Tempi oscuri, mes amis! Inquietanti rendez vous, presenze raccapriccianti, brividi horror nell’aria…parlo un po’ in ritardo di Halloween? No, parlo di due raduni da far accapponare la pelle, che hanno funestato il passato fine settimana.
Bologna, assemblea-revival della vecchia trimurti di destra: Lega-Forza Italia – Fratelli d’Italia ( ex AN). Beh , dopo essersi divisi ed essersene dette di tutti i colori in questi anni, adesso si ripresentano insieme e si dicono convinti di vincere le prossime elezioni. Vi ricordate Bossi, Berlusconi e Fini? Adesso a Bologna c’erano Salvini, Berlusconi e la Meloni, ma le cose dette sono assolutamente le stesse di sempre: rigurgiti dello stesso razzismo, della stessa violenza, della stessa disumana, disarmante superficialità .
A una platea di revenants, di fantasmi, di zombies, ha tuonato minaccioso Matteo Salvini: “Dopo i campi rom i centri sociali: li sgombereremo uno per uno e l’Italia sarà un posto migliore. La ruspa abbatte ma poi ricostruisce”. Da dove gli venga tanta supponenza boriosa, tanta sicurezza di essere migliore degli altri e di poter decidere e disporre del destino altrui, imponendo le proprie ottuse, miserabili e piccole idee, resta davvero un mistero. Ma è nel solco della vecchia scuola leghista alla Borghezio: quella – per intenderci - dei vagoni della metropolitana riservati solo ai lombardi.
Berlusconi dal canto suo sembrava un vecchio attore caratterista, di quelli delle compagnie di vaudeville di una volta, che ripetevano senza fine la propria parte ed erano così sempre uguali a sé stessi che il pubblico poteva anticiparne le battute. Quanto alla Meloni: peccato, sembrava molto meglio di così, ma la sopravvivenza a tutti i costi è l’unica regola mai infranta, in ambiente politico, ed evidentemente in questo lei non fa eccezione.
Potrà davvero vincere questa “nuova” destra? Certamente no. Non è per vincere che ingoiano il rospo di dover stare di nuovo insieme, ma solo per non sparire, per tentare di sopravvivere.
E che dire del raduno dei superstiti della sinistra al teatro Quirino, per fondare un nuovo partito (un altro??? Ma quanti mai ne abbiamo sfornato in questi anni?)? Un altro festival inquietante di ex leaders in disarmo, di fuoriusciti del PD, membri di SeL ed altri cosiddetti “cani sciolti”: un altro tristissimo Amarcord. Ma poi si può parlare di raduno della sinistra, di una nuova sinistra italiana, con fra i presenti Giorgio La Malfa? E non solo per essere stato ministro nel III governo Berlusconi, poi per essersi candidato in Forza Italia, ma anche per essere stato condannato per la tangente Enimont. Non è un brillante debutto, non è un buon inizio, soprattutto non dovrebbe essere una presenza caratterizzante, diciamocelo.
Due raduni, quello di Bologna e quello di Roma, vecchi, frusti e deprimenti, senza alcuna novità sostanziale, senza possibilità di sviluppi futuri, senza mistero, senza attese. E, come se non bastasse, purtroppo nessuna delle due coalizioni è in grado di cacciar via Renzi, sempre più smargiasso, sempre più arrogante, rottamatore incallito di ogni regola democratica, sempre più bugiardo e inattendibile su temi chiave come il lavoro, la casa, la sanità, la scuola, conscio com’è di non dover rispondere a nessun elettorato.
Adesso c’è da chiedersi come mai a destra e a sinistra si sono mobilitati in tanti e nello stesso tempo? Perché pensano che Renzi stia perdendo consensi e dunque sia il momento giusto per attaccarlo, o invece perché pensano che se si vogliono salvare dalla sua falce distruttrice debbono mobilitarsi per farlo fuori prima che lo faccia lui?
A rendere la situazione più deprimente e angosciosa c’è la consapevolezza che l’unica forza in grado di contrastare il tacchino toscano è il Movimento 5S. Siamo a posto! Voglio dire: conosco personalmente qualcuno del M5S e sono certamente persone per bene, purtroppo però hanno anche loro i propri fantasmi spaventosi: Grillo e Casaleggio alla guida del Movimento.E questo è davvero ancora più inquietante di quegli altri gruppetti di reduci di destra e di sinistra.
Ma la gente, i cittadini, cosa pensano realmente? Cosa vogliono? Buttar fuori l’arrampicatore Renzi, ormai in completo delirio di onnipotenza, o no? Vogliono di nuovo la destra al potere o fanno il tifo per una nuova Sinistra? O non gliene importa nulla di nessuno? A noi pare che quest’ultima posizione sia la più diffusa: la mancanza di fiducia in una classe dirigente avida e corrotta, che ogni giorno mostra attraverso decine di scandali di quale infima pasta sia fatta e la certezza che nessuno pagherà mai il fio, ha ridotto a zero l’interesse dei cittadini per qualsiasi iniziativa prodotta dalla casta.
Ma c’è di peggio: gran parte dei cittadini si è uniformata a questo trend: ormai siamo arrivati a un punto di sbracamento così diffuso, collettivo e totale, che anche semplici impiegati vanno a timbrare il cartellino in mutande (e mi pare dunque che il verbo usato sia quello giusto), o timbrano tutti insieme anche quelli degli altri ( ma vi ricordate i “pianisti” del Parlamento? Che differenza c’è, infondo? Non è un bell’esempio? È sempre una truffa, eppure nessuno li ha puniti).
Ma c’è molto più di quello che appare: l’immagine del vigile che timbra in mutande è davvero lo specchio della diffusa mancanza di ogni etica e moralità, del più elementare rispetto per la dignità del proprio ruolo e per lo Stato per cui si lavora.
D’altra parte tutta questa gente nei posti di potere che non paga mai per i reati commessi, per le malversazioni, per gli abusi, per la corruzione, per il furto, per qualsiasi altro reato anche gravissimo come la collusione con la criminalità mafiosa., li ha fatti certi di poter fare anche loro qualsiasi cosa e di scappottarsela sempre. Ma se questo spiega la diffusione del marciume, non può essere una scusa o una attenuante.
Dunque, per riassumere, la gran parte dei cittadini, in questo clima di connivente lassismo, non sembra né consapevole, né eticamente coinvolta: la lotta disperata della vecchia destra destinata a sparire e quella della “nuova” sinistra che tarda a decollare, sembra riguardare solo quel pugno di parlamentari nominati dai padroni dei partiti, che annaspano per restare a galla. Solo marginalmente il loro dibattersi disperato interessa e coinvolge le basi, ormai disincantate, distanti, incattivite o, peggio ancora, coinvolte nel clima degradato e imputtanito in modo incontrollabile.
Ma tutta questa gente coinvolta in questo sistema amorale non si stupisce e non si indigna per l’appetito in crescita del toscano, che in questi tempi di crisi gioca a fare il miliardario con i soldi pubblici e si compra un aereo gigantesco come l’A340, grande quanto l’Air Force One del presidente Obama. Patetico scimmiottamento di un potere e di una statura politica che davvero non saranno mai alla sua portata. Fare previsioni in questa situazione è davvero difficile, è come scommettere su cavalli sciancati e zoppi: non si tratta di prevedere chi vincerà, ma come sempre chi perderà di meno…