Anche se può sembrare incredibile Maroni è il ministro dell’interno. Ma parla da ministro e quindi si è costretti a pesare le sue parole.
Che significato attribuire alla sua previsione sugli infiltrati violenti nella manifestazione Fiom di domani? Qui di seguito alcune ipotesi, non necessariamente tutte in contrasto reciproco.
Resipiscenza. Non aveva previsto gli energumeni serbi a Genova e questa volta vuol fare il primo della classe nel non farsi trovare impreparato. Ma stia attento a non adottare due pesi e due misure: se la polizia a Genova ha lasciato fare ai serbi tutto ciò che volevano non cerchi un motivo per scatenare casini a Roma.
Chi ha diciotto anni oggi non può ricordare che a Genova nel 2001 la polizia del governo Berlusconi lasciò via libera ai provocatori e massacrò i manifestanti pacifici: macelleria messicana, testimoniò un onesto commissario di polizia.
Avvertimento. Famiglie con bambini, anziani dal piede lento, adulti pacifici è meglio se non andate alla manifestazione. Così poi la questura potrà dire che è fallita.
Intimidazione. Va di moda distinguere il sindacato responsabile da quello irresponsabile. Il primo si occuperebbe dell’interesse generale, il secondo solo dell’interesse dei lavoratori. Con la scusa delle infiltrazioni, la Fiom, che difende i lavoratori, è indicata come esempio di sindacato irresponsabile.
Minaccia. Poiché veniamo da dieci anni di manifestazioni gigantesche e pacifiche, ed è impensabile che chiunque voglia menare le mani, dobbiamo aspettarci infiltrazioni teleguidate?
Partecipiamo in massa alla manifestazione. Documentiamola di persona con cellulari e piccole videocamere. Esercitiamo una vigilanza consapevole.
La Fiom si batte a difesa della Costituzione con mezzi costituzionali. Un sindacato che difende gli interessi dei lavoratori svolge un ruolo insostituibile per l’interesse generale.