Alla fine Renzi non ce l’ha fatta: non ha retto all’attesa, ha rotto gli argini e ha cominciato a scavare la terra sotto Bersani. Ha cominciato a dire che si stava perdendo solo tempo e che a questo punto o si faceva un governo col cavaliere o si tornava al voto: lui, da parte sua, è prontissimo a rifare anche le primarie. Un governo con Berlusconi?? Ma si rende conto di quello che dice?? Dopo tutto quello che in questi anni il cavaliere ha fatto e disfatto, dopo gli scandali, i parlamentari comprati, i bunga-bunga, le leggi ad personam, la gentaglia avida di cui si è circondato e che ci ha spogliato, dopo che in 20 anni di governi è riuscito solo a mandare in rovina il paese, noi dovremmo fare un governo con lui?? Ma veramente questo Renzi è talmente accecato dall’ambizione personale da farsi un autogol clamoroso come questo.Eh sì, perché se per le primarie poteva aver raccolto delle simpatie dei più moderati fra i democratici, adesso con questa uscita se le è in gran parte alienate. Basta leggere i commenti nei vari blog dei giornali online: durissimi e non privi di insulti sprezzanti.
Francamente non si capisce quale sia la valutazione che ha fatto per fare una mossa del genere e a quale elettorato si stia rivolgendo. Certamente non a quello di sinistra, questo è chiaro.
Ora, è vero che negli anni il rosso del vecchio PCI si è diluito assai, direi anzi che si è stinto parecchio, ma qui siamo al bianco dei detersivi da spot pubblicitario! Eh, sì: questo è il bianco della vecchia DC che viene fuori. E del resto Renzi nasce da famiglia democristiana: suo padre era consigliere comunale democristiano, lui entra nel Partito popolare e poi nella Margherita…. Diciamo che la sinistra non è nelle sue corde. Del resto lo sapevamo anche prima!
E’ evidente che il fiorentino sia gradito al PdL (visto che dice le stesse cose di Berlusconi), e infatti la sua esternazione è stata accolta con giubilo fra le truppe del cavaliere e con sgomento da gran parte dell’elettorato del PD.
Grillo di sicuro si è fregato le mani, perché il governo di “ inciucio nazionale” era quello che lui auspicava, per poterlo poi sputtanare in ogni modo e maniera. E se non fosse che ha qualche grave problema ad arginare il malcontento fra le sue truppe, sarebbe al settimo cielo. Del resto lui segue la logica dell’ortottero, come si dice… Chi sono gli ortotteri? Una famiglia di insetti distruttori, di cui fanno parte ( per capirci) le Locuste, le Cavallette, i Grilli (che coincidenza, eh?), le Blatte e le Mantidi: dove passano loro non cresce più nulla.
Ma torniamo a Renzi: dunque cosa lo ha spinto? Forse ha pensato di cavalcare una giusta irritazione fra gli elettori di Bersani, stizziti dal suo continuo inseguire i grillini, col cappello in mano come un questuante. E ha pensato che poteva sparare la sua proposta, convinto che – vista la situazione – tutti lo avrebbero seguito. Ma dalle prime reazioni si direbbe che ha preso un granchio. E bello grosso anche. Perfino Napolitano, che non ha avuto abbastanza coraggio da dare l’incarico a Bersani, si è risentito, rispondendo piccato che il tempo non lo si sta perdendo ma impiegando a risolvere i problemi. Beh, su questo avrei qualche dubbio: i saggi che ha nominato non mi sembrano adatti a rispondere alle attese del paese… e a detta di Onida, sono perfettamente consci della loro inutilità… mah…
E a proposito del mancato coraggio di Napolitano, leggiamo cosa dice la Costituzione in merito all’elezione del Presidente del Consiglio:
TITOLO III : IL GOVERNO
Sezione I
Il Consiglio dei
Ministri
Art. 92.
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.
Art. 93.
Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
Art. 94.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Dunque perché Napolitano non ha dato una chance a Bersani? Magari se presentava un elenco di ministri con personalità di primo piano, di quelle a cui non si può dire di no, avrebbe potuto avere la fiducia anche in senato. Chi può dirlo? Del resto i dubbi di alcuni grillini, sull’appoggiare un governo a guida Bersani possono farlo supporre.
Il fatto è che nessuno vuol fare le riforme necessarie a cambiare questo paese: nessuno. Ognuno trova una scusa, si nasconde dietro le proprie strategie di potere, ma l’unico che davvero si è preoccupato del malessere del paese è proprio il povero Bersani, che si è lasciato anche umiliare pur di trovare la quadratura. E’ auspicabile che questo la gente se lo ricordi, se si torna alle urne. E si tornerà e senza una nuova legge elettorale: è quasi certo. Del resto stanno cominciando già a dire che quella non è una priorità reale, vista la situazione economica del paese. Ne vedremo delle belle.