Ho infranto la legge. Lo confesso. Sono uscito senza una ragione dai miei arresti domiciliari. Tuttavia ho una piccola scusante che allevia i miei sensi di colpa e rilassa il mio superio invadente … erano le tre di notte.
Come un gatto che sguscia di casa per infilare i giardini scuri della sua curiosità ho schiuso il portone. Come un evaso che non ha il permesso di attraversare la strada sono rimasto sulla soglia di marmo, il pomo d’acciaio ancora in mano. Come un attore di un film francese in bianco e nero ho sollevato il bavero della giacca di velluto ( sarà pure una primavera ma fa ancora freddo ) . Come volevo sono andato via chiudendo la sicurezza e la legalità alle mie spalle.
La strada è umida di una pioggia recente ed odora di polvere bagnata, ma l’aria è limpida ed è viva. Incredibile, un mese senza macchina ed ecco che ritornano gli odori .. l’acqua ha odore ..l’erba dei giardini sicuramente .. e anche gli alberi hanno un odore. Io non lo sapevo. Forse non lo ricordavo. Ho guardato intorno le strade illuminate e vuote, le finestre chiuse , il silenzio che pure ha una sua forma. Ed ho camminato. Si, ho camminato. Più a lungo del giro in salotto, più lungo del corridoio quando vai dal letto al cesso ed anche più a lungo della gioiosa gita dal fornaio. Ho camminato con le ginocchia che fanno male , i muscoli irrigiditi ed il rumore dei passi che schioccano rimbalzando su tutti gli angoli dei vicoli silenziosi.
Ho camminato e respirato aria mentre una punta di angoscia si arrotolava a quel senso quieto di vita che ti dà lo spostarsi nello spazio.. In giro nessuno. Le strade si aprono in molte scelte. Sono larghe come i viali , o piccole e strette, quasi profonde … brillano illuminate in giallo o sembrano gonfie di un’ombra semibuia. Ma ognuna è vuota. Nessuno .. ma dirlo non rende l’idea. Altre volte quel veder nessuno l’ho cercato nella città di notte, specie quando l’anima, per le sue infinite ragioni, scivolava a terra come un canotto mordicchiato da un dobermann. Ma era un vuoto differente. Il nessuno era causale, un obiettivo conseguito e poi alla fine una moto, un auto , una coppia la incrociavi ed allora ti dicevi .. che palle mai che si possa stare da soli… ma ora non è così. Ora io cammino nel vuoto vero, senza incroci e senza suono, ora coi miei passi volutamente lenti misuro l’immergermi nell’emozione. Perché ora si sta da soli .. dentro e fuori ed è per non sentire quel silenzio smarrito che provi a cantare nessun dorma dalle finestre, sorridendo al vicino che per anni non hai mai nemmeno guardato in faccia.
Accendo una sigaretta. L’aria troppo pulita mi dà alla testa. E poi camminare nel buio lungo i muri con il fumo che sale a nuvole contorte mi fa sentire più cinematografico e così magari riesco anche a ridere , almeno di me. L’acqua, ora al mio lato, si muove quietamente ,scorre silenziosa , ne troppa ne poca, e come sempre mi dà il senso esatto del tempo. Non so la ragione di questa mescola dì immagini, forse perché da piccolo mia Madre diceva che la vita è come un fiume.. scorre in una sola direzione.. e tornare indietro a riprendere qualcosa , anche di importante, non è possibile. Così talvolta ho visto nei grandi fiumi che ho attraversato, l’irripetibilità della vita.
Le cose che abbiamo avuto negli occhi tutti i giorni, parte del nostro quotidiano dato per scontato, le sento come fossero frammenti di quel passato imprendibile. Gli ingorghi rumorosi, le code al cinema prima per il biglietto e poi per il popcorn, la gente in attesa i gomiti sul bancone per il caffè, il mattino presto all’edicola tanti insieme in pochi metri con i giornali croccanti sotto le dita , i controlli di sicurezza agli areoporti .. senta non spinga tanto senza di noi non parte.. .
