I mercatini dell'orrore. A chiedere a gran voce la chiusura globale dei "wet market", dove vengono uccisi animali vivi per soddisfare il cliente, (il nome deriva in parte dal sangue, dalle viscere e dall’acqua che bagnano i pavimenti). Un vero inferno per gli animali che vivono le loro ultime ore di vita nel terrore, assistendo alle brutali uccisioni dei loro simili fatte al momento per soddisfare i clienti che desiderano carne appena macellata anche l'Onu che, con Elizabeth Maruma Mrema, responsabile ad interim della convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità, è intervenuta in merito ad una questione che, dopo l'emergenza mondiale Covid-19 si fa sempre più scottante. "Il messaggio che ci arriva anche da questa emergenza, ha dichiarato Elizabeth Maruma Mrema in una intervista al Guardian, è che dobbiamo prenderci cura della Natura.
Con il supporto degli attivisti locali gli investigatori di Animal Equality sono tornati nei wet market in Cina dove animali di ogni specie continuano ad essere venduti e uccisi tra estreme sofferenze e rischi per la salute pubblica
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Animal Equality ha rilasciato solo pochi giorni fa nuove immagini che rivelano che, nonostante le crisi economiche, sociali e sanitarie che il mondo sta affrontando, i luoghi in cui gli scienziati ritengono che l’epidemia di Covid-19 abbia avuto origine rimangono aperti al pubblico, ospitando folle di persone e commercializzando e uccidendo ogni tipo di animale. Stiamo parlando dei wet market.
Chiudere i wet market per evitare future epidemie, la petizione di Animal Equality all'Onu
Perché siamo tornati nei wet market?
Il nostro team di investigatori ha deciso che era importante monitorare la situazione in questi mercati per vedere di persona la situazione reale durante la pandemia di Covid-19. Avevamo un impegno con più di mezzo milione di persone che avevano già firmato la nostra petizione per aiutare gli animali che vengono venduti e uccisi senza la minima considerazione, e per porre fine al
Non è la prima volta che ci infiltriamo nei mercati asiatici dove animali vivi e morti, selvatici e domestici, vengono venduti per il consumo umano. Nel 2014 e all’inizio del 2020 abbiamo pubblicato immagini scioccanti dei wet market di Cina, Vietnam e India, che testimonianol’incuria e la crudeltà con cui questi luoghi operano.