Per sommi capi, la legge ampliava la gamma dei casi in cui le forze dell'ordine erano autorizzate a usare le armi. Gli effetti diffusi furono così dirompenti che la moltiplicazione di "incidenti" mortali ha dato origine a una robusta bibliografia sull'argomento. La legge dilatava poi il ricorso alla custodia preventiva e stabiliva la possibilità di un fermo di polizia che poteva durare 48 ore ripetibili ed essere convalidato dal giudice entro le 96 ore. Si inaugurò allora un lungo periodo in cui il fermato era in balia degli uffici di polizia per 96 ore senza ausilio legale.
La legge non è mai stata abrogata ma di anno in anno è stata applicata in forme più sfumate e talvolta modificate. Ma, per correre a esempi più recenti, la macelleria messicana della caserma di Bolzaneto a Genova 2001 può ricadere sotto la fattispecie del fermo di polizia stabilito dalla Legge Reale. E' abbastanza per guardare con preoccupazione all'evocazione di quella legge, sia pure innovata dalla formula "bis".
La realtà per fortuna è diversa. Allo stato attuale, IdV presenterà un disegno di legge il cui obbiettivo essenziale è allargare le misure prese nei confronti della violenza negli stadi agli autori di violenze nelle manifestazioni. Ad esempio, divieto di manifestare a viso coperto, pene aggravate per chi esercita violenza su persone e cose. Niente fermo di polizia, niente arresti preventivi. Insomma l'evocazione di leggi speciali si limiterebbe a un espediente mediatico per sottolineare la drammaticità del momento. Ma resta assai discutibile anche solo per il contesto in cui la legge speciale verrebbe applicata. Strumento non in mano a un governo al di sopra di ogni sospetto, ma al contrario sotto la piena potestà di un esecutivo abituato da tempo a esercitare una duplice dittatura: quella della maggioranza sull'opposizione e quella del governo sulla sua stessa maggioranza. Un governo patogenetico in mano a un soggetto in preda a delirio egotistico di rilievo clinico, ormai scredidato sul piano internazionale, evitato come la peste dai capi di stato e di governo dei paesi democratici. Un governo guidato da un soggetto che ha già più volte evitato i rigori della giustizia solo perché ha modificato a proprio vantaggio le leggi che punivano i reati a lui attribuiti. Consegnare la gestione di leggi più severe a un governo abituato a calpestare la legalità non è il modo migliore per garantire il "diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" a tutti i cittadini che lo esercitano con mezzi pacifici.
Due note finali. Il coro crescente di approvazione dell'operato di Maroni mi sembra assai poco convincente. Perchè Maroni non ha dato precise disposizioni per isolare prima i black block dai manifestanti pacifici? Eppure numerose testimonianze oculari hanno documentato la riconoscibilità preventiva di chi si preparava a rovinare la manifestazione.
Le conseguenze della drammatizzazione ricadono ora sulle spalle di chi ha sempre garantito con fermezza l'agibilità democratica delle piazze: che senso ha confinare in un banale sit in la prossima manifestazione nazionale della Fiom?