Heri dicebamus …. Tra le varie cose su cui ho ragionato – bene o male..- in questo blog gentilmente ospitato da Libera Cittadinanza il movimento antagonista internazionale è abbastanza protagonista. Per due ordini di motivi , primo: il livello di antagonismo è l’anticorpo contro lo spadroneggiare del potere oligarchico che si è insinuato, nella generale disaffezione, dentro l’apparenza democratica. Secondo: per la legge di risposta naturale ( ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria ) la reattività di un Popolo è - in un corpo sociale moralmente sano - inversamente proporzionale all’oppressione politica.
Quello che vediamo oggi in America è la manifestazione concreta , l’epifenomeno, di un profondo disagio sociale nato dall’espandersi della diseguaglianza e che la pandemia ha messo ancor più in evidenza, dunque in tensione. La circostanza giustificativa attuale, per quanto legata ad un fatto drammatico e doloroso, è solo l’etichetta da apporre ad un’altra ben più radicale questione : il sistema gestionale di stampo ruvidamente capitalista, corrente negli Stati Uniti è più tollerabile?. La risposta popolare è nei fatti.
Non sarà la Guardia nazionale od addirittura l’esercito come dice Trump a fermare l’espandersi della protesta ( a questo proposito vorrei ricordare che tra i primi a fare questa cosa orrenda in una Repubblica siamo stati noi italiani, coi carri armati di Cossiga ) ma al contrario l’alimenterà potentemente . Se il curioso soggetto, a cui gli elettori americani hanno incautamente consegnato il potere, metterà in campo quanto dichiarato sarà difficile che i cinesi sopportino ancora i movimenti di reazione che da mesi ormai impegnano Hong Kong. Gli oligarchi di Pechino sono pazienti perché non vogliono ulteriormente rallentare le loro esportazioni , soprattutto dopo l’esperienza passata durante questa crisi da coronavirus, colpite da internazionale biasimo. Ma se Il primato morale, ormai francamente residuo, delle democrazie sulle dittature si infrange contro la prassi repressiva del governo USA, allora non esisteranno pulpiti su cui le anime pie potranno arrampicarsi per far sermone. L’esempio negativo, in termini di azione repressiva e reazione popolare, sarà seguito e fornirà l’innesco per moti ben peggiori, ovunque. Auguriamoci che qualcuno dia le goccine giuste al paffuto e parruccato presidente.
Non sono un insurrezionalista , non credo in questa prassi che , come il terrorismo, è strumento del potere. Credo fermamente che l’ordine costituito sia una delle basi della coesione repubblicana. Mi domando però su cosa è costituito l’ordine, perché se la base fondante è l’ingiustizia, allora è il governo che la pratica ad essere terrorista ed eversore ed il popolo viceversa il tutore dell’ordine repubblicano. E’ una questione dirimente, dal mio punto di vista.
Mentre nel mondo gradatamente, quanto duramente, dopo il distanziamento riemerge il movimento di massa, in Italia tutto tace. Le sardine hanno recente dichiarato, come ahimè temevo, che una pausa di riflessione è d’obbligo. Erano solo un gentle movement.. dunque aria fritta. Non ne sono minimamente stupito. L’altro movimento, I gilet arancione ( razzismo verso il fuxia?? ) è solo una costola della Lega o di Casa Pound o di qualcosa tra i due. Entrambe sono funzionali, comunque, alla bilancia strutturata dal politicume italiota ed il collegamento tra costoro ed il vero disagio sociale è identico a quello di Carlo Conti .. un po’ di distrazione ludica tra l’intrusione di una pigna e l’altra. Incluso il salvataggio del coraggioso Salvini, che povero figlio pure lui ,desiderava tanto un processo per far chiarezza. Vabbè..
Eppure ragioni evidenti per essere un filino contrariati, in quanto Cittadini, ci sono anche nel nostro belpaese.
