Domenica a Roma, nel Circo Massimo, si è svolta la manifestazione contro il ddl Cirinnà, promossa dalla destra cattolica e chiamata senza molta fantasia “Family day”. Ma nonostante le strombazzature dell’informazione di destra, i partecipanti non sono stati 2 milioni, ma molti, molti di meno. C’è addirittura chi ha fatto un calcolo matematico, dimostrando come sia impossibile che in quello spazio possano starci quel numero di persone. Addirittura c’è chi fa vedere lo stesso sito durante il concerto dei Rolling Stones del giugno 2014 e – visto che si sa quanti biglietti furono venduti allora: 71 mila – si può con abbastanza verosimiglianza fissare il numero dei partecipanti a circa 70 mila persone, visto che la densità è assai diversa, come si evince dalle immagini.
Intendiamoci: 70 mila persone sono davvero tante, ma sono circa il 28 % di quelle millantate. Ma perché aumentare il numero di tanto? Perché le loro argomentazioni abbiano più peso? Per convincere gli indecisi della giustezza delle proprie posizioni? Tutto questo dimostra solo una insicurezza davvero molto profonda. Una sottintesa consapevolezza della pochezza delle proprie argomentazioni. In effetti il cumulo di bugie e di scorrettezze da parte dei difensori della famiglia “normale” contro le unioni civili e le famiglie diverse, comincia con la citazione dell’articolo 29 della Costituzione e il suo travisamento. Citano l’articolo come se dicesse che la famiglia è formata da un uomo e da una donna, ma non è così. Il testo infatti dice:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è fondato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”
Dove caspita è scritto che i coniugi debbano essere etero? Inoltre se la famiglia è alla base della società, il significato di famiglia ha molte interpretazioni ed è assai cambiato nel tempo.
Per esempio, la famiglia tipo in cui siamo cresciuti tutti noi di una certa età, oggi non esiste più: noi vivevamo coi nonni, con gli zii, in tribù numerose, affollate e affettuose. I nonni si occupavano dei nipoti, che poi in futuro si sarebbero occupati di loro. Oggi gli anziani hanno badanti o stanno in strutture adatte alle loro necessità; le famiglie o sono piccolissime o sono “allargate”: papà e mamma sono divorziati e risposati con altri e hanno figli di primo, di secondo e anche di terzo letto. Dunque di quale famiglia parlerebbe oggi l’articolo 29 della Costituzione? Anche senza pensare a coppie omo, intendo.
Ecco perché questa levata di scudi da parte di alcuni cattolici reazionari sembra così inutile, datata e senza futuro. Infatti ormai, in questo mondo globalizzato, ovunque esistono le Unioni Civili, meno che in Italia, in cui pervicacemente ci si aggrappa a una divisione quanto mai assurda e fuori tempo fra famiglia “tradizionale” ( ma quale??) e famiglie “diverse”.
Il problema dei laici in genere e della sinistra in particolare è quello di non saper difendere nessun tipo di famiglia, né diversa, né tanto meno tradizionale, abbandonandola con inquietante leggerezza all’appannaggio esclusivo della destra cattolica più retriva, ipocrita e ottusa.
I laici progressisti invece dovrebbero essere in grado di promuovere anche loro dei “families day” che includano però tutte le famiglie, perché gli obbiettivi di una qualsiasi famiglia sono tutti uguali. Tutte vogliono le stesse cose: politiche familiari degne di questo nome, un futuro per i propri figli, un lavoro e poi una pensione, tasse giuste, asili e una vera ( e non solo di nome) buona scuola, che li prepari sul serio professionalmente, una sanità che funzioni e che tuteli i cittadini, una giustizia affidabile e soprattutto una classe politica non corrotta, preparata e incline a fare il bene dei cittadini e non solo ed esclusivamente il proprio.
Insomma la famiglia in sé è un valore, ma questa semplice constatazione sembra non essere compresa né da chi non vuole riconoscere le unioni civili, né da chi difende solo quelle ma non la famiglia tradizionale. Si dovrebbe invece convergere tutti quanti sul sostegno alle famiglie, qualunque esse siano, parlando un altro linguaggio: quello, appunto, del welfare e dei servizi. Invece, proprio come i cattolici si sentono i rappresentanti esclusivi della famiglia tradizionale, così i laici di sinistra si sentono rappresentanti esclusivi della famiglia non tradizionale, portando avanti - peraltro debolmente e spesso in maniera confusa – i diritti delle famiglie omosessuali, ma non quelli delle famiglie tout court.
Insomma siamo ancora all’Italietta di don Camillo e Peppone, quella delle ottuse contrapposizioni, in cui si perde di vista il bene comune, rispetto al primeggiare – a qualunque costo – di una delle parti. Un modo infantile, immaturo e stupido di considerare le cose, per cui in realtà nessuno vince, ma tutti perdono.
Sarà per questo che l’Osservatore romano tace su tutta la linea e non parla nemmeno del “family day”? Quanto al governo che conferma il proprio sostegno alla legge Cirinnà ( di cui forniamo qui il testo), non ci facciamo troppe illusioni: non è fermezza. Renzi sa benissimo che quelli che hanno partecipato alla manifestazione non sono elettori del PD, ma un confuso insieme di parti di Forza Italia, Udc, Ncd, Comunione e Liberazione e così via. Inoltre Renzi sa bene che se il ddl non dovesse passare per colpa sua e dei suoi, perderebbe centinaia di migliaia di voti, a favore dei 5Stelle, che hanno dichiarato di votare compatti, purchè il testo non venga manipolato.
Dunque che succederà? Non è facile dirlo: il percorso fra 6.104 emendamenti non è certo agevole e sicuro. Però molti di quelli si dice che saranno "cangurabili" ( ma che definizione!), cioè si potranno saltare e altri non saranno ammessi.
“Se il presidente Grasso non decidesse in questo senso – scrive la Casadio su Repubblica - c'è l'arma dell'emendamento" supercanguro" presentato dal renziano Andrea Marcucci all'articolo 1 del testo sulle unioni civili. Il capogruppo del Pd, Luigi Zanda l'ha per ora bloccato. Punta sulla capacità di mediazione, sul buonsenso e sugli errori commessi dai leghisti (che hanno depositato oltre 5 mila modifiche), per evitare l'ostruzionismo. Monica Cirinnà, senatrice dem, prima firmataria della legge, è convinta che tutto reggerà se si tiene ferma l'alleanza Pd-5Stelle-Sinistra e Misto, e i cattodem ci ripensino e non si sfilino dall'ultima riscrittura del testo. Poi c'è sempre il soccorso di Verdini.
Paolo Romani, capogruppo forzista, sostiene che pur essendo favorevoli alle unioni civili, i forzisti compattamente voteranno "no"… ” che stavamo dicendo prima? Sanno di sbagliare, ma pur di far perdere gli altri votano no, alla faccia dei cittadini.
Dunque è ancora tutto da vedere. A sinistra, Loredana De Petris chiede rispetto degli impegni: "Attenti a non svuotare la legge, perché se togli questo e aggiusti quello, noi non ci stiamo più".Lo stesso è per i 5Stelle, che se si trovassero di fronte a modifiche non concordate farebbero mancare il loro appoggio. Per il Pd, diviso tra laici e cattolici, tra i preoccupati che si favorisca l'utero in affitto e i non proibizionisti, la strada è strettissima.”
Insomma, non sappiamo al momento cosa succederà. Una cosa è certa: chiunque vincerà questo stupido tiro alla fune, non sarà di certo il cittadino e la sua famiglia, qualsiasi essa sia.
Barbara Fois