A che cosa serve il monopolio
dell’informazione nelle mani del titolare del potere politico? A un
sacco di cose: a garantire il mantenimento e la manutenzione del
potere politico, comandare la propria maggioranza, intimorire
l’opposizione, minacciare i giornalisti liberi, convincere i
giornalisti giovani a non osare di essere liberi.
A falsificare l’informazione: ora ci
viene detto che il governo ha al suo attivo il più stupefacente
successo contro la mafia; non sarà il caso di aggiungere l’aggettivo
“perdente”?
A negare la verità conosciuta. Incurante dell’inverosimile Berlusconi ora sostiene che le sue feste “sono sempre state ineccepibili sul piano della moralità e dell’eleganza”. Si sa da tempo che per l’eleganza ha un amore non corrisposto. Ma l’affermazione più mirata dell’utilizzatore finale delle prostitute che capitavano per caso a casa sua è che non ha mai “invitato consapevolmente persone poco serie”. La frase, che rivela un’ipocrisia da piccola parrocchia, è naturalmente pensata per i vescovi. Ma se questi non si accontentano? Ci sarà sempre una via d’uscita: con Patrizia D’Addario recitava il rosario.