asimmetrie economiche tra le multinazionali ed i paesi africani, ecco un altro dato ..la De Beers in soli diamanti produce 6 mld di dollari , la Anglo American ( estrae diamanti, minerali preziosi etc ) quasi 42 miliardi. Solo queste due imprese generano più ricchezza dell’Uganda ( 38 mld ) , un paese di 46 milioni di Persone grande come l’Italia.

Per garantire lo sfruttamento e la riduzione in schiavitù di centinaia di migliaia di esseri umani.. forse molti di più … si devono creare condizioni politiche di soggezione degli stati. Le multinazionali finanziano così l’instabilità politica , come hanno rivelato alcune inchieste di Congo Justice, fornendo armi, denaro ed assistenza tecnica alle varie fazioni in lotta sfruttando l’antico tribalismo africano. E’ il caso delle guerre congolesi che hanno prodotto tra i 6 ed i 12 milioni di morti per mano di decine di fazioni contrapposte. .. non c’è da stupirsi dell’inaffidabilità del dato . E’ difficile fare una stima esatta in assenza di controlli sociali e censimenti attendibili.

Se spalmiamo la cifra più bassa della stima nell’arco degli ultimi 20 anni di guerre congolesi otteniamo una media di 300 mila morti all’anno. Non è necessario alcun commento.

Queste guerre, silenziate da una informazione deplorevole, sono la condizione basica per ottenere da governi instabili concessioni a basso costo e mantenere il massimo dello sfruttamento dei lavoratori. Una popolazione che poggia i piedi sul sottosuolo più ricco del Continente è allo stremo, letteralmente muore di fame. Il pil pro capite è di 550 dollari all’anno, ma tenendo conto che il valore è il risultato della divisone del pollo di Trilussa , per moltissimi questa cifra è addirittura impossibile. La mortalità infantile è di 1500 al giorno, secondo altre stime anche di più. La speranza di vita media 60 anni contro gli 82 della Francia e gli 84 del Giappone.

Nel quadro dei traffici tra mafia congolese, che controlla l’intermediazione del coltan, e le multinazionali è probabilmente incappato l’ambasciatore italiano Attanasio, ucciso come il giudice che indagava sul suo caso , William Assani. Il governo del Congo ha fatto volare qualche straccio, ma nulla di concreto si saprà mai. Per altro all’informazione italiana la verità sull’assassinio di un Uomo per bene non interessa. Non fa audience.

L’autoreferenzialità dei bianchi.

Ogni giorno abbiamo ore di dibattito sulle patetiche puttanate dei nostri politici. Per ore, ripetuto all’infinito, vediamo Conte, poi Renzi, poi Letta.. la salma di Berlusconi.. il pancione ondeggiante di Salvini ed il bulbo esoftalmico della Meloni. Gente che non vale le scarpe in cui cammina. Per ore si dibatte del razzo esploso, del bombardamento di chissà dove, proiettando il dolore del popolo Ucraino tra dibattiti mediocri e pubblicità di pannolini . E non si trova uno spazio anche minimo per aprire una finestra di riflessione sull’impostazione delle nuove energie basate sulle batterie al coltan. Nessuno pone il problema di intervenire nella value chain delle multinazionali collegate a quella sanguinosa estrazione e scoperchiare l’intera pentola di interessi.

Non si sa nemmeno come si smaltisca davvero la batteria esausta. Sappiamo solo che le attività di riciclo sono ancora minoritarie, perché costa di più riattivare che buttare. Chi compra ogni nuovo modello di telefono non ha la minima idea di come il suo vecchio verrà assorbito dall’ambiente. Nemmeno è chiaro dove finiscano le batterie delle auto elettriche. Le spiegazioni fornite da Tesla sono supercazzole senza alcun contraddittorio.

Dall’informazione manipolata come dalla gestione occultata di questa nuova frontiera del capitalismo, emerge l’autoreferenzialità dei bianchi. A nessuno frega davvero nulla di come vive l’Africa, di quanto un intero continente sia ridotto in servitù per fare arricchire in modo scandaloso 7/10 facce da culo come Musk o Zuckemberg ( che pagano di tasse meno dell’ 1% dei loro redditi ) e permettere alla sora Gina di fotografare il timballo di maccheroni..

Se la riconversione ecologica e la sensibilità ambientale poggiano su questi pilastri di egoismo ed autoreferenzialità, c’è da rabbrividire.

La continua, vergognosa , asimmetria nella informazione tra la guerra d’Ucraina e le altre guerre e d’ ascrivere alla visione atlantica dell’intero occidente. Quello che interessa all’America è prioritario. Probabilmente a molti sfugge, o se lo lasciano sfuggire il che è peggio!, che Biden sta negoziando con i peggiori dittatori. Che va a Riad a parlare con un monarca assoluto, che disquisisce amabilmente con Erdogan lasciandogli mano libera nell’invasione in Siria ed il massacro dei Curdi. Visto il silenzio sul tema è possibile che l’invasione che si sta attuando in Siria non sia , per i sinceri democratici, una violazione del diritto internazionale, una invasione, ma turismo. Il pensionato sfracella le palle a tutto il mondo sui diritti umani e bazzica le più retrive forme di governo per il principio, eterno, della convenienza. E noi come pupi dovremmo inchinarci al monumento dell’ egoismo. In questi quadretto un delinquente come Putin non appare stonato.

Se solo l’America avesse il coraggio di recuperare Delano Roosevelt e la sua dottrina economica , tassando i ricchi e investendo nel sociale , e politica sostenendo dialogo e collaborazione paritaria, se recuperasse i valori di Paine e Adams , il Mondo sarebbe profondamente diverso. Proprio a cominciare dall’Africa che l’Europa per prima ha massacrato. Per questo sono così irritato con l’America, perché nella sua storia c’è la luce dell’illuminismo e nella sua prassi odierna l’opacità del peggiore capitalismo. Ho amato molto quel Paese ricco di fermenti culturali e di innovazione politica. Ed oggi vedo una democrazia rinsecchita ed una gestione imbarazzante della cosa pubblica.

Ma questo tempo ci è dato , e questo tempo va capito guardando intorno, guardando al tutto.

Perché ogni cosa, nella visione internazionalista, si collega all’altra e l’insieme aiuta a capire le singole circostanze, aldilà delle evidenti manipolazioni.

Questo articolo parla di:

archiviato sotto: