Pace Terra Dignità nel giorno dei funerali di Aleksei Navalny, deceduto prematuramente in un carcere russo, si unisce al suffragio per la sua persona e partecipa, al dolore della vedova, anche se non sembra esemplarmente appropriato che in tale circostanza ella chieda pubblicamente all'intera comunità dei popoli europei di progettare ogni forma possibile di vendetta di suo marito nei confronti del suo avversario politico e dello stesso Stato a cui egli voleva procurare un migliore futuro. Una guerra totale come quella prospettata a Strasburgo travolgerebbe prima di tutto il popolo russo, oltre che l'intera popolazione europea a prescindere da altre impensabili conseguenze.
L'immediato riscontro che la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dato a tale richiesta, annunciando una preponderante preferenza da accordare nei prossimi cinque anni alle industrie di produzione e di commercio delle armi nella ripartizione dei fondi e delle risorse europee, rende incompatibile la sua permanenza alla guida della politica dell'Unione Europea.
Pace Terra Dignità si unisce egualmente al suffragio per i 30.000 Navalny straziati ed uccisi finora a Gaza a fronte di una universale condiscendenza giunta fino a considerare ciò un fatto naturale e dovuto, anche se più di metà delle vittime sono bambini, e se la maggioranza degli adulti travolti dalla guerra sono del tutto estranei ad ogni attività politica. La prosecuzione di tale rivendicata carneficina più ancora che mettere in pericolo molti altri popoli e Stati, grida vendetta per il precipizio in cui sempre più sembra che stia sprofondando il senso generale di una comune umanità.
Pace Terra Dignità coglie l'occasione per rilevare che in molte carceri di massima sicurezza, come in America, in Italia, in Israele e nel mondo intero, abbondano suicidi e morti premature, ciò che suggerisce un universale ripensamento delle misure punitive e della stessa istituzione carceraria.
Pace Terra Dignità
Michele Santoro
Raniero La Valle