L'assoluzione degli imputati per la strage di Piazza della Loggia a Brescia pone un problema che va molto al di là dell'impunità per soggetti gravati da sospetti pesantissimi. Luigi Ferrarella scrive oggi sul Corriere della Sera: un processo non deve condannare per forza, l'assoluzione non significa che il processo è stato inutile, la conclusione giudiziaria non inficia la verità storica. E qui tutti noi -meno i giovani ignari- possiamo ripassare mentalmente le connessioni accertate tra neofascismo e servizi segreti, le collusioni tra stragismo e poteri politici, i depistaggi organizzati scientificamente dalle autorità preposte, la protezione assicurata dallo stato ai sicari e ai loro sostenitori, i ricatti incrociati, le logge massoniche, il brodo di coltura di un potere corrotto che ha segnato tutta la nostra vita.
Sapere che la verità storica non va cercata nella sentenza di Brescia non è affatto una consolazione. E' piuttosto la conferma di una continuità mai smentita: le stragi di stato non possono essere svelate dallo stato. E l'azione coraggiosa di una parte della magistratura e delle forze di polizia non può far dimenticare che altre parti della magistratura e delle forze di polizia non solo non hanno fatto ciò che dovevano ma in vari casi noti e accertati hanno fatto il contrario. E per non cadere nel generico basta ricordare il ruolo dei servizi nella strage di Milano (Piazza Fontana 12 dicembre 1969) e quello della magistratura nello spostamento del processo da Milano a Catanzaro.
Ma l'opacità dello stato nella vicenda delle stragi getta una luce sullo stato. La sua incapacità, se non la sua mancata volontà, di fare chiarezza sulle stragi dimostra che non è ancora quel corpo di istituzioni neutro e trasparente che i cittadini vorrebbero.
L'impegno che mettiamo nella lotta contro la degenerazione attuale della democrazia, inquinata da un potere autocratico sorretto dalla potestà smisurata sui mezzi di comunicazione, come ci ricorda oggi un bellissimo articolo di Barbara Spinelli, non sarà giunto a compimento fino a che non avremo saputo tutta la verità sulle stragi di stato.