Quando la settimana precedente la maggioranza in Commissione aveva dichiarato di voler riflettere a fondo, qualcuno si era illuso di poter contare su un ripensamento e addirittura sull'emergere di un'opinione anticonformista nella maggioranza.
Qualche elemento per sperare c'era. In Commissione alcuni esponenti del centrodestra erano accreditati di un punto di vista laico. Il relatore del parere, senatore Boscetto, aveva nel 2005 firmato insieme ad altri un disegno di legge sul tema di gran lunga migliore di quello attuale.
Ma questa volta non ha voluto, o non è riuscito, a eguagliare l'opera precedente. E ha fornito un parere che in sostanza accetta in pieno il dettato della legge redatta dal centrodestra.
Ha fatto balenare una possibile rinuncia all'articolo I, che rimastica, male, principi costituzionali e definisce la vita "indisponibile" per chi la vive. Così di fatto risulta disponibile per lo Stato: siamo già dentro la dimensione imperativa del temibile Stato Etico, quello che ti dice che cosa devi pensare e cosa devi fare.
E ha accettato in pieno il criterio per cui è vietato depositare dichiarazione anticipata di rifiuto dell'idratazione e dell'alimentazione per chi si trova in stato vegetativo permanente. Detto chiaro: se non può fissare e certificare la libera opinione del cittadino su questo punto decisivo, la legge, ben lungi dal garantirlo, impedisce il testamento biologico.
Al momento del voto solo il senatore Saro, vecchio amico di Beppino Englaro, non vi ha partecipato, mentre i laici del centrodestra hanno votato compatti la legge sul testamento teologico.