Niente leggi ad personam. Riforma costituzionale della giustizia. Questo il tema pubblicitario del centrodestra qualche giorno fa. Si vedrà presto che si tratta di una legge costituzionale ad personam. Ma nel frattempo gli esecutori del capo spargono sul terreno della giustizia provvedimenti che appaiono, più che leggi, bombe a frammentazione, in grado di smantellare all’origine qualsiasi speranza di giustizia.
Alla Camera il centrodestra vuole la prescrizione breve, al Senato inventa il processo lungo. Contraddizione? Niente affatto. Al Senato stabilisce che il giudice è costretto ad accettare elenchi infiniti di testimoni a discarico. Così l’imputato che ha avvocati in grado di citare centinaia di testimoni può portare il suo processo tanto a lungo da vederlo annichilito dalla prescrizione breve.
Sembra un giochetto di prestigio. In realtà serve a ottenere che i processi di Berlusconi svaniscano nel nulla.
Per eliminare i rischi residui c’è poi la norma che rende inutilizzabili, nei processi per reati connessi, le sentenze passate in giudicato. Sembra un bizantinismo. In realtà c’è uno scopo preciso. L’avvocato Mills è stato riconosciuto colpevole di essere stato corrotto da Berlusconi. Berlusconi aveva evitato il processo con una precedente legge ad personam. Se fosse stato processato sarebbe stato riconosciuto colpevole di corruzione nei confronti di Mills. La norma ora inventata serve a evitare che il riconoscimento della corruzione passiva di Mills si traduca nel riconoscimento del ruolo di corruttore attivo di Berlusconi.
Il pataccaro di Palazzo Chigi si diletta a raccontare scadenti barzellette. Sempre meno turpi delle sue leggi.