Uno sparo nel buio

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 04/01/2024
Il medico mi ha detto di non farmi attraversare da pallottole di nessuna natura- Woody Allen

Il bello ed il brutto delle armi è che non hanno personalità. Non vanno da sole in giro, non sparano motu proprio, non scelgono il da farsi. Sono gli uomini che danno loro ruolo e scopo.

Diceva Lenin che l’arma vale quanto chi la impugna. In mano ad un rivoluzionario essa è una cosa, in mano ad un ladro un’altra. La domanda che mi sorge dal cuore è semplice: e se chi la impugna è un coglione? A questa domanda darò breve sottolineatura, soggettiva e sconfortata.

Il soggetto in questione- Petrullo..Pozzolo..Truzzolo un nome cosi - beccato col sorcio in bocca dichiara di avere regolare licenza. E questo è il primo punto che da Cittadino mi agita. Se l’hanno rilasciata ad un imbecille del genere allora in questura la danno via a cani e porci, come in America. Seccante.

In realtà ottenere un porto d’armi in Italia sarebbe – almeno sulla carta - relativamente complesso. Devi mostrare alcuni certificati, incluso uno medico, ed avere specifiche necessità di protezione personale. Quello che la legge definisce un valido motivo. Chessò, sei un rappresentante di gioielli, sei uno che vive da solo nel bosco, come la Bella Addormentata. Sei una moglie. Insomma, vivi in pericolo.

Non sono queste le causali che il tizio in questione può dichiarare. Dunque immagino, fantasticando, che lo sconosciuto deputato di FdI sia andato in questura con altre motivazioni. E quando gli han chiesto: perché vuole un porto d’armi? Lui abbia risposto, vorrei fare una figura di merda e per conseguenza sputtanare il mio partito già di suo non un granché. Magari non è andata proprio così, ma insomma, si ipotizza.

Sulla prima parte della risposta, una scelta personale, considero che siano chili di affari suoi. Anche se è noto che si possa fare la figura dell’idiota senza porto d’armi. Sulla seconda parte della fantasia, beh è una risposta che tenderei a giudicare cosa buona e giusta. Costui è riuscito dove l’opposizione fallisce stabilmente.

Ma la vicenda, che in sé appare decisamente grottesca, presenta almeno altri due punti, assai più seri e gravi.

Il primo è che per l’evidente menomazione mentale di costui, da nessuno rilevata al momento della concessione della licenza, poteva scapparci un morto. Diamine una vita è una vita, sempre e di chiunque. Va custodita. Evidentemente non è un’opinione condivisa dal succitato deputato che porta una pistola ad un capodanno in una pro loco ( che tristezza .. cappellini trenino, selfie e spari), ma nemmeno tutelata da chi gli ha dato il porto d’armi. Ekkekka.

Il secondo punto inquietante concerne il ruolo di costui. Dato il mestiere che si è procurato, il pistolero cerebroleso dovrebbe rappresentare i suoi elettori. Ma chi cacchio l’ha scelto? Come, ahinoi, si sia ridotto il Parlamento è cosa nota e non stupisce che ci si sia intrufolato pure un arnese del genere. Mi auguro che chi l’ha votato si ponga oggi una qualche domandina su quella X messa a cazzo. E si ravveda.

Per spiegare l’accaduto costui dichiara, lo riporto testualmente: si l’arma è mia ma non ho sparato io. Un tipo veramente esotico, si è impiccato con la sua lingua. Esce con un’arma e la lascia in giro incustodita? Ma caspita è illegale come girare con una pistola rubata!! In alternativa sta mentendo in modo grottesco, dimostrando un livello umano imbarazzante. In un caso e nell’altro questo deputato è squalificante e squalificato, va rimosso. Ma non mi basta. Per nulla.

Perché per me il punto critico di tutta questa storia non è nel fatto che questo qui sia di destra, non lo è neppure che il lato sinistro del parlamento usi il tema per fare le solite polemiche astratte sbandierando primati morali che nessuno, francamente, ha più il diritto di rivendicare. Il punto che vedo cruciale quanto dolente, sta nella qualità delle istituzioni, da tempo ridicolizzate dalla peggiore gente che si sia mai vista in giro per i corridoi di Montecitorio. Triste vedere come la classe dirigente- questo dovrebbe essere il Parlamento- sia in grado di dare all’intero Paese gli esempi più miserabili.

Il punto cruciale è in questa giostra di mezze seghe arroganti che continuiamo a chiamare Parlamento con una ostinazione nostalgica ormai patetica. Per uno che vale qualcosina ce ne sono cinque che fanno arrossire. Pistoleri imbecilli , corrotti, affaristi o lobbisti messi sciaguratamente nelle liste dai capi manipolo, razzolano in quelle aule che un tempo rappresentavano la Repubblica come i cinghiali nella periferia romana..

Se abbiamo in qualità di rappresentanti del Popolo gente così non ci si deve poi stupire che l’Italia rigurgiti sterco come una fogna intasata. Cito a casaccio: quello che ha pestato un anziano a Firenze, i due fratelli tatuati che hanno massacrato un ragazzino nel Lazio od il gruppetto di sciacalli senza onore che ha stuprato una ragazza a Palermo.

Chi è che ha messo in lista un soggetto del genere? Chi lo ha proposto agli Elettori? Chi si assume la responsabilità di questa sciagurata scelta? Mi sono fatto la stessa domanda mille volte negli ultimi anni. E non toccava e tocca solo la banda di scappati di casa delle destre, ma anche gli improponibili delle liste del PD, i terrapiattisti dei cinquini, le mogli ed i cognati messi per reddito, compiacenza e comodità. I bravi serventi. Gli avvocati di famiglia e le amanti.

I partiti, per come sono diventati, hanno massacrato l’immagine repubblicana. Ed è la Repubblica intera che deve assumersi la responsabilità di correggere sé stessa. O rischia di chiudere bottega.

Dunque se il governo ha ancora un briciolo di dignità ed un minimo di senso morale deve imporre l’espulsione di questo soggetto, e con lui di tutte le mezze calzette che lo abitano. Se tutti gli altri Partiti hanno ancora una qualche onorabilità dovrebbero fare eguale e spietata pulizia tra i loro.

Una cosa tanto cruciale per ripristinare l’ordine e la morale repubblicana, quanto irrealizzabile, assunto che tutti i vari segretari di tutti i vari partiti hanno messo sugli scranni esattamente la gente che volevano.

Aveva ragione Revelli, venti anni fa, Berlinguer quaranta anni fa. Calamandrei 50 anni fa. La corruzione della politica, ci dicevano già allora, ha trasformato i partiti in comitati di affari che ruotano attorno a centri di cinico potere. Ed oggi è infinitamente peggio.

Quanta nostalgia di Robespierre, che ammirazione per la ghigliottina!

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