Polemiche sterili e stupide, atteggiamenti populistici da una parte e dall’altra, fra chi urlava allo spreco per la parata del 2 giugno e chi parlava di Patria. Al solito si è scesi a un compromesso: la sfilata la facciamo, ma in sordina. Non facciamo nemmeno suonare l’Inno, tappiamo le trombe ai bersaglieri, lasciamo cantare solo i “Dimonios” della Brigata Sassari, perchè una nota esotica ci vuole.
Dice che lo facevano per rispettare i morti del terremoto. Invece è stata solo un’occasione sprecata, per dimostrare a tutti che questo stato esiste. Si potevano fare banchetti in cui vendere il tricolore, in tutte le piazze d’Italia e usare quei soldi per aiutare i terremotati. Le avremmo appese ovunque, tutto il paese sarebbe stato uno sventolio di bandiere. E ci saremmo sentiti tutti uniti e fratelli.
Si doveva cantare più forte e tutti insieme “Fratelli d’Italia”, perchè se non ci stringiamo a coorte in momenti come questo e quando lo facciamo? Alle partite di calcio?? E se si voleva far sentire la presenza dello Stato vicino a quelle popolazioni terremotate dell’Emilia, che hanno perso tutto, invece di lasciarle in un hangar bisognava farle volare su quelle terre disastrate le nostre “Frecce tricolori”, perchè guardandole quelle popolazioni sapessero che lo Stato c’è, quello con la S maiuscola, quello che sta vicino ai cittadini e io credo che quelle popolazioni si sarebbero sentite racconsolate.
Invece si è optato per la soluzione più squallida e miserevole, fintamente sparagnina e virtuosa, in realtà soltanto ipocrita. Bel risparmio davvero! Vediamo se compreranno altri bombardieri F35, altre autoblu, se faranno una patrimoniale, se finalmente metteranno un punto al massacro delle piccole imprese e dei poveri cittadini strozzati dalle tasse, se smetteranno di favorire le banche e la finanza. E soprattutto se finalmente si faranno da parte, e daranno spazio ai giovani e ai cittadini.
Ma noi sappiamo bene che non lo faranno, perchè non hanno nè la volontà, nè le idee. E’ proprio solo una classe al tramonto, decomposta e tristissima, quella che ieri ha sfilato davanti ai nostri occhi.
P.S. Le idee su come fare un 2 giugno Festa della Repubblica davvero vicino a chi soffre non sono mie: sono di mia figlia. Una giovane cittadina talentuosa e disoccupata, come tanti oggi purtroppo, e che nonostante tutto ama il suo paese.