Intervista a Pancho Pardi di Giacomo Russo Spena
“E’
peggio della riforma della P2”, “vogliono instaurare la dittatura
della maggioranza”, “Renzi sta applicando il programma di Berlusconi”.
Netto ed inequivocabile. Pancho Pardi, da giorni, sta lavorando per la
riuscita della manifestazione in difesa della Costituzione e per fermare
la modifica del Titolo V. L’appuntamento è per domani, 15 luglio, alle
ore 10 davanti al Senato: “Invito tutti a partecipare, è in ballo il
nostro futuro”.
Professor Pancho Pardi, quali sono gli aspetti della riforma che tanto la spaventano?
In
primis, questo Parlamento non ha alcuna legittimità a legiferare sulla
Costituzione essendo composto da nominati in base a una legge
elettorale, il Porcellum, ritenuta incostituzionale dalla Consulta. Di
cosa stiamo parlando? Abbiano il buon gusto e la serietà di legiferare
su temi come lo sviluppo, il lavoro, l’economia, i diritti civili ma si
astengano rigorosamente dal toccare la nostra Carta. È un’anomalia
pericolosissima. Il soggetto promotore è senza diritto: solo Camere
elette con una legge che restauri il principio dell'articolo 48 (il voto
è personale ed eguale) potranno modificare la Costituzione. In secondo
luogo, ci vogliono far credere che il bicameralismo sia la causa di
tutti i mali. Una bugia. Da tempo il Parlamento è esautorato dai propri
compiti: si governa il Paese tramite decreti leggi con le Aule relegate
al solo compito di votare la fiducia. I disegni di legge sono rarissimi e
il potere legislativo è di fatto nelle mani dell’esecutivo. Il vero
problema è che la maggioranza non è compatta e i leader non riescono a
gestire i propri partiti.
Lei è per mantenere il bicameralismo perfetto?
No,
potremmo anche rivederlo. Ma il focus è un altro: la riforma
costituzionale va associata alla nuova legge elettorale in cantiere. I
due provvedimenti sono parte di uno stesso disegno. Vogliono declassare
il Senato e lasciare intatta la Camera che permetterà al partito che
prende più voti un dominio assoluto.
Quindi boccia anche l’Italicum…
La
legge elettorale è platealmente incostituzionale come quella attuale:
con un mostruoso premio di maggioranza mantiene il voto diseguale ed
esclude dalla rappresentanza politica milioni di cittadini. Tra l’altro
le liste saranno bloccate quindi a decidere la composizione saranno i
partiti, nelle loro segrete stanze.
Con il governo Renzi stiamo assistendo ad una “torsione autoritaria” della nostra democrazia?
L’espressione
è vaga, tutte le democrazie in qualche misura sono autoritarie. Di
libertarie non ne conosco. Ad essere precisi, c’è il rischio si instauri
in Italia – in senso tecnico – una dittatura della maggioranza in grado
di modificare la Corte costituzionale ed eleggersi il suo Presidente
della Repubblica. Inoltre sarà la dittatura del leader della maggioranza
sulla sua stessa maggioranza.
La riforma del titolo V è
frutto di un dialogo tra Pd e Fi. Le sembra normale che un pregiudicato
come Berlusconi sia protagonista di una riforma costituzionale?
Renzi
sta applicando e realizzando il programma di Berlusconi. Come un
mantra, il premier si dice continuamente soddisfatto dell’affidabilità
di Forza Italia, la quale avrebbe mantenuto in vita il patto del
Nazareno. Lo credo bene, è il loro programma! Quante volte Berlusconi si
è lamentato di una Costituzione che non darebbe a chi governa gli
strumenti per farlo? Hanno inventato questo meccanismo di dittatura
della maggioranza (e di dittatura del leader della maggioranza sulla sua
maggioranza) per liquidare ogni possibilità di opposizione
parlamentare.
Per Beppe Grillo oltre ad attuare il piano di B. Renzi sta mettendo in pratica il piano della P2, è una esagerazione?
La
P2 è cosa passata e sepolta. E comunque tale riforma è peggio di quel
che era il programma della P2 perché essa era una cosa visionaria di
ultradestra, frenata dall’interno da tutti i meccanismi della
democrazia, Dc compresa non essendo complice fino in fondo. Oggi invece
abbiamo il partito di centrosinistra che instaura la dittatura della
maggioranza, peggio della P2.
Domani in piazza spera ci
siano anche i parlamentari del M5S e di Sel o vuole che a gestire la
piazza sia soltanto la società civile?
Faccio un appello
affinché domani ci sia, il maggior possibile, un atteggiamento
unitario. La difesa della democrazia parlamentare dovrebbe travalicare
gli interessi di partito. Chiunque venga alla manifestazione, spinto
dalla necessità di difendere la democrazia parlamentare, è benvenuto: la
piazza è a disposizione di tutti, lì ci saranno dei banchetti e dei
megafoni, chi arriva può parlare.
Anche un Civati o altri esponenti del Pd?
Certo, ci mancherebbe altro. Ci sono comuni interessi a difesa della costituzione quindi tutte le barriere dovrebbero cadere.
Domani
in Senato parte l’iter della riforma che poi farà la navetta tra i due
rami del Parlamento. Siamo ancora all’inizio. Non crede che a settembre
si possa organizzare una grande manifestazione in difesa della
Costituzione, così com’è avvenuto lo scorso anno con La via Maestra?
Mi
piacerebbe molto, ma non possiamo aspettare settembre. E’ ora il
momento di manifestare. La Camera è blindata dal premio di maggioranza
quindi il Testo passerà senza nessun problema. E’ a Palazzo Madama la
vera partita: i numeri sono risicati e dobbiamo far sentire la nostra
indignazione per far inceppare la macchina istituzionale. La speranza è
che i parlamentari in disaccordo riescano a bloccare o rallentare il
percorso in Senato e che questo permetta una sorta di recupero di forze
per una seconda ondata di lotte. In caso contrario, siamo pronti ad una
grossa mobilitazione per settembre, avremo tempo per organizzarla.
Intanto però facciamoci sentire domani: dimostriamo che Renzi – il quale
si considera il Telemaco di Omero – in realtà è la rana di Esopo.
Per il professore con la modifica al Titolo V della Costituzione in Italia si instaurerà “una dittatura della maggioranza”, per questo invita a partecipare domani alla manifestazione davanti al Senato: “E’ ora il momento di far sentire la nostra voce, settembre può essere troppo tardi. E’ il benvenuto chiunque abbia a cuore i valori della nostra Carta”