Per ricordare…

di Corrado Fois - Liberacittadinanza.it - 15/12/2021
Coltivare la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza- Liliana Segre

Se guardo a quei giorni di Dicembre.. così tanti anni fa da essere ormai storia..mi domando come possiamo dimenticare. E subito dopo mi dico che è compito di ognuno di noi preservare la memoria. Ha ragione Liliana Segre, come vaccinarsi dall’indifferenza? Ricordando.

Anche se questo esercizio, a volte, è doloroso ..umanamente. Politicamente.

Giuseppe Pinelli. Un uomo semplice, un simbolo suo malgrado. Un anarchico e come tale osteggiato, anche in quei giorni drammatici, dall’establishment di sinistra forgiato nelle logiche staliniste del pragmatismo politico. Un proletario, e come tale marginale rispetto alla visione sociale che allora, come oggi..imperava.

Non sapremo mai come è andata veramente. Ma a questo punto della storia non è rilevante quale fosse o sia la verità processuale emersa , conta la quota simbolica che ha assunto la fine di una vita. Che Pino Pinelli sia stato ucciso incidentalmente – nessuno ha mai pensato ad una assurda premeditazione - durante un pressante interrogatorio, nell’ambito di una inchiesta inquinante ed unidirezionale, o che al contrario sia la vittima di una casualità od incidente è a questo punto una verità impossibile da appurare. Ognuno si tenga la sua, è giusto così.

Conta invece per Tutti, e moltissimo, ricordare come una democrazia sia capace di oscurare i fatti, renderli illeggibili sommergendoli con altri fatti altrettanto opachi, perché una prassi ancora oggi seguita, anzi perfezionata..

Importa ricordare come a sinistra ci siano stati allora – e ci siano ancora – comportamenti pragmatici o compromissori di fronte ad eventi drammatici che cambiano la prospettiva politica e gettano ombre sulla gestione della Repubblica.

E’ importante comprendere quanto il lasciar cadere nel dimenticatoio le radici della nostra storia contemporanea faccia perdere la visione complessiva di ciò che , come Paese e come politica, siamo diventati. La visione di insieme è la sola che può farci capire e valutare la debolezza intrinseca che ha ogni democrazia .Una debolezza che dobbiamo sempre aver presente per tutelare il bene prezioso della libertà collettiva ed individuale. Nulla va dato per scontato. Mai. Lo insegna l’Ungheria, la Polonia, gli stessi Stati Uniti.

Non mi piacciono i necrologi e le lapidi mi sembrano un modo che ha la società per pulirsi la coscienza. Però si deve imprimere nel nostro quotidiano il ricordo di ciò che è stato. E se a questo scopo serve mettere un’immagine come quella che ho usato … bene si faccia.

Nella storia di un Uomo semplice c’è la storia della Repubblica.

Ricordiamo perché non accada mai più, certamente, ma anche per guardare nello specchio la nostra faccia di Cittadini e domandarci, con cruda onestà, quanto ci siamo distratti. Quanto il pragmatismo abbia inquinato la nostra scala di valori. Come ci siamo fatti avvolgere da una miriade di micro fattori lasciando sullo sfondo, ormai opache, le storie che hanno profondamente cambiato la nostra visione dello Stato.

Non ho nessuna voglia di ascoltare le frasi belle che qualche politico .. forse.. spenderà su quella vita spezzata, e meno che mai di fare io della retorica.

Dico solo .. ognuno di noi, in questo frastuono di petardi, ricordi quel tuono che – insieme a troppi altri - scosse le fondamenta del Paese e ne parli, e lo spieghi ai propri figli .

Dobbiamo ricordare quella bomba, quelle vittime, quel Ferroviere. Quello che accadde.

Fu l’inizio di una lunga drammatica storia mai chiarita. Una storia che ha iscritto centinaia di nomi da ricordare dolorosamente. Ma oggi ricordo il Tuo..ciao Pino.

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