La situazione italiana è sempre più allarmante. Il centrodestra scardina l’equilibrio tra i poteri costituzionali e punta a realizzare una repubblica presidenziale nelle mani di un uomo solo. Tutto èfinalizzato a questo scopo. Politica estera e interna, gestione della crisi economica, progetti di riforme istituzionali, tutto è distorto dalla propaganda di regime e indirizzato verso la vanificazionedella democrazia parlamentare..
L’opposizione nelle assemblee elettive è di fatto ridotta all’impotenza. Il suo partito più grande è ingrave difficoltà e sembra incapace di preparare e guidare la riscossa.
In questo momento così arduo IdV deve assumersi maggiori responsabilità. Sono milioni i cittadinidi centrosinistra che non hanno più fiducia nella rappresentanza politica. Ma molti di essi hanno preso più volte iniziative spontanee e di massa che testimoniano la continuità del protagonismo civile. IdV ha il compito principale di parlare loro, ascoltare le loro opinioni, avanzare proposte perla risoluzione positiva dei loro problemi più gravi, convincerli a ritornare attivi anche col voto, costruire le basi di una nuova vittoria elettorale e così attuare nel modo più incisivo i principi costituzionali di uguaglianza e libertà.E’ un dovere per il partito ma prima ancora una necessità per il paese: ricostruire un’idea progressiva di società, riaffermare il primato dell’interesse pubblico sugli interessi privati, assicurare la salvaguardia dei beni comuni, dare a ogni individuo pari opportunità nella competizione sociale, garantire a tutti il reale diritto alla conoscenza.
Il prossimo primo congresso del partito può e deve essere l’occasione per compiere un deciso saltodi qualità. Prima di tutto dobbiamo dire con massima chiarezza che cosa si dovrà fare subito appenail centrosinistra sarà in grado di governare. E’ presto detto: Abrogare tutte le leggi ad personam, nessuna esclusa. Stabilire l’ineleggibilità e l’incompatibilità con ruoli di governo per i possessori di mezzi di comunicazione. Promuovere una legge organica sul conflitto d’interessi: chiunque svolga ruoli d’interesse pubblico deve essere messo nella condizione di non poter favorire i propri interessi privati e di non essere favorito dalle proprie attività private.Sciogliere il nesso Rai-Mediaset. Rendere indipendente la Rai dalla politica e introdurre un sistema che assicuri condizioni di parità tra tutti i potenziali competitori nelle reti private.Fin qui il semplice restauro della normalità istituzionale.
Ma la politica in Italia è malata in profondità. La classe dirigente è sempre più percepita come minoranza organizzata per la propria riproduzione. E la legge elettorale ha rafforzato la convinzione. Dunque va cambiata la legge elettorale: i cittadini devono avere il diritto di scegliere la propria rappresentanza. Va imposta la più chiara pubblicità e trasparenza dei bilanci di partito. E anche i rapporti tra partiti e banche devono esservi assoggettati.
Misure per evitare che la politica diventi il meno rischioso e il più conveniente dei mestieri. Limitare a due i mandati nella stessa assemblea elettiva. Ridurre gli emolumenti degli eletti a tutti i livelli uniformandoli alle medie europee. Rendere impossibile qualsiasi cumulo di cariche elettive (Brunetta e tutti gli altri scelgano: ministro e parlamentare o sindaco). Ridurre i privilegi degli eletti, facendoli cessare senza deroghe alla fine del mandato. Stabilire l’incompatibilità tra mandato elettivo e qualsiasi carica in aziende e attività di rilievo pubblico. Impossibilità di assumere per almeno cinque anni dalla fine del mandato elettivo cariche in aziende di rilievo pubblico.
Da parte loro i cittadini devono essere messi in grado di esercitare un controllo attivo sull’intreccio tra politica, amministrazione e affari, e sulla miscela tra economia legale e illegale. Dunque, trasparenza dei consigli di amministrazione, con i membri sottoposti a preciso sistema di incompatibilità. Scioglimento effettivo degli enti inutili. Impossibilità di formare agenzie (Spa) chesvolgano attività di dovere degli enti pubblici. Limitare al massimo le consulenze: attribuzione mediante concorso pubblico; vaglio delle incompatibilità da parte di soggetto terzo; esclusione di tutte le consulenze su materie già di competenza dell’ente pubblico. Impossibilità di appalti senza gara pubblica. Attribuzione degli appalti nella massima trasparenza. Rendere fiscalmente sconvenienti gli incastri a scatole cinesi delle società per azioni. Formalizzare il diritto di conoscenza e indagine da parte di comitati di cittadini sulle attività di rilievo pubblico.
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Di seguito i video di tutti gli interventi sia della prima giornta che della seconda, tra cui quelli del Senatore Pardi :