Secondo Carl von Clausewitz, la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi. Questo è quello che ha inteso fare Putin, cercando di tagliare con la spada il nodo dei conflitti politici e d’interesse che lo dividono dall’Ucraina. Però questo assioma si può rovesciare nel suo contrario: la politica può essere la prosecuzione della guerra con altri mezzi.
Per difendere gli ucraini aggrediti occorre fermare immediatamente questa guerra, lì dove viene combattuta, attraverso negoziati condotti da autorità europee interposte a quelle belligeranti. Non si difendono invece gli ucraini facendo dilagare il conflitto, modificandone portata e obiettivo
Non si può esaltare l’eroica resistenza del popolo ucraino e allo stesso tempo negargli l’invio di armi difensive. Con quale mezzo di persuasione si può costringere l’aggressore al dialogo se si priva l’aggredito dei mezzi necessari alla difesa?
Articolo 11. La guerra in Ucraina ha inasprito il linguaggio e la logica bellica che si erano affacciati con la pandemia, la divisione amico/nemico, con il suo pensiero unico, che espelle chi dissente, tacciandolo di tradimento e disfattismo, militarizzando il discorso pubblico
Siamo il paese di Pulcinella, e mai come in questi momenti si capisce come siamo stati lasciati soli ad affrontare le conseguenze della incapacità di chi avrebbe dovuto gestire le cose