Sono mesi ormai che osserviamo in silenzio quello che sta avvenendo a livello politico nel nostro parlamento e nel paese, senza aver voglia di intervenire, di discutere, di analizzare, perché è come assistere ad un vecchio spettacolo di vaudeville di cui si conoscono tutte le battute e addirittura le si possono anticipare. Basta. Veramente basta. Non se ne può più, siamo stomacati.
Le nostre vite, i nostri discorsi, il nostro futuro continuano a girare intorno agli interessi di Berlusconi ed è così da 20 anni! E perfino adesso che è stato condannato ed è fuori legge, tutti continuano a chiedersi: ma che farà se decade da senatore? Cadrà il governo? Voto palese o voto segreto?
Ma, cari amici e compagni, chi se ne frega del cavaliere, che resti o che vada?!? Ma chi se ne frega anche di Letta, di Napolitano e di tutto il circo di mezze calzette di politici ridicoli, ignoranti e supponenti, che ad ogni ora del giorno e della notte, presenziano ad ogni talk di qualsiasi rete TV, senza riuscire mai a dire qualcosa di nuovo e di interessante?! Francamente non si possono più né sentire né vedere e tantomeno considerare, qualsiasi cosa dicano o facciano.
Intanto c’è chi fa la spesa nei cassonetti dei mercati e sempre più gente ti chiede una moneta agli angoli delle strade e sono persone che - lo vedi bene - non sono certo dei drogati, ma dei disperati che non hanno più nulla e può anche capitare di vedere una vecchietta seduta sulle scale di una chiesa con in grembo un cartello che dice “Scusate il disturbo, ma la pensione non mi basta più”.
Davanti a questa povertà e disperazione si prova così tanta rabbia, dispiacere e indignazione che senti che gli ideali di giustizia, di libertà, di solidarietà e di tolleranza non bastano più a darti tutte le risposte e le rassicurazioni che cerchi e vorresti solo prendere a frustate fino al sangue tutti questi buffoni che ci governano e che non sono all’altezza del proprio ruolo.
Gente che è capace solo di riunirsi per nominare commissioni di imbecilli incompetenti fingendo che siano esperti, che trova i soldi per finanziare la Ferrari ma non quelli per non aumentare l’IVA, che compra inutili e costosissimi F35 invece di girare per le strade e vedere coi propri occhi fino a che punto il paese è in ginocchio e usare quei soldi per rimediare a tanta disperazione.
Hanno fatto tanti e tali tagli alla sanità, che ti devi portare da casa i bicchieri di carta o i tovagliolini, se vai in ospedale. E del resto i genitori dei bimbi delle scuole dell’obbligo sono costretti a portare in classe il gesso e la carta igienica… non si vede nulla, guardandosi intorno, che funzioni, che sia rimasta in piedi, che non mostri il suo lato miserabile e liso di una quotidianità squallida e desolata, saccheggiata e degradata.
Ma in fondo è anche colpa nostra se questi tronfi tacchini continuano a prenderci in giro, a truffarci in ogni modo possibile, arrivando all’impudenza di far finta di toglierci l’IMU per poi tartassarci di altre tasse dai nomi ridicoli e osceni quanto loro. Siamo noi che li abbiamo tollerati per troppo tempo, che ci siamo lasciati spolpare fino all’osso senza mai protestare con la dovuta durezza.
Personalmente credo di essere (stata) una persona educata, almeno: i miei genitori e i miei nonni si sono spesi davvero molto per dare a me e a mio fratello non solo dei principi solidi e degli esempi da seguire, ma anche una educazione basata sul rispetto degli altri, sulla tolleranza e sull’impegno sociale, oltre che sulla buona creanza, sulla cortesia, sulla gentile disponibilità. Ma per me ormai è uno sforzo indicibile riuscire a mantenere un contegno civile, un eloquio decoroso e mi rendo conto che mi sto imbarbarendo e che ho voglia di scrivere non solo analisi politiche ma anche insulti e parole di violenza. Per questo ho temporaneamente smesso di scrivere.