Cammino e faccio un giro largo chilometri per tornare a casa.. mentre ascolto qualcosa a cui non ho mai dato troppa retta. La malinconia.
Mi domando cosa stia cambiando in questi giorni indefinibili nei nostri cuori , come genere umano che ovunque nel Mondo si riscopre vulnerabile … ed anche cosa cambierà nelle singole persone che abitano ognuna di queste case buie e silenziose , dietro i muri .. lungo i lati del mio cammino . E mi domando anche che cosa resterà del dramma vissuto in diretta, e dei mille sottaciuti, nelle scelte future di un’Europa forse definitivamente affondata o forse redenta, proprio da questa imprevedibilità che tutti ora davano per certa..
Cosa resterà nella coscienza collettiva di questa storia tanto ingiusta quanto meritata.
E mi domando anche, con un leggero smarrimento, quali immagini racconteremo come un film tra qualche anno .. per rievocare.. per non rimuovere.. I camion militari che sfilano di notte, in un corteo mesto e doloroso. L’infermiera svenuta sul suo tavolo. Il mio amico medico sfinito che si addormenta mentre parliamo al telefono. Ma anche piccole cose quotidiane, la ginnastica col trainer di youtube , le serate via skype con la famiglia .. ( mai come ora ho amato la tecnologia!! ) ..uscire di casa con una buona scusa in tasca, come avessimo l’amante, oppure gli infiniti pomeriggi davanti alla televisione ridendo prima dell’incauto Johnson tronfio che blatera irresponsabilmente per poi provare pietà nel rivederlo spaventato implorare da un letto di febbre.
Come siamo tutti noi ... e chiunque .. inesorabilmente frangibili.
Eppure in questa lenta, lunga passeggiata illegale che mi porta fino all’odore freddo e rassicurante dell’alba, ritrovo una parte di me che avevo come posato in questi lunghi anni affollati .. una cicatrice ..un piccolo segno.. molti anni fa sulla riva del mio mare, un’alba fredda in cui ho capito, forse ho deciso che un pezzo della mia vita chiudeva per sempre, nello stesso istante provando come un’acuta nostalgia ed una imprevista leggerezza, quasi una curiosità… ed è così che viaggia anche ora, almeno dentro me.
Andiamo verso un mondo nuovo .. ne ho la certezza .Non sappiamo affatto come sarà, cosa toglierà per dare altro in cambio, ma remiamo verso un giorno diverso senza alcuna possibilità di invertire la corrente .. dunque prendiamone atto e così sia. Perché niente sarà più come prima, ma anche sappiamo che questo prima era ormai inesorabilmente consumato, sbiadito da un mischiamento di valori che aveva reso tutti più egoisti ed evanescenti. Avremo di certo conflitti e confronti, diremo ed ascolteremo parole nuove, affronteremo sfide imprevedibili sul lavoro e nella vita personale ..e chi lo sa che diamine sarà… e come noi saremo.
Ma so di certo una piccola semplice cosa …aver vissuto per settimane chiusi nei metri quadri di una casa o sui balconi o negli schermi di un computer ci farà apprezzare per sempre una cosa semplice come scendere le scale, aprire una porta, camminare lungo i muri e l’acqua e sentirsi, in un qualche modo, veramente liberi. Cosi come ti basta vedere Orban che nel cuore dell’Europa instaura una dittatura fascista per amare dal cuore quella democrazia che davi per scontata…
Rientro .. smetto di sentirmi illegale , ma non ho messo a rischio nessuno .. di giorno sono disciplinato e non sono di quelli che la fanno facile .. ho solo preso una notte ed un’alba per me. Tutto qua ..perdonatemi. Diceva Pindaro che bisogna sorridere spesso perché il buonumore aiuta a guarire … ma io non sono malato.. sono solo stanco ed ho bisogno di una doccia ed un caffè.