L’11 novembre 2006 resta una data da scolpire nella storia del protagonismo civile italiano. Pezzi importanti del movimentismo, a cominciare da Pancho Pardi, già fondatore del movimento dei professori di Firenze e tra i leader dei Girotondi nella mitica stagione 2002/03, insieme ad altre espressioni della società civile provenienti da ogni parte d’Italia (Toscana, Emilia, Sicilia, Sardegna, etc.) diedero vita a una ‘Rete dei girotondi e movimenti’ che, con felice intuito, venne denominata ‘Liberacittadinanza’.
L’idea di riunire i protagonisti sparsi, ma ancora attivi ed irriducibili, di quella esaltante stagione di lotta e di speranze, era nata più di un anno prima, in piena era (la seconda) berlusconiana, foriera di reali minacce all’assetto democratico del paese. Era la stagione delle leggi ad personam, dei continui tentativi di soffocare la libertà di informazione, dei quotidiani attacchi all’indipendenza dei giudici.
Anche l’assetto istituzionale era seriamente minacciato: Calderoli (su spinta di Berlusconi e Casini) aveva già varato il suo ‘Porcellum’ mentre, nell’estate del 2005, i famosi ‘quattro saggi di Lorenzago’ avevano in una baita di montagna concepito la riforma costituzionale che fu poi sottoposta a referendum e bocciata dai cittadini, nell’epica (63-37%) vittoria del 25 giugno 2006.
Ecco dunque che l’11 novembre, al teatro Vittoria di Roma, in una memorabile giornata dedicata a temi cogenti come le riforme istituzionali, la libertà di stampa, le leggi ad personam, la difesa della Costituzione, e con la partecipazione di nomi illustri del giornalismo, dello spettacolo, del mondo accademico e della cultura (ricordiamo Dario Fo e Franca Rame, Rita Borsellino, Marco Travaglio, Norma Rangeri, Giovanni Sartori, Paolo Flores D’arcais e tanti altri)e di fronte a una platea di oltre cinquecento persone, fa il suo debutto ‘Liberacittadinanza’.
Fanno parte del primo direttivo, oltre a Pancho Pardi (portavoce) e a Maria Ricciardi (presidente), Cinzia Niccolai, Citto Leotta, Vincenzo Tradardi (recentemente scomparso), Maria Rosano, Francesco Baicchi, Barbara Fois, Anna Silvia, Adriana Guarnacci, Daniela Gaudenzi, Giuliana Quattromini. L’associazione si articola in numerose sedi territoriali in tutt’Italia: Firenze, Parma, Acireale, Roma, Cagliari, Napoli le prime: ne seguiranno tante altre, tra cui Venezia, Perugia, Ascoli, etc.
Rapidamente l’associazione conta diverse centinaia di tesserati, con un picco massimo nel 2008. Da allora è passato tanto tempo, che il mutare della situazione politica e sociale del Paese, in uno con la disaffezione dei cittadini verso la politica e la sfiducia nelle possibilità un reale cambiamento della politica rendono più vicino a un’era geologica che alla sua reale entità, quella di appena un decennio.
In questo tempo la spinta ideale della cittadinanza attiva ha provato a farsi strada attraverso altre forme associative: il Popolo Viola, esperienza troppo breve e (volutamente) priva di una leadership esperta in grado di strutturarla e di renderla relmente efficace. Successivamente il Movimento Cinque Stelle, al netto di alcuni eccessi di stampo qualunquistico del suo leader e dell’imbarazzante dilettantismo di alcuni dei suoi dirigenti ed amministratori (forse eletti troppo presto sull’onda del consenso popolare alimentato dall’antipolitica) rappresenta forse una continuità ideale più plausibile rispetto alle premesse e alle speranze dei girotondi e di chi, come noi, aveva sperato di poterne prolungare l’onda, ahimè, troppo corta.
La maggiore costanza dei leader M5S e la mutata situazione politica, tra l’altro, hannofatto sì che questa seconda generazione di cittadini attivi si affrancasse dall’illusione di poter ‘riformare’ la politica e i partiti, e mettesse in pratica l’dea di una diretta partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, non mediata dai partiti, considerati ormai irredimibili.
In questi anni la nostra associazione ha continuato a spendersi, pur con le sue residue forze, in un’opera continua di stimolo ideale e politico, partecipando, in primissima fila, a battaglie civili come ,oltre al già citato vittorioso referendum costituzionale del 2006, il referendum su acqua pubblica e nucleare del 2011 (anch’esso vittorioso), e organizzando importanti convegni (Roma, Firenze) a carattere nazionale sui diritti costituzionali, con relatori prestigiosi (Davigo, Settis, Tinti, Landini, etc.).
In questi giorni, e fin da subito,Liberacittadinanza, è mobilitata nella campagna referendaria contro la ‘deforma’ renziana facendo parte, sin dalla prima ora, delle sigle promotrici del Comitato per il NO e organizzandosi in tanti comitati periferici con i suoi rappresentanti. Certo per noi Liberacittadinanza non ci sarebbe miglior balsamo e miglior viatico per ripartire, che quello di una nuova vittoria, quella decisiva per i diritti dei cittadini e delle libertà democratiche.
Auguri a tutti noi.