Dichiarazioni incredibili, davanti al voto stiracchiato di una legge mutilata come la Cirinnà sulle unioni civili: Renzi, stucchevolmente, ridicolmente retorico come sempre, pontifica con enfasi“Ha vinto l’amore!” e il PD fa eco magnificando una legge zoppa che, secondo loro, ci metterebbe alla pari con gli altri paesi civili. Ma a fare da guastafeste è Alfano che, invece, vantandosi di aver sventato “ una rivoluzione contro natura”, rivela tutta la miserabile meschinità e incompletezza di questa legge.
«È stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso avessero la possibilità di avere un figlio» questo ha detto il ministro Alfano. Anzi, la frase intera è «Sulle unioni civili ha vinto il buonsenso perché è assolutamente di buonsenso dare più diritto ai soggetti anche dello stesso sesso che compongono una coppia, un’unione, e al tempo stesso l’istituto giuridico del matrimonio è ben distinto da quello dell’unione. È stato un bel regalo all’Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contro-natura e antropologica e credo sia stato un nostro risultato». L’unica cosa contronatura è che una persona così ottusa sia un ministro di questo paese e che dalle sue idee ristrette dipenda la vita di tante persone.
Ed è incredibile come nella ottusa testa dei cattolici si confonda sempre fra il matrimonio come sacramento e il matrimonio come contratto sociale. Nessuno di loro sembra rendersi conto che il matrimonio non l’ha certo inventato la chiesa cattolica - visto che si trova in ogni epoca anche del più remoto passato e a tutte le latitudini e che è sempre stato un contratto fra persone o fra famiglie - e che con il sacramento che si sono inventati i preti non c’entra proprio un bel niente, vorremmo tutti noi laici capire per quale motivo chi non è cattolico si dovrebbe assoggettare ai dettami, ai desiderata e alle scelte della chiesa! Soprattutto considerando le disposizioni della nostra Costituzione in materia.
Voglio ribadirlo con forza, perchè poche volte come in questo momento c’è stato un tale muro, una così evidente frattura, una così completa contrapposizione fra laici e cattolici. A tentare di cacciar via qualsiasi residuo di laicità dalla faccia dell’Italia ci stanno provando tutti : da una destra rapace, che non sopporta di stare all’opposizione, a una chiesa quanto mai interessata a riaffermare il proprio potere assai poco spirituale su tutto e tutti ( alla faccia di “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”). Ma del resto il presidente della CEI, monsignor Bagnasco, è un ex cappellano militare, già Ordinario Militare per l’Italia, col grado di generale di corpo d’armata: portava le stellette sull’abito talare. La sua chiesa è una chiesa da crociata: ottusa, arrogante, prepotente e invadente. Se no come si sarebbe permesso di dire al parlamento che si votasse la Cirinnà col voto segreto? Va detto per verità di cronaca che è stato subito rimbeccato, ma poi nei fatti ( e lo dice bene l’esternazione di Alfano) le cose sono andate come voleva lui: la legge è stata evirata e resa docile e inoffensiva.
Vi ricordate lo slogan degli anni ’50 “Nella cabina elettorale Dio vi vede e Stalin no”? Le cose non sono poi così cambiate: quelli erano gli anni della Madonna pellegrina e guarda caso adesso si manda in giro la salma di Padre Pio: perché tutto resti com’è bisogna che tutto cambi.
E infatti una bella rinfrescata alla sua immagine la chiesa se l’è data: ora c’è un papa come Francesco, apparentemente simpatico, alla mano, popolare, rivoluzionario, che vuol far dimenticare in ogni modo che lui comunque è un gesuita, cioè appartiene all’ordine più colto, ma anche più rigido, perché la Compagnia di Gesù è costruita proprio come una struttura militare. E infatti oltre ai voti di castità, povertà e obbedienza, i gesuiti ne fanno uno ulteriore. Promettono infatti speciale obbedienza al Papa, a cui rispondono direttamente, come al loro Superiore Generale, detto il papa nero.
Dunque papa Bergoglio, nonostante l’adozione del nome di Francesco, ha tutte le caratteristiche del suo ordine di provenienza: è intelligente, colto, determinato, fedele al suo ruolo e alla chiesa. Quindi non facciamoci incantare dalla sua umana e vera simpatia: è comunque il capo della chiesa e proteggerla e fortificarla è il suo primo pensiero ed è nei suoi voti.Così si capisce come mai, mentre esibisce un profilo personale basso e modesto, vive nella povertà, senza ori, senza lussi, nel contempo sfrutta la popolarità della propria immagine e fa diventare tutto un grande business: rosari, misericordine, coroncine elettroniche, programmi TV, giornaletti settimanali : tutto si vende e i ricavi salgono in modo esponenziale, e qualunque iniziativa diventa una fonte incredibile di guadagno. Sono certa che i soldi saranno usati per far del bene e senza impegolarsi nelle pastoie dello IOR, e penso che cambierà molte cose, ma non facciamoci troppe illusioni: è sempre un papa. E come dicevano saggiamente i vecchi anarchici “Se papa dev’essere, meglio un papa forcaiolo.”
Concordo: almeno da quello sai subito che dovrai difenderti.
Barbara Fois