Cito ad esempio le varie imbarazzanti contorsioni di tutti i partiti che, catafottendosene del disastro arrecato dall’instabilità politica in una fase terribile come questa, tentano la qualsiasi per tenere/prendere il timone. Spintonati dai centri di potere che rappresentano, solleticati dall’appetito suscitato dalla massa di denaro in arrivo da vari fronti, inclusa un’Europa oscillante tra il rinnovamento e l’agonia (..propendo per quest’ultima, soldi a parte) si agitano scompostamente . L’ingente cascata di liquidità attizza infatti vari centri di interesse, la Confindustria tra i primi. Così quel teatrino di burattini che sono ormai i vari partiti e partitelli recita su partitura scritta dai pupari. Renzi -ed il suo inesistente Italia Viva ( ..nomen omen ) che solo un parlamento surgelato tiene in vita- è l’esempio evidente di cosa si intenda per burattino. Non è per avercela con lui, povero figlio tiene famiglia, lo cito solo perché mostra con platealità questa dipendenza, con la sua smaccata quanto furbesca azione.
Gli altri personaggi politici non sono da meno. Nessun partito o sindacato pone con brutale concretezza sul tavolo il tema Fiat. Solo velate storielle di compensazioni, peraltro impossibili, fronteggiano le assurde richieste, ricattatorie, di un’impresa che ormai deve ad ogni contribuente italiano centinaia di migliaia di euro, consumati nel tempo ed estorti via fisco. Con antica consuetudine l’ FCA chiede soldi allo Stato mentre distribuisce dividendi ai privati. A questa richiesta fa il paio un’ assurdità aggiuntiva notevole, una stramberia legale. Un’impresa che ha sede in Amsterdam ed al diritto olandese ed al suo regime fiscale fa riferimento , chiede soldi all’Italia. Ma se non è più impresa di diritto italiano, con quale faccia tosta e perché chiede finanziamenti proprio a noi ? Perché sa bene, in virtù di storica esperienza, quanto è permeabile il nostro sistema politico . Non ci prova nemmeno con gli olandesi, sapendo che riceverebbe non fondi, ma una semplice domanda.. perché vuoi denaro se puoi dare dividendi per un importo quasi pari? Tieniti i soldi e reinvestili ..accompagnando la domanda con un cortese quanto sonoro vaffanculo. Gli Elkman , cognome tipicamente italiano, ed il loro Amministratore Delegato Michel Manley, hanno appreso la nobile arte del magliaro, guardando l’indimenticabile film di Francesco Rosi. Ed eccoli alle nostre porte a chiedere i nostri risparmi, via governo e fisco, pronti a darci in cambio qualche piccolo sconto sull’innovativa Panda a carbonella.
Se l’antagonismo è l’anticorpo contro l’oligarchia siamo indifesi come davanti al covid, o peggio.
Tutto tace. Come davanti ad Arcelor Mittal ed al massacro dell’acciaio italiano. Come davanti ad Autostrade ed al massacro, punto.
Guardo con dolore le immagini durissime che Usa Today proietta e che le nostre TV edulcorano. Il grande movimento di massa , che unisce bianchi e neri, è già infiltrato da gruppuscoli vari, i cani da guerra del potere, che producono incidenti per delegittimare la protesta popolare ed intimorire l’elettorato che a novembre dovrà eleggere il presidente americano. Un gioco talmente tanto visto, talmente tanto ovvio e che non andrebbe neppure menzionato se , i nuovi e rumorosi strumenti di disinformazione di massa, non ci avessero infilato in testa un monaco tibetano che con il rastrello cancella la sera quelle informazioni scritte di giorno sulla sabbia.
Sventati, svuotati, in perenne pausa di riflessione da sardine, noi Cittadini ci domandiamo come avremo il buono vacanze, il buono bebè, il buono per i buoni mentre intorno si riarticola lo scontro tra potere ed individuo, mentre le collettività lottano contro l’abuso, mentre il conflitto di classe , termine inaccettabile in Italia, si definisce nella forma che probabilmente caratterizzerà gli anni a venire. Il cambiamento, la conquista della legalità, l’argine al dilagare degli appetiti del potere non è un pranzo di gala. Probabilmente è per questo che noi italiani lo frequentiamo poco.