Si sgretola tutto il mondo del cavaliere, eppure nemmeno in un frangente così drammatico la situazione ha un aspetto tragico, ma piuttosto riesce ad essere come sempre grottesca e involontariamente comica. Brunetta, Alfano e Bondi che piangono alla notizia della condanna del capo riescono ad essere solo buffi e al più patetici. Anche perché è la fine della propria carriera che piangono e non certo la condanna del cavaliere. Infatti se lui va a fondo chi caspita se li prenderebbe in carico? Gente come loro, come la Gelmini, la Santanchè, Cicchitto, Gasparri e via enumerando, chi la vorrebbe nel proprio team? Di un simile elenco infinito di incompetenze presuntuose e arroganti, di spocchiose nullità culturali e politiche, che se ne farebbe?
Così è ovvio che per salvare il proprio posto si debba salvare il datore di lavoro. Ed ecco perché il PDL appare oggi come un formicaio impazzito: stringono i ranghi, organizzano manifestazioni di solidarietà, affittano pullman e comparse e straparlano di grazia che il presidente Napolitano dovrebbe concedere al cavaliere, per pareggiare l’ingiustizia subita con la condanna.Cioè: il capo dello Stato, che presiede anche il consiglio superiore della Magistratura, dovrebbe annullare una sentenza della Cassazione - praticamente dando torto a quei magistrati, calpestando dignità professionali e prendendo a calci le prove raccolte e tre gradi di giudizio – solo per compiacere Berlusconi? Ma si rendono conto delle scemenze che dicono?? Dell’assurdità di una richiesta del genere e di quello che scatenerebbe se fosse accolta?
Lui è un truffatore che è stato giudicato come tale e finalmente condannato: PUNTO. Ha avuto quel che si meritava e finalmente dovrà subire la punizione che gli spetta come un qualsiasi cittadino. Ed è proprio questo che lo angustia e che terrorizza i suoi: tornare ad essere persone come le altre, senza assurdi e ingiustificati privilegi.
Per non perderli però sono pronti a fare qualsiasi cosa e per questo straparlano di guerra civile che scoppierebbe (ma figurati!) se il cavaliere dovesse sottomettersi alla sentenza ( o dovremmo parlare di “inique sanzioni”? ). E di quella che scoppierebbe se fosse graziato? Ne vogliamo parlare?
L’ex bellona Mara Carfagna, che ormai recita il ruolo della leader politica senza troppa convinzione, ha detto che la manifestazione di oggi a Roma è solo un segno di affetto in supporto del cavaliere, perseguitato ingiustamente dalla magistratura da più di vent’anni. E’ incredibile che lei e gli altri possano vomitare tante idiozie infamanti senza a loro volta venir perseguiti per falso ideologico. Davvero questo paese ha una idea del garantismo che rasenta il lassismo più sbracato e irresponsabile!
Ma del resto sia lei che gli altri non fanno altro che replicare quello che sostiene Berlusconi e che lui ha ripetuto ancora una volta stasera davanti a Palazzo Grazioli, dal palchetto approntato in una strada lunga e stretta, per far sembrare più numerosa la gente presente, ma senza riuscire a nascondere che c’erano più bandiere che persone. Il cavaliere ha parlato per circa 9 minuti emmezzo, ringraziando quelli che erano andati lì a Roma nonostante il caldo e il giorno domenicale per esprimergli la loro solidarietà e poi ha ripetuto il vecchio numero del povero perseguitato, ha assicurato il supporto al governo, per finire con un grido pieno di retorica mielosa “ Io sono innocente!!” e poi ha chiuso gridando “Io non mollo! Continuerò a lottare!” quindi ha ancora ringraziato i presenti e se ne è andato sulle note dell’inno di “Forza Italia”. La cosa curiosa è che ci fossero praticamente solo bandiere verdi e rosse di FI e quasi nessuna del PDL : come mai? Può essere un caso che tutti spontaneamente siano andati in piazza con le vecchie bandiere? E con cartelli scritti quasi tutti con la stessa scrittura? Ci pare difficile. E’ ovviamente una cosa preparata, come lo sono sempre le sue cose: tutta pubblicità.
Meno male che – almeno fino ad ora - il PD sta reagendo alle prese di posizione demenziali, irresponsabili e provocatorie dei fidi del cavaliere con unanime fermezza e questo ci fa ben sperare sul fatto che non vorranno nascondersi dietro “il bene del paese” ingoiando qualsiasi provocazione e facendosi calpestare, ma soprattutto calpestando ancora una volta il mandato dell’elettorato. Vedremo. Ma nel frattempo cerchiamo di non mollare anche noi.