PARDI A PREMIER, GRAZIE AL CIELO LEI HA PERSO

di Pancho Pardi - 21/06/2011
Intervento di Pancho Pardi al Senato nel corso della verifica (TESTO E VIDEO)
Signor Presidente del Consiglio, lei è stato un doppio disastro per il Paese e per la Repubblica. Lei ha inquinato la vita politica italiana con il possesso dei suoi mezzi di comunicazione privati e il controllo di quelli pubblici: è sotto gli occhi di tutti la scena miserabile dei suoi esecutori piduisti che dirigono da stanze occulte il servizio pubblico e lo impoveriscono e progettano l'allontanamento degli autori più capaci e più redditizi per la RAI, ma, peggio ancora, lei ha illuso un popolo e tradito tutte le sue promesse.

Le sue poche riforme concluse, o sono scatole vuote, come il federalismo (la promessa del decentramento dei Ministeri al Nord mi dà un inconfondibile sapore di farsa), oppure sono danni forse irreparabili, come la distruzione della scuola pubblica, dell'università e della ricerca. Quando questa brutta storia sarà finita, toccherà a noi ricostruire il diritto alla conoscenza e il fascino della ricerca sull'ignoto.

Di riforme ne ha concluse così poche che oggi cerca di ingannare ancora gli italiani promettendo loro ancora una volta la realizzazione, in meno di due anni, di tutte quelle che non è riuscito a fare nei dieci anni precedenti, ma di tutte le sue promesse la più fallimentare è lo sviluppo: con lei al Governo, molti, troppi ricchi hanno potuto praticare l'elusione e l'evasione fiscale, mentre il lavoro dipendente sostiene oggi più di qualsiasi altro soggetto sociale il peso della pubblica amministrazione.

Con lei al Governo, i giovani hanno scoperto la crescita irresistibile del lavoro precario, a singhiozzo, senza contributi, lavoro nero mal pagato, lavoro gratuito (questo è l'ultimo orizzonte delle scoperte sociali: oggi sono una cifra incalcolabile i giovani dannati al lavoro gratuito).

L'unica cosa che ha fatto davvero è aumentare il numero degli irresponsabili nella maggioranza: curioso aumento dell'occupazione! Ma lei finalmente ha perso due volte. Con le amministrative ha voluto forzare un referendum su se stesso, e lo ha perso nel modo più plateale. Con leggi mal pensate e mal fatte ha voluto imporre una politica energetica basata sulla ripresa illusoria del nucleare; ha voluto introdurre rapaci privati percettori di tariffe nella gestione dell'acqua, bene comune per eccellenza, e, infine, ha voluto costruirsi l'ultima legge ad personam e, per farlo, ha incrinato il principio cardine della Costituzione, l'eguaglianza. Ma, grazie al Cielo, ha perso su tutta la linea!

Il voto referendario seppellisce le sue illusioni e, in particolare, pone un ostacolo insormontabile al suo bisogno di autotutela giudiziaria. Il popolo si è svegliato, il Paese le ha tolto la fiducia, la Repubblica saprà impedire il suo irrealizzabile disegno di sedere alla massima carica dello Stato. (Applausi dai Gruppi IdV, PD e del senatore Fosson).


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