Gentili Onorevoli,
il Movimento Antispecista il 20 marzo u.s. ha rivolto un invito (v. allegato: CORONAVIRUS - COMUNICATO DEL MOVIMENTO ANTISPECISTA) alle principali Istituzioni nazionali (Presidente del Consiglio, Presidenti delle Camere, Ministero della Salute, Capigruppo parlamentari) per far sospendere a livello UE o almeno nazionale l’ obbligo di sperimentazione sugli animali non umani (SA), nell’ intento di velocizzare la ricerca di farmaci e vaccini contro l’ attuale pandemia, dunque risparmiare anche vite umane.
Nella ‘lettera aperta’ del 23 marzo u.s. ai deputati on.li Doriana Sarli e Walter Rizzetto sull’argomento, la senatrice a vita Elena Cattaneo si oppone all’idea di bypassare le prove sugli animali non umani (nel seguito ‘animali’) con argomentazioni non convincenti, mentre alcune sono contraddittorie. In tale documento, ad esempio:
1.Si nega lo sfruttamento degli ‘animali’ (e la conseguente promiscuità uomo-altri animali) quale occasione favorente la mutazione di virus in senso patogeno per l’ uomo citando libri editi da lustri. Uno di questi (Armi Acciaio e Malattie, di J. Diamond, letto 22 anni fa) conferma che lo sfruttamento e la promiscuità sono iniziati in epoche lontanissime. La stessa senatrice l’ammette. Ma è proprio questa la ragione, ammessa da tutti, che ha provocato le epidemie, specie quelle provenienti dal Sud-Est asiatico. E’ innegabile. Però pare la senatrice lo ritenga inevitabile, in quanto non dice che oggi è possibile evitare tali forme di sfruttamento e alimentazione ricorrendo a diete integrate prive di nutrienti di origine animale, il che risolverebbe il problema sia dal lato etico, sia da quello ecologico sia da quello sanitario.
2.Si afferma che la ricerca su ‘animali’ permette di studiare: “......sviluppo e meccanismi .....” e che la SA senza ‘animali’ non darebbe alcuna sicurezza. E’ proprio la sperimentazione sui non umani invece a non dare la certezza che negli umani si avranno gli stessi risultati, come conferma la FDA americana (1) e come già confermò il Prof. Thomas Hartung della Jhon Hopkins University (già Direttore dell’ECVAM di Ispra) in un convegno a Roma alcuni anni fa. I risultati, ove eccezionalmente paiano analoghi, sono però sempre diversi e possono essere simili o completamente opposti. Ma anche quando sono simili, questo si sa dopo aver ripetuto la prova sull’ uomo. Inoltre, anche se sono simili qualitativamente, sono sempre diversi per le dosi, cioè quantitativamente. Per questo devono essere sempre ripetuti sull’ uomo, senza sapere prima cosa avverrà. Dunque è chiaro che la SA non dà sicurezza, al contrario di quanto affermato dalla senatrice. Si esalta poi la scienza (giusto) ma la si identifica con la ricerca sugli ‘animali’, il che non corrisponde alla realtà dei fatti, in quanto si attribuirebbe in tal modo a questo tipo di ricerca ogni salto qualitativo nella vita e nella salute umana. Si trascurano infatti completamente fattori come igiene, alimentazione ecologia, prevenzione, conservazione dei cibi, migliori condizioni di vita, ecc....
3.Si dichiara ‘non vero’, riferendosi direttamente all’ On. Sarli, che la società ‘Modern Therapeutics’ negli USA ha rinunciato alla fase di SA nei test in corso per un vaccino anti Sars-COV-2. Si afferma però, contraddittoriamente, che tale società la sta effettuando ‘in parallelo’ in quanto lavora ‘in sinergia’ con l’Istituto nazionale per le Allergie e le malattie infettive (NIAID) che sta svolgendo ricerche analoghe su animali non umani (topi e scimmie). La fonte di informazione citata riporta però la notizia che “I ricercatori si affrettano a sperimentare il vaccino sul coronavirus senza sapere bene come funzione negli animali” (V. Allegato: STATNEWS.COM), il che smentisce l’affermazione iniziale della senatrice.
4.Si afferma ancora che la metodica della ‘Modern Therapeutics’ non dà alcuna garanzia sul piano scientifico, pur ammettendo che le proposte abbiano basi teoriche razionali, aggiungendo che in tali casi “ .. si sfrutta la disperazione di malati e parenti...”. Al contrario: non è a questo scopo che si chiede di velocizzare la ricerca saltando la SA. Si chiede per fare presto e quindi salvare anche moltissime vite umane, non per speculare sulla disperazione di qualcuno, in quanto la fase clinica dei test avverrebbe infatti ugualmente, con le stesse modalità, ma troppo tardi. Si aggiunge infine che “....I 45 volontari (sani) del test in oggetto verranno pagati …. 1100 dollari a soggetto”. Il che significa che se l’esperimento ‘non’ avrà successo, i volontari avranno briciole e saranno esposti al virus; se avrà successo, la società guadagnerà miliardi. Appare evidente che c’è un grande timore del successo del metodo del bypass e si vuole evitare questa possibilità.
5.Si parla poi di un farmaco sperimentato in Cina su scimmie, ammettendo che per renderlo ”accessibile” (ossia utilizzabile legalmente) in Italia si dovrebbe sperimentare su un gran numero di animali di specie diverse, non sapendo a priori quali specie di animali non umani siano immuni dal virus o ricettivi. Con ciò confermando che è proprio il tempo impiegato in queste sperimentazioni insicure che occorrerebbe risparmiare, come richiesto nel precedente comunicato del M.A.
6. Infine, si nega perfino che esista la ‘vivisezione’. Basterebbe però leggere gli esperimenti che possono essere approvati dal Ministero della Salute contenuti nell’allegato VII (Gravità delle procedure) del D.Lgs n. 26 del 2014 sulla SA per smentire tale affermazione. La SA o ‘vivisezione’ come è sempre stata chiamata dalle norme nazionali e internazionali fino al 2014 è quindi una procedura immorale ed insicura: negarla non la rende più scientifica.
Concludendo: le considerazioni della Senatrice Cattaneo non sono convincenti e mirano ad evitare una metodica che altri stanno già sperimentando. Non è accettabile.
Prof. Bruno Fedi
Co-fondatore e consigliere a vita
Movimento Antispecista.
7 aprile 2020