E così anche l’Italicum viene riconosciuto come incostituzionale. La sentenza della Consulta non ha voluto censurare il premio di maggioranza. Nella sentenza sul Porcellum aveva sostenuto che il premio non era legittimo causa l’assenza di una soglia d’accesso. Nell’Italicum la soglia c’era (40%) e quindi la Consulta non poteva smentirsi. Ciò può dispiacere a molti di noi che ritengono il premio come una violazione del principio del voto eguale, sancito dall’articolo 48, secondo comma.
Tuttavia la sentenza ha eliminato il ballottaggio, troncando le speranze di chi voleva introdurre una sorta di elezione diretta del presidente del consiglio. E nella situazione politica odierna ha di fatto smontato il premio perché nessuna delle maggiori forze politiche ha la possibilità di raggiungere il miracoloso 40% dei voti. Bisognerà stare molto attenti se e quando si riaprirà quella possibilità: ricevere col 40% dei voti ottenuti il 55% dei seggi significa trasformare una grossa minoranza in una falsa ma operativa maggioranza.
Dobbiamo tutti ringraziare il gruppo di avvocati, coordinati da Felice Besostri, che ha creato le condizioni del pronunciamento della Corte. Nessun partito era riuscito a tanto. Sapere che siamo difesi dalla sapienza giuridica ci fa sentire più tranquilli.
Infine sarà prima o poi necessario che gli elettori raziocinanti del PD riflettano sull’operato dei dirigenti del loro partito. Renzi non ne ha azzeccata una. Ha fatto una riforma del lavoro inefficace, una riforma della scuola che ha fatto arrabbiare professori e studenti, una riforma delle banche intempestiva e poco incisiva. Ha imposto col voto di fiducia una legge elettorale solo per la Camera, pensando di vincere il referendum sulla modifica costituzionale che annichiliva il Senato. Ma la riforma è stata bocciata dal voto popolare: il Senato vive e la “legge elettorale migliore del mondo” è stata riconosciuta incostituzionale. In definitiva uno scacco dietro l’altro. Non solo: per ottenere questo risultato deludente il Parlamento è stato inchiodato per anni a macinare leggi risultate inutili e controproducenti, con grave dispendio di tempo e denaro. Sarebbe questa l’efficienza dell’azione legislativa?
Ora con che faccia Renzi può sostenere che il 40% dei Sì alla sua pessima riforma costituzionale si può trasferire pari pari in un 40% alle prossime elezioni? C’è ancora qualcuno degli elettori del PD in grado di presentargli il conto di una catastrofe politica senza precedenti? Che senso ha tenersi un segretario di partito capace solo di produrre una sconfitta dietro l’altra? L’avevano scelto con la speranza di vincere ma sembra che sappia solo portare i suoi alla sconfitta. Qualcuno lo dirà?