LA SALUTE DI CLASSE

di Umberto Franchi - 01/01/2021

La correlazione fra salute, ridotta aspettativa di vita e stato sociale,  è stata documentata da molti studi ... la salute non dipende  solo da come le persone vengono curate   dall’accesso alle soluzioni tecniche ed assistenziali  della medicina, tra cui il vaccino,  ma dalla natura della società capitalista.

 E’ evidente che le condizioni in cui la gente nasce, cresce, vive, lavora e invecchia hanno una profonda influenza sulla salute, sulla durata e qualità della vita .  Il gradiente sociale nell’aspettativa di vita va esattamente dall’alto verso il basso. Nella classe sociale più alta non ci si sente semplicemente meglio, si sta meglio. Non solo si vive più a lungo, ma la qualità della vita è migliore, si trascorre maggior tempo senza malattie e disabilità . mentre  i poveri campano meno e  trascorrono più tempo delle loro brevi vite affetti da disabilità”.

Le maggiori cause delle diseguaglianze in salute,  risiedono nelle condizioni socio-economiche in cui gli individui sono nati, cresciuti, vissuti, lavorano ed invecchiano ,  quindi per migliorare la salute  sono   determinanti soprattutto  le  azione economiche,  politiche, sociali che vengono intraprese  per ridurre le diseguaglianze...  quanto più le classi sociali sono subordinate e povere,  tanto più si ammalano e muoiono anche di covid.

La prima responsabilità di un Governo è quella di prevenire le malattie, ma anche di assistere e curare gratuitamente  i suoi cittadini più bisognosi così come stabilito dall’art.32 della nostra Costituzione...  I 75.000 morti in Italia non sono il frutto di un destino cinico e baro... ma il frutto di scelte sbagliate politicamente sbagliate fatte negli ultimi 30 anni con i tagli sulla sanità , sullo stato sociale che hanno accresciuto le disuguaglianze. A nessuno  può sfuggire che la distruzione del SSN, non è avvenuta perché non potevamo permettercelo, ma perché  da circa 30 anni, è stata perseguita una scelta  politica a sostegno  di precisi interessi economici a favore delle classi ricche dominanti con risultati deleteri  con l’incremento della disoccupazione , la controriforma delle pensioni, la  distruzione della sanità pubblica, ed altre scelte di privatizzazione di aziende e beni pubblici per favorire le classi borghesi dominanti con (come dice il giurista Paolo Maddalena) un sistema economico predatorio.

Ma   i 75.000 morti da covid  sono anche il  frutto a dell’incapacità attuale da parte delle Regioni e del Governo centrale   di intervenire in modo adeguato con la medicina di prevenzione  nei territori , e con la ricostruzione della sanità pubblica senza limiti di spesa, preferendo invece inseguire il virus attraverso lockdown parziali...

Dopo la prima ondata ,   la negligenza governativa regionale e nazionale  ha portato all’evitabile morte di migliaia di cittadini e con il diffondersi dell’epidemia, è diventato chiaro che il rischio non era omogeneamente distribuito tra le comunità. L’istituto  nazionale di statistica,  ha analizzato il numero dei decessi da Covid-19 considerando i livelli di povertà socio-economica ed  il tasso di mortalità dei soggetti affetti da Covid-19 nelle zone meno agiate è stato più del doppio di quello delle aree più ricche.

 Leggo anche spesso  interventi in rete, di persone che si autodefiniscono “Compagni di sinistra”, i quali sono contrari a vaccini e pensano che vada fatta una battaglia affinché  sia garantita a tutti la libertà  di scegliere se fare o non fare il vaccino senza alcun obbligo....  a questi “compagni” dico che la loro è una battaglia (direi liberale) per garantire la libertà individuale che ogni sistema tollera, tanto che nemmeno in Italia si parla di vaccino obbligatorio... ma  la vera battaglia da fare è quella per impedire alle multinazionali del farmaco di brevettare i loro vaccini e di dare la possibilità a tutti i ceti subordinati ed i diseredati del Mondo, di poter fare il vaccino a tutela della propria salute !

Umberto Franchi

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