In una intervista al quotidiano francese Liberation il cavaliere, in merito alla sua probabile ricandidatura alle elezioni 2013, confida: «Tutto il partito, a cominciare dai deputati, mi chiedono di tornare per beneficiare della mia popolarità in campagna elettorale. Non ho ancora deciso ma una cosa è sicura: sono sempre stato al servizio del mio Paese». C’è letteralmente da scompisciarsi dalle risate, per dirla con Totò. Sia per la dichiarazione che riguarda i deputati del suo partito, che per quella incredibile sparata sulla propria virtuosa disponibilità al bene del paese. Ma non basta, il suo senso del ridicolo e dell’autoironia è assente – come sempre del resto – per cui può fare affermazioni come queste: «Ciò che mi spinge a continuare a impegnarmi è il senso di responsabilità verso il mio Paese e forse l'amarezza di non aver fatto tutto ciò che volevo», per concludere « Il mio ingresso in politica risale al 1994. Questo ha permesso di evitare che la sinistra arrivasse al potere, tenendo conto che in Italia abbiamo una sinistra che è ancora ancorata alle pratiche del vecchio partito comunista. E' un merito storico di cui sono fiero».
Ma per favore!! La sinistra al potere c’era già stata e poi si era suicidata politicamente, tendenza che continua a ripetersi pericolosamente ormai da anni. Quanto al suo ruolo di salvatore della patria: se c’è uno che del bene comune se ne è fregato e alla grande è proprio lui: settario, aggressivo, violento, calunniatore e insultante con tutti gli avversari, disposto a tutto, anche a creare delle vere e proprie macchine del fango con cui screditare gli altri. Un politico prodigo dei soldi pubblici con amici e clientes, infilato in ogni sorta di scandali a sfondo sessuale, circondato dalla peggiore schiera di mezzani e ricattatori della storia d’Italia. E adesso si presenta con un giglio in mano a cercare di rifarsi una credibilità?? Nessuno gli ha detto evidentemente che all’onorabilità non si possono fare lifting e che non ci sono soldi che paghino una reputazione immacolata.
Il fatto che la gente e tutta l’informazione nazionale e mondiale gli abbiano gridato in ogni modo possibile il disprezzo per la sua condotta dissoluta e criminale per lui non esiste. Lui continua imperterrito a recitare la vecchia, frusta e intollerabile farsa della povera vittima braccata dai magistrati, o meglio: da una parte estremista della magistratura che lo perseguiterebbe da quando è entrato in politica, così per partito preso. O forse perchè evidentemente i magistrati non hanno niente di meglio da fare che infastidire lui, o forse sono comunisti, o perfino dei malati di mente, come ebbe a dire tempo fa. Ma nonstante la loro opera persecutoria lui ne uscirà indenne e immacolato come una sposa dell’800: così infatti ha detto al giornalista di Liberation: “Sono sempre stato assolto e sarà così anche per il processo Ruby”. Il fatto che tutti i suoi reati siano caduti in prescrizione e non si tratti dunque di assoluzioni, non è che un dettaglio insignificante... ma analizziamo bene questa risposta: è solo una delle sue sparate o lui sa qualcosa che noi non sappiamo? C’è stata forse qualche contrattazione fra i gruppi di potere nella casta, qualche accordo sottobanco, come quello, pare, con la mafia? O magari davvero Ruby è la nipote di Mubarak, tanto ormai lui non è più in grado di smentire...
Ma che schifo di paese è mai questo? Davvero vogliono esumare la salma di questo patetico ometto e portarla in giro per l’Italia come una nuova Madonna pellegrina? E la “sinistra” intanto che farà? Con chi si accorderà il PD? E con chi correranno SEL e l’IDV? E che gente verrà candidata: altri cadaveri puzzolenti? Altri “corpi santi”? C’è da credere che davvero questa casta di politici si creda eterna, insostituibile e che sia veramente convinta non solo che in questo paese non esistano alternative a loro, ma che gli elettori siano degli imbecilli sprovveduti e malati di alzheimer, incapaci di ricordare tutte le incredibili puttanate che ci hanno fatto ingoiare in questi miserabili anni in cui hanno gestito il governo del paese.
Certamente uno convinto che i cittadini di questo paese siano tutti “popolo bue” è il nostro inarrivabile Figaro, che come il famoso barbiere di Rossini è il primo promoter di sè stesso e và dicendo in giro che tutti lo vogliono, lo cercano e lo pregano affinchè torni a farsi gli affari suoi coi nostri soldi, sperando che qualcuno ci creda ancora.
Del resto è un po’ che il cavaliere fa una dichiarazione e poi subito dopo rilascia una smentita a proposito di un suo ritorno: sarà lui il candidato premier alle prossime elezioni, rimandando a casa il patetico Alfano? Pare di sì. E dire che noi ci eravamo illusi di essere usciti dal tunnel, avevamo già cominciato a dimenticare, ci eravamo buttati alla spalle quel periodo vergognoso e degradante, avevamo girato pagina e pensato che 18 anni di buio della ragione erano stati più che sufficienti! E adesso che succederà? Ripiomberemo in quel fango? Ci saranno ancora persone così imbecilli da credere a tutte le sue balle? Vorrei dire che non è possibile, ma purtroppo le vicende politiche italiane ci hanno abituato più a temere che a sperare.
Così ancora una volta siamo nel limbo del “non si sa”, del “vedremo”, nel pantano dell’incertezza, nella tristezza del “chissà”. Come dice una bellissima, amara canzone di Luigi Tenco “... un giorno dopo l’altro la vita se ne va e la speranza ormai è un’abitudine...”