La due giorni ‘no-alfaniana’ si chiude con un bilancio più che soddisfacente se non, addirittura, esaltante. Per quanto riguarda noi di LC qui in Sicilia poi, e nello specifico ad Acireale, città barocca e conservatrice, addirittura al di là di ogni aspettativa. 650 firme in due giorni, quando il capoluogo Catania, con una popolazione di dieci volte maggiore, ha sfiorato appena il migliaio,
è un dato eccezionale. L’altro elemento straordinario, e che apre il cuore alla speranza, è che il volantinaggio e l’opera di convincimento sono stati pressoché inutili: la gente veniva spontaneamente, informata, incazzata, ormai stufa di essere trattata come ‘carne da cannone’. La domanda più ricorrente era : ‘ una firma? Una sola?..’. Alla fine, dopo un breve colloquio, un commento, più che altro uno sfogo, si congedavano ringraziandoci per la l’iniziativa e per la nostra presenza sul territorio. Del resto, è sempre stato così: ogni qual volta ci apprestiamo a un contatto diretto con i cittadini, temendo il loro disinteresse o comunque la loro disinformazione, veniamo s puntualmente smentiti: si tratti di Primarie, di Costituzione, di no alla guerra o di appelli e sondaggi vari, la gente è più informata, indignata e mobilitabile di quanto noi non pensiamo.
Ma allora, perché la realtà politica è così deprimente? Ciò dipende, e parlo soprattutto per il centro-sud, dalla esiguità di un vero elettorato di opinione. Il voto è spesso orientato, quando non diventa una vera e propria ‘merce di scambio’.Quando, è ‘sganciato’ dal momento elettorale,dal meccanismo dello scambio o del ricatto (fiori del male che germogliano soprattutto nel terreno della disoccupazione..)allora si libera, più sicero e numeroso che mai
Quanto alla collaborazione delle altre sigle, essenzialmente partitiche, che avevano aderito all’iniziativa, direi che si è ripetuto il copione del referendum costituzionale : tutti presenti alle conferenze stampa e ai ‘vernissage’ , ma in gran parte latitanti al momento della ‘raccolta’. Con l’eccezione dell’IdV (e non poteva essere altrimenti, dato che erano i promotori) e, bisogna dirlo, di qualche volenteroso militante di SD e PDCI. Dei Verdi e di Rifondazione, nessuna traccia.
Due ultime considerazioni: l’inquietante black-out informativo intorno a quest’iniziativa: su Repubblica nemmeno una riga né sabato (inizio della campagna) né lunedì (bilancio). Direi che la stampa il bavaglio se l’è già messo da sola, senza aspettare la legge- mordacchia del berlusca.
A tutt’oggi non conosciamo neppure le effettive dimensioni del risultato conseguito. Ma questo, mi si consenta, anche per un difetto (atavico) di comunicazione da parte dei ‘nostri’: Di Pietro, Flores D’Arcais, Pancho, se ci siete battete un colpo! Infine,sarebbe forse giusto che, per una volta, l’impegno, l’abnegazione e e l’attivismo di alcune espressioni della società civile organizzata, Liberacittadinanza in testa, espressi nelle varie forme, a seconda delle possibilità territoriali e delle attitudini di ciascun gruppo, da Firenze ad Acireale, da Parma a Roma, potessero emergere dal silenzio o dal limbo mediatico ormai insito nella definizione ‘protagonismo civile’, e meritatamente essere riconosciuti come punto di riferimento piccolo se si vuole, ma visibile, per i cittadini vigili, attivi e non omologati dell’Italia che resiste.