Negazionismo

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 01/02/2023
Le azioni erano mostruose. Non chi le ha fatte, che non era demoniaco ma tristemente normale- da Le Origini del totalitarismo Hanna Arendt

La giornata della memoria è scivolata via nel fumo della consueta e scontata retorica.

Solite frasi di circostanza. Solite polemiche idiote che solo dei fascistelli di seconda fila possono fare.. perché i lager e non le foibe?. Miserie umane. Questi quattro imbecilli si sono intestati – chissà a che titolo - la memoria di un orrendo massacro che non è ideologico, ma etnico. Uguale a quelli che abbiamo compiuto lassù in Slovenia e laggiù in Libia coperti dalla bischerata degli italiani brava gente. Uguali a quelli commessi in Ucraina contro gli ebrei, e dalla Russia contro gli ucraini. Gemelli dei massacri orrendi del Rwanda e del Congo dove una decina di milioni di morti, nelle guerre finanziate dalle multinazionali, sono dimenticati da tutti. Senza nessuna giornata della memoria. Del resto, sono negri che gliene frega all’ Occidente? E’ rimasto solo un Papa sudamericano ed emigrante a ricordarli. Complimenti alle socialdemocrazie.

Il negazionismo rispunta? I commentatori benpensanti, miopi quando serve, attribuiscono alla presenza del governo di destra il supposto ritorno di questa deformità aberrante. Sono solo sciocchezze. Per un ritorno ci vuole un’andata, cioè una sparizione di scena. Beh, non c’è mai stata. Il negazionismo è sempre vivo e non opera solo per minimizzare la shoah, ma distorce ogni altra questione sia interna al singolo Paese, che internazionale come la guerra o la pandemia, manipolando fatti in relazione funzionale con interessi specifici.

Il negazionismo esiste dai tempi più antichi, da quando qualcuno ha cominciato a pagare questo tipo di faking the news. Magari in sesterzi. E’ stato sempre un business, insomma, ammantato di retorica ideologica.

Si dice – relativamente alla denigrazione della shoa - che tra i grandi finanziatori ci fossero i pezzi da novanta della curia romana. Nell’immediato dopoguerra costoro dovevano nascondere due cosucce degne di nota: 1- che il Papa avesse taciuto di fronte al sacco del ghetto ( l’oro di Roma ) ed ai successivi rastrellamenti. 2- che la curia di Roma avesse direttamente organizzato, o quanto meno gestito, la fuga dei criminali nazisti di tutti i paesi, responsabili delle pulizie etniche e delle ruberie, tramite la rete di parrocchie compiacenti.

Porporati e vescovi cercarono di mettere fumo su quelle, allora, fresche evidenze per due ordini di motivi: nel primo caso –il silenzio del Papa- perché la conta vera dei deportati e dei morti imbarazzava i cattolici di tutta Europa, specie francesi ed italiani. Il secondo – l’organizzazione della fuga dei nazisti - perché la curia agì per conto dei servizi segreti inglesi ed americani. Come sappiamo da libri e ricerche Cia e Intelligence Service utilizzarono gli esperti di massacri formatisi nella scuola delle SS, per i loro maneggi anticomunisti. Cosa che – peraltro – fecero anche i sedicenti paesi comunisti. Come si sa la Stasi ( polizia politica della Germania Est ) si formò sui quadri della Gestapo e delle SS che erano state pigiate, a loro volta, nei lager e da lì pescate dai reclutatori delle due intelligences. I truci irriducibili nazi saltarono il muretto ideologico in un nano secondo e diventati comunisti fondarono la più efficiente e disgustosa polizia di tutto il blocco stalinista. Pecunia non olet.

 

Come funziona il negazionismo?

La tecnica basica dei negazionisti è utilizzare documenti falsi o contraffatti spacciandoli come fonti autentiche. Per questo si pagavano un tempo pennivendoli dei giornali. Un tanto a riga. Oggi i vari social consentono di risparmiare e dunque la menzogna dilaga. Altra attività di questi diffamatori è screditare documenti autentici, estrapolandone frasi al di fuori del loro contesto. Sono certi di trovare sempre un coglione che - per sostenere o per contrastare - offre a questi cumuli di scempiaggini spazio ed eco. Come fu per David Irving, assurto a fama mondiale per le polemiche che accompagnavano i suoi libri dissennati. Senza tutto quel clamore sulle sue idiozie questo fascista sarebbe stato in pubblico quello che è nella vita privata. Una scorreggia nell’Universo.

Non intendo dire che si debba tacere sul negazionismo, ma si deve combatterlo diffondendo la verità e non commentarlo, offrendogli sponda.

Come fare lo spiega Mark Hoofnagle che ha studiato le prassi di questi soggetti offrendo, quindi, la possibilità di smontarne l’operato senza dare fama al singolo cialtrone di turno. Eccone una sintesi.

