Caro Babbo Natale…

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 19/12/2012
E’ Natale e non possiamo proprio fare a meno di scrivergli la nostra letterina: ci ascolterà almeno lui? Mah… almeno proviamo, hai visto mai…

 

Ebbene sì, non ho resistito a scriverti anche quest’anno. Forse perché ci sentiamo un po’ tutti come queste due bambine della foto: condizionati, frustrati, spaventati e insicuri. E tu devi essere rassegnato e avvilito, come quel povero babbo natale che le tiene in braccio.

Magari – anche potendo – noi non riusciremmo mai a piangere a quel modo, con quel totale abbandono, senza autocontrollo, senza dignità, in piena crisi di nervi. Siamo grandi, controllati… Deve essere bello però poter piangere così, fino a sentirsi svuotati, sfiniti, placati. Noi riusciamo ad essere solo sconfortati, abbattuti, depressi…

Hai ragione, Babbo Natale, non è un grande inizio come letterina di Natale: avanti , tiriamoci un po’ su di morale! Dopo tutto il cielo si sta schiarendo a sinistra…o no? E comunque adesso è il momento di essere buoni e di tirar fuori il meglio possibile… il meglio?? Cos’è il meglio in questo paese? Domanda insidiosa, vista la situazione generale…

 

natale 2012 02

 

La gente! La gente è il meglio: i ragazzi che hanno studiato tanto ma non trovano un posto in questa società, eppure non si arrendono; le donne che lavorano tanto dentro e fuori casa e si inventano mille modi per risparmiare, per tirare avanti e gli operai che hanno perso il lavoro e salgono sui tetti delle loro fabbriche, nel freddo e nella disperazione, a difenderle contro tutto e tutti. Il meglio di questo paese è la gente, che non ha voce e non ha diritti, non ha futuro e non ha speranze. Per loro non c’è Natale, non c’è festa, non c’è allegria, quest’anno. La gente, che mentre i politici scialano coi soldi pubblici e si rimborsano perfino i “gratta e vinci”, ha speso la tredicesima per pagare le tasse

Caro Babbo Natale, ti scrivo per chiederti: almeno tu puoi fare qualcosa per loro? O anche tu ci sei solo per i ricchi? Non ti offendere! Ammetterai che qualche dubbio può venire…

 

natale 2012 03

 

E per cambiare registro e a proposito di dubbi epocali: e se avessero ragione i Maya? E se quest’anno non ci fosse Natale? Se una catastrofe spazzasse via tutto prima? Saresti disoccupato anche tu. Saremmo finiti tutti, per la verità. O forse il cavaliere tenterebbe di comprarsi il meteorite, o la cometa o gli alieni: sai che risate! Il cavaliere che parla con un omino verde “Mi consenta, io sono il più grande primo ministro italiano degli ultimi 150 anni!” chissà se gli alieni hanno il senso dell’umorismo. Chissà se sanno ridere. Beh, sarebbe un bel banco di prova per appurarlo. Risate intergalattiche. Come quelle che si stanno facendo sulle sparate del presidente russo: anche i poveri russi non stanno meglio di noi…

Comunque non ti preoccupare: gli scenziati seri dicono che non ci sarà proprio niente il 21 dicembre e tutto resterà com’è… quasi quasi mi dispiace: era forse l’unico modo per far piazza pulita di quelle piovre della casta, abbarbicate alle proprie poltrone.

Dunque anche tu dovrai tornare al tuo lavoro di sempre: portare regali e fare “oh oh oh” facendo ballare il pancione. Beh, non è un granchè ne convengo. Ma almeno tu un lavoro ancora ce l’hai, anche se non so fino a quando: infatti ormai i bambini non credono più in niente. Vedi, è proprio questa la tragedia: non è la povertà, non sono i sacrifici, quello che fa paura è la mancanza di prospettive, la fine della speranza, l’assenza di un futuro, la scomparsa della fantasia. Vivere in un mondo squallido, livido, senza bellezza, senza magia, senza sogni.

Non ci sono soluzioni per questo: ognuno ha la sua piccola ricetta per sopravvivere, ognuno si è chiuso in una piccola bolla, dove non possa giungere nessun rumore esterno, nessuna voce imperiosa, nessun dolore… A pensarci bene, però, forse dovremmo invece provare ad aprirle queste bolle e ad appenderle come palline natalizie sul grande albero del futuro.

Senza aspettare che “arrivino i nostri”, senza attendere di essere salvati da altri, ricominciamo da noi stessi, lottiamo insieme e regaliamoci un po’ di ottimismo e di speranza. Come gridavamo negli anni ’70 coi compagni cileni di Salvador Allende “El pueblo unido jamás serà vencido”!

Buon Natale a tutti voi, cari amici e compagni, e alle donne e agli uomini onesti di buona volontà.

 

natale 2012 04

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