Caro Nanni, apparteniamo alla stessa generazione e nei tuoi film, come guardandoti allo specchio, hai messo in mostra i tic, le paure, le insoddisfazioni l'ironia e anche una certa preveggenza di chi ne ha viste tante. In tutti questi anni, più o meno cinquanta, in quello specchio ci siamo visti anche noi.
C'è stato un momento, nella nostra vita, in cui tanti di noi hanno anche pensato che avresti potuto guidarci, se non a cambiare l'Italia e la democrazia, quanto meno la sinistra e le sue prospettive. Ci abbiamo creduto, con entusiasmo e passione. Poi, come tu per primo non volevi finisse, "ci siamo persi di vista". Molti hanno smesso di illudersi e sono tornati al proprio lavoro, alcuni hanno cercato (e cercano ancora) di coltivare insieme illusioni, affetti e occupazioni.
Hai scelto di preservare il grande cineasta visionario e ironico che sei, e forse è stato meglio così. Adesso che, più o meno tutti, siamo degli "splendidi settantenni", cosa succederà? Ricordi la scena del metro in "Aprile"? "80 meno 44..ma no, io volevo dire 95.." Ecco tutti noi "volevamo dire" 95 e forse (ci illudiamo?) i restanti 25 saranno quelli più belli e fecondi, magari con qualche regalo ancora da scartare, un "sol dell'avvenire", chissà, che forse ce lo meriteremmo pure.
Sono certo che il finale tu già (come al solito) lo conosci. Ma per una volta, ti prego, non ce lo "spoilerare" (che espressione orribile!).
Un sincero, festante (e un po' nostalgico) "girotondo" di auguri.
C'è stato un momento, nella nostra vita, in cui tanti di noi hanno anche pensato che avresti potuto guidarci, se non a cambiare l'Italia e la democrazia, quanto meno la sinistra e le sue prospettive. Ci abbiamo creduto, con entusiasmo e passione. Poi, come tu per primo non volevi finisse, "ci siamo persi di vista". Molti hanno smesso di illudersi e sono tornati al proprio lavoro, alcuni hanno cercato (e cercano ancora) di coltivare insieme illusioni, affetti e occupazioni.
Hai scelto di preservare il grande cineasta visionario e ironico che sei, e forse è stato meglio così. Adesso che, più o meno tutti, siamo degli "splendidi settantenni", cosa succederà? Ricordi la scena del metro in "Aprile"? "80 meno 44..ma no, io volevo dire 95.." Ecco tutti noi "volevamo dire" 95 e forse (ci illudiamo?) i restanti 25 saranno quelli più belli e fecondi, magari con qualche regalo ancora da scartare, un "sol dell'avvenire", chissà, che forse ce lo meriteremmo pure.
Sono certo che il finale tu già (come al solito) lo conosci. Ma per una volta, ti prego, non ce lo "spoilerare" (che espressione orribile!).
Un sincero, festante (e un po' nostalgico) "girotondo" di auguri.