Nella
sua discussione con Renzi pubblicata il
12 giugno
su Repubblica Scalfari sottovaluta il significato della "riforma"
costituzionale e riduce tutto il pericolo alla sola legge elettorale.
Ammette che all'inizio rifiutava l'idea che Renzi comandasse da solo
ma oggi si è rassegnato: in Europa comandano da soli i primi
ministri e quindi è fatale che ciò accada anche in Italia.
A
parte il fatto che non è vero che i capi di governo comandano da
soli, non si può ridurre la "riforma" a un
solo fatto di comando personale, su cui peraltro non si capisce
perché Scalfari debba rassegnarsi.
Il punto chiave della
"riforma" è che tutta la potestà legislativa viene
concentrata nella Camera dei deputati, e che nella Camera l'autorità
del governo è assoluta e senza limiti. Ciò significa fine
dell'autonomia del potere legislativo e sua irreversibile
sottomissione al potere esecutivo, cioè al governo.
E' qui in
discussione la separazione dei poteri che sta a fondamento del
moderno costituzionalismo. Di fronte alla "riforma"
italiana Montesquieu si rivolta nella tomba.
Ridurre tutta la
questione alla legge elettorale significa sottovalutare in pieno
questo punto decisivo.
E' vero che la legge elettorale Italicum
merita la totale bocciatura. Ma non solo perché il presidente del
consiglio (chiunque sia: Renzi o Salvini) diventa il padrone, come
dice Scalfari. Deve essere bocciata perché il premio di maggioranza
è una micidiale rapina di seggi. Se un partito che ha raggiunto il
30% dei voti vince poi al ballottaggio riceve il 54% dei seggi. La
differenza tra 30% e 54% è colmata da seggi rapinati ai partiti che
li avevano conquistati col voto e consegnati a chi non era stato
eletto nel partito vincente al ballottaggio. Per essere ancora più
chiari: il premio di maggioranza toglie seggi agli eletti e li dà a
chi non era stato eletto nel partito che poi prevale al ballottaggio.
Per il miraggio della governabilità (dominio di una minoranza) si
sopprime la rappresentanza politica della maggioranza. Ciò significa
una brutale violenza ai danni dei principi costituzionali.
Continuate
a raccogliere firme contro la "riforma" costituzionale e
contro la legge elettorale Italicum. Ricostruiamo la sovranità
popolare.
Continuiamo a raccogliere firme contro la "riforma" costituzionale e contro la legge elettorale Italicum