E ora Veltroni riscopre Craxi. Buon ultimo, perché nel suo partito già parecchi, a cominciare da Mafai e Violante, si erano affannati a spiegare che Berlinguer non aveva capito nulla e che invece Craxi aveva colto lo spirito del tempo. Allora erano tutti più aulici; oggi si dice: capire la pancia della società.
Anche Veltroni non rinuncia alla battuta sulla malinconica presenza di Berlinguer ai cancelli dell’occupazione di Mirafiori. Invece i socialisti se ne fregavano delle lotte, badavano al sodo e accumulavano incarichi e ricchezze. Barzellette li descrivevano così: voce gracchiante dell’altoparlante alla stazione: “I signori socialisti che hanno preso il rapido delle 12 sono pregati di rimetterlo sul suo binario”.
Ma Craxi vinse il referendum sulla scala mobile. I lavoratori dipendenti, meravigliosamente difesi dall’inflazione, gliene furono grati per sempre. E tutti stendono un velo ovattato sull’ imbattuto primato craxiano nella moltiplicazione del debito pubblico
Ma Craxi, in coppia con Andreotti, schierò i carabinieri contro i marines a Sigonella. Solo loro sapevano che cosa era successo all’aereo precipitato a Ustica e si poterono permettere la bravata che un’opinione pubblica corriva apprezzò come gesto di orgoglio nazionale.
Ma Craxi ha inventato Berlusconi. Ecco ci siamo. Veltroni potrebbe andare più in là e trarne la conseguenza obbligata: rivalutare direttamente Berlusconi.