Non è facile fare il punto su queste elezioni amministrative. Sì, sì, lo sappiamo: non c’è paragone con le politiche e bla bla bla. Ma non è vero che non diano comunque degli indizi validi su quel che pensa la gente… ma cosa pensa la gente?? Non è facile capire nemmeno questo, soprattutto se si è dato credito a quanto scritto sui giornali, o detto nei talk show alla TV nelle settimane e mesi precedenti. Un esempio: i sondaggi dati anche da RAI3 e dalla 7, cioè da emittenti non schierate col cavaliere, davano il PdL in crescita costante e abnorme. Tutti ci siamo chiesti, davanti a quelle cifre demenziali, se i nostri concittadini fossero o no sani di mente, ma ecco che il voto che esce dalle urne smntisce quei numeri e dice quello che pensavamo tutti e cioè che la destra è in caduta. Dunque, come diceva un tale, “la domanda sorge spontanea”: chi caspita fa questi sondaggi??? E soprattutto su quale campione? Sugli amici di Berlusconi?
Altro esempio: tutti a esaltare e strombazzare i risultati del movimento 5S, in primis Grillo che gridava esagitato fino alle convulsioni “Ne resterà solo uno!!” forse, ma se continua così quell’uno non sarà lui, questo è certo. Ancora una volta il responso di oggi uscito dalle urne conferma quanto sospettavamo: che le cifre abnormi del M5S nelle elezioni politiche erano dovute a un voto di protesta degli elettori di sinistra, incavolati neri con la casta del PD.
Ma molti speravano anche davvero molto nella novità e nello zelo dei neofiti parlamentari, che invece hanno deluso tutti alla grande, con la loro sterile rigidità, il loro immobilismo e la loro totale, acritica dipendenza dal loro padre-padrone. Ed ecco che il giudizio è implacabile: una decimazione in piena regola.
Ma il mistero più grande a prima vista appare la decisa tenuta del PD. Eppure i suoi iscritti sono furiosi con la dirigenza, con quei fessi che hanno bocciato Prodi per buttarsi fra le braccia del cavaliere. Quel gruppo di arroganti buffoni, convinti di durare per sempre. Ed è sicuro che, nella loro insopportabile e vanitosa sicumera, penseranno che questa promozione si deve a loro, o al governo di Letta col PdL. Non penseranno invece che non è certo per le loro facce di palta che gli iscritti sono andati a votare, ma perché - nonostante loro - amano il proprio partito e non vogliono che scompaia. Perché in questo caso la fidelizzazione degli elettori non è alla persona, ma è al partito, che appartiene a tutti.
E dunque adesso non è facile capire cosa potrà avvenire, non è facile prevedere se il PD si adagerà sugli allori, pensando di aver ricevuto un plauso o un via libera, oppure farà tesoro di questa nuova chance. Considerando la tendenza suicida della sinistra non ci sentiamo di essere ottimisti, ma può darsi che – anche per calcolo statistico – qualche cosa possa andare per il suo verso, una volta tanto. Chissà….