Da circa una settimana gira sul web una proposta entusiasmante: quella di candidare Nando Dalla Chiesa alla Presidenza della Repubblica. Magari! Può succedere, in questo disgraziato paese, che si possa eleggere la persona giusta al posto giusto?
Forse sì: in uno dei post che hanno lanciato la sua candidatura è scritto "Noi possiamo perché ci crediamo". La nostra speranza e il nostro sogno camminano sulle gambe del passaparola: siamo cittadini che vorrebbero al Quirinale un altro cittadino, capace, onesto, perbene, con il miglior profilo istituzionale che oggi abbiamo in Italia. Ecco perché ciascuno di noi deve sentirsi responsabile e attivarsi in ogni modo per diffondere questa petizione…Vogliamo raggiungere 10.000 firme e possiamo farlo solo tutti insieme, mettendoci la faccia, sostenendo il progetto in prima persona.”
Certo, sappiamo tutti che sarà difficile realizzare questo obiettivo, ma si debbono fare le battaglie che crediamo giuste, non solo quelle che sappiamo di poter vincere.
Ho conosciuto Nando Dalla Chiesa 12 anni fa, al tempo dei girotondi, nella comune militanza della costruenda area ulivista, dopo la disfatta delle elezioni del 2001 e la resa senza condizioni della sinistra. Allora era iscritto alla Margherita (poi nel PD), ma era un militante e un parlamentare davvero assai anomalo ( tanto che non è stato ricandidato) perchè era (ed è) sempre in odore di eresia. Organizzava proteste popolari e manifestazioni importanti, ma anche molto creative, come lo spettacolo sul governo Berlusconi “Il partito dell’amore”, che resta davvero una delle pièce politiche più incisive, graffianti e nello stesso tempo esilaranti e coinvolgenti che ho mai visto. La cosa più eclatante era che gli attori erano tutti senatori e deputati dell’area dell’Ulivo e che i testi erano tutti tratti da interventi realmente pronunciati dal cavaliere e dalla sua inqualificabile truppa.. Lo spettacolo cominciava con un filmato sullo stile del “Blob” di Ghezzi su Rai3: una sorta di centone di tutte le sciocchezze, le gaffes, le barzellette e le sparate del cavaliere: uno sciocchezzaio che già da allora sembrava incredibile, paradossale, estremo, oltre il quale era impossibile andare e non eravamo invece che all’inizio di un lungo incubo. E tuttavia era di un irresistibile, geniale umorismo, che ci faceva torcere dal ridere sulle poltrone del teatro, anche se nelle nostre risate c’era una crescente amarezza.
Ho ricordato questa performance teatrale, ma ovviamente ha organizzato
e partecipato a decine di manifestazioni molto impegnate e serie e non poteva
che essere così, sia per le sue radici familiari ( è figlio del generale Dalla
Chiesa), sia per il suo ruolo professionale nell’Università ( è un sociologo,
laureato in economia alla Bocconi e insegna alla Facoltà di Scienze Politiche
di Milano, come titolare di due corsi: Sociologia della criminalità organizzata
e Sociologia dell’Organizzazione). Ma la cosa apprezzabile è che da allora ad
oggi non ha mai perso la voglia di combattere, non ha mai smesso di impegnarsi
e di stare sempre in prima linea, pur non perdendo mai la capacità critica e il
senso dell’ironia.
Dell’idea della propria candidatura dice “Di questa petizione per la presidenza della Repubblica c’è una cosa che mi allarga il cuore e mi fa sentire un uomo felice. Ed è la quantità di studenti ed ex studenti che hanno firmato, anche laureati di tempi lontani (vero, Mario?). Informandosi l’uno con l’altro, anche attraverso i continenti. Gli studenti, i tuoi laureati, sono quelli che ti hanno potuto misurare sul campo, non in un incontro pubblico dove cerchi di dare il meglio di te quella volta, ma nella quotidianità ripetitiva e faticosa, negli obblighi che rispetti correndo e sbuffando, nella scelta di mantenere il ricevimento studenti o la lezione rinunciando ad andare in tivù, nella disponibilità che ti devi imporre anche quando hai cento problemi personali. Nel modo concreto in cui unisci ricerca della verità e passione civile. Sono quelli che capiscono se credi davvero in quel che dici. E se hai per loro rispetto e affetto o no; e concludono che sì, anche se ogni volta dici loro che nella tesi bisogna migliorare qui e lì, e aggiustare i tempi dei verbi, e che se continuano così rischiano di non laurearsi nella sessione prevista.
Per chi ama l’università e i suoi allievi il fatto che tu sia per loro il presidente della Repubblica ideale, una “speranza” o addirittura un “sogno”, come vanno scrivendo nei luoghi più diversi, ha qualcosa di bellissimo, di meraviglioso, lasciate che ve lo dica con sincerità.”
Nel sito creato per promuovere la sua candidatura i suoi supporter hanno scritto: “La candidatura di Nando dalla Chiesa nasce, come si dice, "dal basso", attraverso il passaparola digitale sui social network, perché un gruppo di persone, senza curarsi delle rispettive appartenenze politiche, ha voluto dare valore a quest'uomo straordinario, educatore, saggista, docente universitario, presidente onorario di Libera, e uomo libero lui stesso, generoso, onesto, coraggioso, dalla schiena dritta.
….Siamo uno dei paesi più industrializzati al mondo e siamo anche fra quelli col più alto tasso di corruzione. Siamo la patria del diritto e siamo anche quella dell'illegalità mafiosa. Abbiamo appena terminato il semestre di presidenza europea e fra pochi mesi ospiteremo l'Expo mondiale, ma abbiamo infrastrutture da terzo mondo, disoccupazione alle stelle e famiglie sempre più povere.
In questa Italia delle contraddizioni, pensare alla figura del Presidente della Repubblica dovrebbe voler dire, almeno per una volta, pensare non da elettori di questo o quel partito, non da delusi della politica, ma da cittadine e cittadini che pretendono di avere nel capo dello Stato un punto di riferimento solido, di fiducia piena, capace di essere da una sola parte: quella dell'Italia e degli italiani.”
Già, il presidente della Repubblica dovrebbe essere una figura carismatica, espressione della volontà popolare e non frutto di strane e velenose alchimie politiche. Per questo noi abbiamo deciso di appoggiare la sua candidatura e di chiedervi di fare altrettanto.
Pensate ai nomi che stanno circolando in questi giorni sui TG, sui giornali e nel web, pensate a quelle facce inguardabili e la voglia di firmare la petizione per la candidatura di Nando Dalla Chiesa vi verrà spontanea. Potrete provare il brivido sconosciuto di dare – anche solo simbolicamente – il vostro voto a qualcuno che davvero lo merita e non al meno peggio…
Per una volta potremo dire che almeno ci abbiamo provato!
Barbara Fois
Per firmare entrate in questi siti :
https://www.facebook.com/nandodallachiesapresidente
Per il Blog Nando dalla Chiesa Presidente della Repubblica, il link è invece questo: