La conferma della condanna del cavaliere a 4 anni di prigione ha fatto il giro del mondo. Non ci speravamo più, ma francamente adesso a ben pensarci non ci sembra una sentenza su cui brindare: infatti, se la Cassazione ha confermato la sentenza di condanna, ne ha allo stesso tempo annullato quella parte che riguarda l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Quindi, per un vizio di forma, ha disposto il rinvio alla Corte d'Appello di Milano per la rideterminazione della pena accessoria. Passeranno dunque altri mesi, durante i quali il cavaliere continuerà ad essere senatore e fare e disfare come gli pare.
Questo infatti è il testo della sentenza letta dai giudici della Cassazione e che "…annulla la sentenza impugnata nei confronti di Silvio Berlusconi limitatamente alla statuizione relativa alla condanna alle pena accessoria per l’interdizione temporanea per anni 5 dai pubblici uffici per violazione dell’art. 12, comma 2, decreto legislativo 10 marzo 2000 n. 74 e dispone trasmettersi gli atti ad altra sezione della corte d’appello di Milano perché ridetermini la pena accessoria nei limiti temporali fissati dal citato articolo 12, ai sensi dell’art. 133 codice penale, valutazione non consentita alla Corte di legittimità. Rigetta nel resto il ricorso del Berlusconi nei cui confronti dichiara, ai sensi dell’articolo 624 comma 2 codice procedura penale, irrevocabili tutte le altre parti della sentenza impugnata.”
Inoltre è certo che i 4 anni in galera non li farà mai e non solo perché per via dell’indulto ben 3 sono cancellati, ma perché già si parla di arresti domiciliari (ma in quale delle sue numerose case?) o di lavori socialmente utili… Le battute che girano in proposito sono infinite e fin troppo facili, sarà anche perché comunque non riusciamo a immaginarcelo a fare qualcosa di utile per gli altri! E’ davvero fuori dalla nostra immaginazione. Soprattutto dopo aver visto e ascoltato il suo videomessaggio.
E a questo proposito: vediamo di analizzarlo. E subito devo dire che è sembrato un vero e proprio addio. Non è un caso, infatti, che lo abbia registrato in una sede istituzionale, a palazzo Grazioli, con contorno di bandiere italiana ed europea. Le luci soffuse e rosate per evitare la crudezza dei ritocchi troppo evidenti, sembravano invece mortifere e poi, nonostante la “calza” sulla telecamera e abbondante fondo tinta e cipria, la sua faccia era gonfia e tirata, l’aria spaesata e ferita e soprattutto sembrava essere invecchiato improvvisamente.
Il suo tono era non pacato – come qualcuno ha detto - ma sfinito e sembrava non credere nemmeno lui in quello che diceva. Che del resto era la solita pappardella sentita mille volte, infatti a parte le invettive sulla magistratura politicizzata e la propria autocelebrazione selvaggia - e ormai difficilmente credibile anche dai meno avveduti – l’unica novità è stata la riesumazione di Forza Italia.
Ma la cosa non è così inattesa: era nell’aria da tempo e spiega come mai LaRussa & c. abbiano fondato “Fratelli d’Italia”. E’ evidente che questa mossa del cavaliere riverserà nuovamente gli ex AN in un contenitore patriottico-fascista, già da tempo approntato e testato a livello elettorale.
Ma se gli ex forzisti è verosimile che a loro volta si ritravasino nel vecchio partito, tutti quelli che hanno creduto nel grande partito del CD che faranno? Forse verranno agganciati dal nuovo Berlusconi: l’ineffabile Renzi.
La sensazione infatti è che il vecchio re sia in agonia, ma che il nuovo re non verrà dalle sue fila e nemmeno dalla sua famiglia ( nessuno dei suoi fidi è così scemo), ma dal partito avverso, che ormai non è più avverso perché infatti è diventato compagno di merende nel governo: prove tecniche di trasmissione...
Il disegno è veramente spaventoso e ci si chiede con ansia chi sta dietro a questa manovra lenta e desolante e che fine farà la sinistra: affonderà in una melma indistinta e pronta a qualunque avventura autoritaria? Del resto non stanno già preparandosi a distruggere la Costituzione? E con la benedizione del vecchio presidente Napolitano, uno dei peggiori della storia della repubblica. Del resto la casta per sopravvivere doveva applicare la regola gattopardesca del “ perché tutto resti com’è deve cambiare tutto”. Cambiare??Si fa per dire.
A questo punto contrastare queste mutilazioni della democrazia nella nostra Costituzione deve essere il nostro primo obiettivo: l’abbiamo difesa una volta, continuiamo a farlo! E non facciamoci distrarre dall’estate, cosa a cui puntano certamente lor signori: niente di nuovo sotto il sole, insomma, anche in questo caso. E mi pare il proverbio azzeccato, data la stagione…