Sì, parlare della fine della relazione tra la Meloni ed il suo compagno non è gossip. Infatti la “madre, la cristiana, la patriota, la paladina della famiglia tradizionale”, ha voluto che scelte squisitamente di ciascuno diventassero politica, nel tentativo di dare una retriva etica al comportamento degli italiani, riportandoli indietro di decenni.
Emettendo anche delle leggi a riguardo e nel limitare i diritti. Per questo da cittadini siamo abilitati a parlare, perché le scelte di questo governo comprimono la libertà individuale e tantissimi episodi smentiscono il fatto che questa destra estrema possa imporre una morale qualsiasi.
Nel caso specifico si tende per lo più a predicare bene, ma razzolare male, rispetto alle regole che in maniera impropria si evocano. Fra tanti commenti, tanta umana solidarietà espressa alla Meloni, colpisce il commento di Sabina Guzzanti, la quale si chiede come sia stato possibile che in dieci anni di convivenza, la premier non abbia compreso di che pasta fosse fatto Andrea Giambruno.
C’è dunque da credere che “l’afflato” culturale tra i due fosse identico, che il loro intimo sentire fosse in sintonia, con uguale terminologia come ad esempio l’uso sia meloniano che giambruniano della parola “transumanza”, riferita ad esseri umani costretti da guerre e carestie a ricercare migliori condizioni di vita. E questo già dovrebbe bastare a darci l’idea di chi ci governa. A conclusione, mi sento di affermare: “dimmi chi scegli e ti dirò chi sei”.
Lino D’Antonio Napoli
