Elezioni 2018 - Candidato vincente: L’ODIO

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 23/02/2018
Gianni Rufini direttore generale di Amnesty international avverte “Italia razzista e xenofoba”

"Se la politica non sarà capace di riportare il dibattito sulla retta via, su quella del confronto democratico e civile, sul rispetto delle altre persone, è un'Italia che rischia di andare a rotoli.” A mio avviso Rufini sbaglia: ormai l’Italia  non rischia nulla: è già andata a rotoli,  da un pezzo. E questo proprio perché persone come Salvini, Meloni e Berlusconi usano l’odio di qualsiasi tipo come carburante delle loro campagne elettorali.

Amnesty international sostiene che il 95% delle frasi razziste e xenofobe vengono dal centrodestra. “Non passa giorno che un esponente di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non pronuncino una frase razzista o discriminatoria su migranti e rifugiati, settore nel quale Matteo Salvini è il leader indiscusso.”

Non è una novità: chi ha inaugurato in questo paese il clima di odio, le macchine del fango, l’insulto al posto del dialogo è stato Berlusconi, anni fa. Chiamò gli appartenenti alla sinistra ( come scordarlo?) “coglioni”, non partecipò mai a una sfilata del 25 aprile, fu il presidente del consiglio solo della sua parte, non certo di tutto il paese. E oggi dice che più che il fascismo gli fa paura l’antifascismo!

Vent’anni di odio gridato, insinuato, infiltrato, istillato hanno fatto effetto, soprattutto nelle giovani generazioni, cresciute davanti alle sue televisioni, al suo mondo fasullo di tronisti e di veline, di gente senza qualità che diventa popolare senza alcun talento, solo esibendo la propria volgarità. Come ha fatto lui, del resto. Il seme dell’odio è forte, vigoroso e dà vita ad alberi con grosse radici possenti. Esagero? No, Le baby gang diffuse ovunque, studenti e genitori che a scuola aggrediscono i docenti, li picchiano, li sfregiano, ragazzini che ridono buttando a terra un vecchio col bastone e poi si pavoneggiano su internet, sicuri di passarla liscia perché minorenni, un pazzo che spara sugli immigrati, è lo specchio di un paese senza etica, corrotto, incolto, profondamente inquinato da idee razziste, xenofobe e violente. L’altro non è persona, il diverso non è umano e non ha gli stessi diritti degli altri. Già sarebbe increscioso questo, ma la cosa più terribile è che lo Stato non risponde, non prende provvedimenti, non punisce genitori e figli, anche se minori. Perché lo stato ( con l’iniziale minuscola) è gestito da una classe politica senza spina dorsale, senza idee, senza qualità, spesso corrotta e collusa, in vendita come vacche al mercato e tendente ad essere  sostanzialmente voltagabbana. Esagero? No. Tanto per intenderci: dall’inizio di questa legislatura - secondo una inchiesta dell’Espresso - ci sono stati 524 casi di cambio di gruppo: 296 alla Camera e 228 al Senato. Protagonisti di questi spostamenti sono stati 336 parlamentari, 203 deputati e 133 senatori. Cioè il 35,37 % dei parlamentari ha cambiato gruppo. E a questo punto, come diceva Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: come ci saranno rimasti quegli elettori che hanno votato un partito e poi si ritrovano ad averne votato un altro? Non si configura forse questo come truffa ai danni del cittadino elettore? E questo a sua volta non è magari uno dei motivi per cui tanti non vanno più a votare?

Assuefatti a vivere nel fango della menzogna, della calunnia e della volgarità, anestetizzati da un immobilismo colpevole e ottuso, in qualche modo siamo incapaci  di renderci conto dell’assurdità della situazione: milioni di persone, una intera nazione tenuta in scacco da un pugno di personaggi che fuori da questo pollaio nazionale vengono considerati col massimo disprezzo.

Questa classe politica non è la casta – come troppo benignamente l’hanno chiamata Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo – ma, come ho già scritto, si dovrebbe chiamarla la crosta, “ maleodorante, infetta copertura che nappa come una besciamella andata a male le istituzioni di questo paese”. Comunque la si voglia chiamare è il coperchio che non consente a questo paese di crescere e di esprimersi liberamente. La smania di potere, di fare e disfare, di succhiare tutte le risorse economiche, di riempire tutte le amministrazioni pubbliche di parenti e clientes è quello che ha portato allo sfascio questo paese. E la crosta ha avuto un insigne maestro: mister B.

Ci siamo evidentemente dimenticati cosa scriveva il Times solo pochi anni fa “L’aspetto più disgustoso del comportamento di Berlusconi non è il fatto che sia un buffone sciovinista. Non è nemmeno il fatto che lui frequenti donne di 50 anni più giovani di lui, abusando della sua posizione per offrire loro lavori come modelle, assistenti personali o addirittura, incredibilmente, come candidate per il Parlamento europeo. Ma la cosa più scioccante è il modo in cui lui tratta l’opinione pubblica italiana.” Già, e a quanto pare continua a farlo, indisturbato. Insulti, insinuazioni, accuse, minacce, ritorsioni: lo straripamento del Nilo lascia meno fango dove passa.

In una intervista al francese Liberation del 2012 l’ex cavaliere ha detto «Ciò che mi spinge a continuare a impegnarmi è il senso di responsabilità verso il mio Paese e forse l'amarezza di non aver fatto tutto ciò che volevo», per concludere  « Il mio ingresso in politica risale al 1994. Questo ha permesso di evitare che la sinistra arrivasse al potere, tenendo conto che in Italia abbiamo una sinistra che è ancora ancorata alle pratiche del vecchio partito comunista. E' un merito storico di cui sono fiero».

Come al solito si vanta di cose che non è in grado di fare: la sinistra si è sempre suicidata da sé, senza bisogno di aiuti esterni. Purtroppo.

Lo abbiamo detto mille volte e lo ripetiamo: il problema non è che la destra torni al potere e ci porti allo sfascio, la questione è che non c’è una sinistra che possa porvi rimedio. Questo è il nostro guaio, qui c’è tutto il dramma di questo paese: la mancanza di una opposizione seria, laica, strutturata, con programmi alternativi, con capacità progettuali e costruttive, che porti a compimento le proprie strategie economiche, sociali, politiche,  con volontà e determinazione.

Dunque che succederà in queste elezioni?  Forse che nessuno vincerà e si dovranno rifare le votazioni: questo almeno lo spera Berlusconi, perché pensa che nel frattempo Strasburgo gli darà l’ok. Ma se si dovranno rifare altre elezioni, dobbiamo tutti premere perché, prima della seconda votazione, si rimetta mano almeno a una nuova legge elettorale, meno vergognosa di questa.

Che ha sintetizzato e fotografato con cruda esattezza lo stravolgimento morale di un paese, il suo più infimo degrado etico, mostrando come ormai la politica sia vista come impiego, come sinecura, come cespite di guadagno, come trampolino di lancio, come premio di consolazione e via arraffando, saccheggiando, dissanguando.

Perché così la politica è stata ridotta, così progressivamente si è snaturata e continuerà a degradarsi fino a che diventerà solo un ufficio di collocamento per chi non ha abbastanza talenti da avere un mestiere  e il parlamento si tramuterà in un mero circolo di amici, di amichette, di supporter e di raccomandati/e del potente, una sorta di cloaca in cui si riversano rifiuti, liquami, feccia, schiuma, tutto.

 

Barbara Fois

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