Ma anche e soprattutto per riflettere su quello che ci sta succedendo, non solo a livello personale, ma più generale come popolo. Partendo proprio dalla considerazione dell’imbarbarimento nei rapporti sociali, all’intolleranza, alla durezza, alla diffidenza che ormai guidano i nostri gesti, le nostre parole, il nostro atteggiamento nei confronti degli altri. Un imbarbarimento che ha esempi proprio nella classe politica, sempre più avida, rissosa, bugiarda e incompetente.
E’ come se il loro comportamento avesse aperto un vaso di Pandora e tutti i peggiori istinti venissero a galla e scatenassero la violenza e l’intolleranza fino a limiti incontrollabili. Un esempio significativo è certamente la violenza nei confronti delle donne: madri, mogli, figlie, sorelle, su cui si scaricano tutte le tensioni, la rabbia, la frustrazione, l’impotenza dei maschi della famiglia.
Ormai il numero di donne abusate, violentate, picchiate e uccise supera quello dei casi di morte per malattia e per incidente stradale: sembra di leggere un bollettino di guerra. E invece è solo l’ espressione di un malessere che sfoga sull’elemento più debole e meno protetto - non solo della famiglia ma della società, - tutta la rabbia accumulata e compressa. E non parliamo solo di donne, vecchi e bambini, ma anche di gay, di extracomunitari, di handicappati, chiamati però ipocritamente “diversamente abili”.
E, come se non bastasse, in questo clima angosciante chiudono fabbriche e negozi, le aziende falliscono, i licenziamenti e la cassa integrazione sono all’ordine del giorno, gli operai presidiano le loro fabbriche e salgono sui tetti a chiedere attenzione, giustizia, lavoro.
Ma a che serve? A lor signori non interessa il destino del paese, ma solo il proprio tornaconto e non rispettano nulla, nemmeno la terra su cui camminano. Un esempio di questi giorni: viene fuori che è stata secretata la denuncia del pentito dei casalesi Carmine Schiavone che nel 1997 raccontò dei veleni nascosti sotto terra, così inquinanti che si poteva immaginare «che nel giro di vent'anni morissero tutti» quelli che abitavano intorno. Perché furono secretati quei verbali, invece di mettere in galera i colpevoli e cercare di bonificare i terreni? Gli interessi di chi si dovevano proteggere? Chi erano i politici al governo del paese allora? Queste sono le cose che dobbiamo chiedere e su cui dobbiamo pretendere risposte chiare: chi sapeva ed ha taciuto.
E per continuare a parlare del territorio e ricordarci le vicende scandalose della protezione civile: perché non si è messo mai mano al dissesto idrogeologico di gran parte d’Italia? Un dissesto che ha conseguenze anche sul patrimonio archeologico: Pompei docet. Per non parlare dei territori terremotati e di come vivano quelle povere popolazioni.
E’ comprensibile che in questo contesto degradato i giovani se ne vadano all’estero a cercare di realizzare i propri sogni, mentre quelli che sono costretti a restare qui si debbono accontentare di lavorare in nero, nel caso fortunato che trovino un lavoro, s’intende.
Davanti a tutto questo sfacelo, alle macerie di un paese, impoverito dalle orde fameliche del cavaliere, alla morte di tutte le speranze – dopo tante promesse – per colpa dell’inadeguatezza dei politici in carica, siamo tutti stremati e angosciati dalla povertà e dalla disperazione che ci circonda, dovremmo continuare a parlare di Berlusconi e del suo triste circo di cortigiani? Ci dovremmo preoccupare del futuro del cavaliere?? Ma basta!!
Preoccupiamoci invece del futuro del paese, perché ciò che è successo ieri a Roma è forse l’inizio di una rivolta rabbiosa che può trasformarsi in qualcosa di molto più vasto e devastante, che poi sarà impossibile fermare.
Barbara Fois