Al primo posto, tra le tecniche negazioniste, c’è la teoria del complotto. Secondo Mark si basa sull’ screditare i fatti reali sostenendo che esista "una cospirazione mirata a sopprimere la verità". Come facevano quelle turbe di allucinati che affermavano: coi vaccini si pratica l’introduzione di chips nel sangue per controllare le menti del pubblico e manipolarle. Guardando a tutti noi direi che non si può nemmeno ipotizzare una spesa tanto enorme quanto inutile

Altra tecnica è Il cherry picking ( pesca una ciliegia ) secondo Mark molto efficace nei tempi della comunicazione a rete. Si pesca un documento a sostegno della propria idea, scritto da un cazzone qualunque, fra Cipolla o Ciccio LaQuaglia, non ha importanza. Lo si cita ovunque e lo si trasforma con la campagna mediatica in fonte certa. Si fece così per I protocolli dei savi di Sion, una bubbola cosmica, citato in decine di libri. Figurarsi oggi coi social quanto è facile spander merda.

Mark, per introdurre la terza tecnica dei negazionisti – il vittimismo ed il piagnisteo - cita Diethelm e McKee. I due osservatori ai tempi del covid dichiararono: I negazionisti di solito non sono scoraggiati dall'estremo isolamento delle loro teorie, ma piuttosto lo vedono come un'indicazione del loro coraggio intellettuale contro l'ortodossia dominante e la correttezza politica che l'accompagna. Ed il bello è che trovano sempre qualche sincero democratico pronto a citare, a difesa di ogni posizione anche la più sgangherata, quel trombone di Voltaire.

Infine abbiamo una tecnica sofisticata, usata poco dal negazionismo di massa perché necessita di un minimo di competenza. Moving the goalposts (letteralmente spostare i pali della porta ) la tecnica prevede di screditare la valutazione dei fatti modificando costantemente il perimetro dei problemi in oggetto, mescolando fatti con fatti, cambiando i criteri di valutazione e chiedendo continuamente alle fonti ufficiali od ai responsabili altre prove. Insomma, come gli avvocati di Berlusconi.

I campi di applicazione del negazionismo

 

Maestri della manipolazione e del negazionismo furono Goebbels e Pavolini, come ben sappiamo, ma una riflessione la merita lo stalinismo che fece della menzogna e della calunnia uno strumento politico controrivoluzionario. Gli stalinisti sputtanarono il dissenso e le visioni alternative (anche solo integrative) al mainstream moscovita. Un’azione costante che, giorno dopo giorno, costruì un castello di bugie a cui i militanti si adeguarono portando il cervello all’ammasso. L’azione fu prima, nell’ordine internazionale, rivolta contro Trotzkj ed a seguire, nello specifico italiano, smontando l’eresia rivoluzionaria con la calunnia o l’emarginazione che colpirono figure centrali da Gramsci e Bordiga fino a Pintor Magri e Rossanda.

Il potere politico è il primo negazionista. Agisce per la conservazione dello status quo, nega fino all’estremo ogni possibile approfondimento della verità come fu per il caso Cucchi ed oggi per Cospito. Basta guardare, su quest’ultimo, come il tema si sia spostato dal fatto preciso così riassumibile: può un terrorista essere trattato alla stregua di un mafioso? Cospito ha ferito l’AD dell’Ansaldo Nucleare Adinolfi. Per questo si farà 10 anni di galera. Niente da eccepire è la legge. Ma perché al 41bis dove si mettono i vari Brusca etc? non è il41bis in questione, nessuno lo discute, è sulla persona ed il suo credo politico, per quanto discutibile, che si deve discernere.

Questo è il tema fattuale per il quale Cospito si batte col digiuno. Ed il dibattito invece qual è?

Un fascitello, tal Donzelli, in piena isteria da comiziante ha avuto l’ardire di insultare la pallida Serracchiani. A seguire Letta, invece di fottersene e tornare sul tema specifico, è insorto. Ed eccoli tutti i parlamentari del piddi complici nel negare la precisa fattualità del tema ed impegnati a dibattere dei diritti dei parlamentari. E che palle!! Ma questi qua pensano d’avere il centro del mondo ai loro piedi? Hanno veramente dimenticato che sono deputati, cioè designati dagli elettori per rappresentare gli interessi pubblici, e non se stessi. Mai che discutano i problemi sul tappeto, sanno solo difendere le briciole residue di un ruolo politico e sociale che per primi hanno svilito nell’arco di decenni.

Cospito continua a suicidarsi giorno per giorno, a torto o ragione poco conta, mentre lor signori si fanno causa per lesa maestà ingorgando i tribunali. Quisquilie personali, artatamente nascoste dietro accuse istituzionali. Gli uni e le altre comunque secondari rispetto alla verità dei fatti.

Eccoli, negazionisti all’opera.

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